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Enel: grazie alla Corte Suprema spagnola incassa più dividendi da Endesa

Pubblicato 23.02.2022, 14:21
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

La cedola della controllata spagnola sarà di 1,44 euro per azione, l’11% in più del previsto. L’Alta Corte di Madrid ha bocciato il provvedimento del governo che tassava i presunti extra-profitti delle utility e ha ordinato la restituzione di 1,9 miliardi.

L’Ebitda 2021 di Endesa è di 4,28 miliardi, superiore ai 4 mld previsti

Sorpresa positiva dai conti di Endesa, il principale produttore di energia elettrica della Spagna, controllata al 70% da Enel (MI:ENEI). La società madrilena martedì 22 febbraio ha annunciato i risultati del 2021, chiuso con un Ebitda di 4,28 miliardi di euro, superiore alle indicazioni fornite dalla stessa società che puntavano a un risultato di 4 miliardi.
Agli azionisti andrà un dividendo di 1,44 euro per azione, superiore dell’11% alle attese. Il titolo reagisce con un rialzo del 2,2% a 18,51 euro alla Borsa di Madrid, mentre a Milano Enel sale dello 0,6% a 6,38 euro.

Il governo di Madrid restituisce 1,9 miliardi di euro alle utility.


Una grossa fetta del maggiore margine di Endesa è derivata dalla decisione della Corte Suprema di Madrid che lo scorso dicembre ha annullato il provvedimento con cui il governo spagnolo era intervenuto mesi prima per tagliare i supposti extra-profitti delle utility, conseguenti all’impennata del prezzo del gas.

La Corte ha accettato il ricorso dell’associazione spagnola dei produttori di energia elettrica, che hanno dimostrato che l’effetto del balzo del prezzo del gas sarebbe stato negativo sui loro bilanci, perché quasi tutta la loro produzione del 2022 era già venduta in anticipo a prezzi bloccati, e per assecondare i picchi della domanda Endesa e gli altri produttori avrebbero speso di più per comprare l'energia sul mercato all'ingrosso, mentre le tariffe ai clienti rimangono bloccate.

Il governo ha così dovuto restituire ai produttori di energia elettrica una somma complessiva di 1,9 miliardi di euro.
I ricavi di Endesa sono saliti a 20,9 miliardi di euro, dai 17 miliardi del 2020 (+22%). L’Ebitda risulta cresciuto del 10%, ma l’utile netto viene fissato a 1,9 miliardi di euro, inferiore rispetto ai 2,1 miliardi del 2020.

La quota posseduta in Endesa (70%) vale il 20% della market cap di Enel.


Al prezzo di oggi il 70% di Endesa vale circa 13,6 miliardi di euro, pari al 20% della market cap di Enel. Negli ultimi 12 mesi entrambi i titoli hanno sofferto per l’allontanamento degli investitori dalle utility, viste con timore per il loro alto debito in uno scenario di futuro aumento dei tassi. Dal febbraio 2021 Endesa ha perso il 14% ed Enel è scesa del 20%. Dal primo gennaio di quest’anno la società spagnola accusa un calo dell’8%, mentre la controllante italiana perde l’11%.


La differenza di performance fra i due titoli si fa notevolissima sulla distanza dei cinque anni, dove Enel evidenzia un rialzo del 60% ed Endesa un calo del 7%.

Per Enel risultati 2021 superiori alle stime.


Enel annuncerà i risultati definitivi dell’esercizio 2021 il prossimo 24 marzo. Intanto, ha già reso noti i risultati preliminari: la principale utility europea ha realizzato l’anno scorso un Ebitda di 19,2 miliardi di euro, in crescita del 6,7% e superiore alle stime degli analisti che in media si aspettavano 18,5 miliardi di euro.


A questo risultato hanno contribuito una crescita oltre le previsioni dell’attività nelle energie rinnovabili in Nord America e in Brasile e la plusvalenza da 1,76 miliardi di euro realizzata con la vendita della quota in OpenFiber.


Il gruppo ha chiuso il 2021 con ricavi in aumento del 33,8% a 88,3 miliardi di euro. La società ha precisato che la variazione è prevalentemente riconducibile all’aumento dei ricavi da Infrastrutture e Reti, essenzialmente per effetto delle maggiori quantità trasportate, conseguenti all’incremento della domanda di energia elettrica.

Il debito di Enel è cresciuto meno del previsto, dice Intermonte.


A fine 2021 l’indebitamento netto era cresciuto a 52 miliardi di euro, rispetto ai 45,42 miliardi di inizio anno, in seguito agli investimenti effettuati nell'esercizio, al pagamento dei dividendi e all’acquisto di un’ulteriore quota di partecipazione nel capitale di Enel Américas. Il debito è cresciuto meno delle attese, dice Intermonte che si aspettava un debito di 53 miliardi di euro, come da indicazioni del management.


Su 26 analisti che coprono il titolo Enel, 19 raccomandano di comprare le azioni, sei hanno un giudizio neutrale e solo uno consiglia di vendere. La media dei target price è 8,84 euro, il che implica un potenziale di crescita del 39% rispetto all’attuale quotazione.

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