Market Brief
I mercati valutari hannovirato tranquilli verso le fasce del trading estivo. L’USD è stato leggermente più debole contro le valute del G10 e quelle dei mercati emergenti con i tassi americani invariati al 2,25%. EUR/USD scambiato a 1,0929-1,0949 nel trading controllato. L’USD/JPY ha operato con un modello a U passando da 124,25 a 123,91 poi di nuovo a 124,16. Tipico di un trading di un venerdì di agosto. Asia: indici azionari regionali più alti su tutta la linea. Nikkei: salito dello 0,12%, l'Hang Seng +0,52% e l'indice Shanghai Composite +0,60%. Commodities sotto pressione con l'oro che crolla da $ 1089 a $ 1083. Con i tassi di interesse in ascesa il costo dell'oro a livello globale per il trasporto è aumentato, ciò rende il metallo prezioso un bene sfavorevole da mantenere. L’indice VIX è sceso a 12,13 con la volatilità delle azioni prosciugata. La volatilità FX ha continuato a diminuire indicando che le operazioni di carry trade dovrebbero ritornare alla ribalta. A nostro avviso CHF e JPY sarebbero i candidati più forti per il finanziamento. Secondo le ultime notizie, Alexis Tsipras ha vinto la sua battaglia contro il dissidente di estrema sinistra per il partito di governo di Syriza. I termini dell’attuale salvataggio di 86mld di euro in corso di negoziato rimane altamente divisivo. Altrove, il Consiglio di amministrazione dell'FMI ha comunicato ad Atene che l'alto livello insostenibile del debito e l’attuazione delle riforme deboli potrebbero generare riserve del Fondo monetario internazionale in quanto a una partecipazione a un terzo piano di salvataggio. Persistono timori per i negoziati di salvataggio greco e lo stop tecnico a 1,0930 dovrebbe mantenere il rischio dell’EUR/USD al ribasso. Infine, la Banca nazionale svizzera ha riportato una perdita di CHF 50,1 miliardi per il primo semestre del 2015 (10 miliardi/chf in base alla prima relazione). Costi residui per abbandonare il tasso di cambio minimo EUR/CHF. L’IPC del Giappone a giugno è aumentato dello 0,4% a/a, oltre le aspettative di mercato dello 0,3% a/a, ma più lento rispetto alla crescita dello 0,5% di maggio. L'inflazione di fondo permane immutata allo 0,1% a/a contro il previsto 0,0% e l’IPC al netto del comparto alimentari ed energia è salito dello 0,6% a/a, entrambi sopra le aspettative dello 0,4%. La spesa complessiva delle famiglie ha deluso a -2,0% a/a nel mese di giugno, al di sotto quindi della crescita di consenso dell’1,9% a seguito di un aumento del 4,8% a maggio. La spesa fiacca per i consumi peserà sulla crescita del PIL del 2t e ciò è diventato un segnale preoccupante del fatto che l’effetto abenomics sta rallentando. La fiducia delle imprese in Nuova Zelanda a luglio è scesa a -15,3 a seguito di un -2.3 nel mese di giugno e delle prospettive di attività continua in discesa a 19,0 a luglio dal 23,6. Questi dati hanno innescato un ulteriore indebolimento della dinamica di crescita. La crescita a giugno della produzione industriale della Corea del Sud accellera dell'1,2% a/a oltre le aspettative di un -2,0% e di un crollorivisto del 3,0% a maggio. In una seduta europea tranquilla gli operatori osserveranno il tasso di disoccupazione in discesa dall’11,0% all'11,1%. L'inflazione EA di luglio HICP flash permarrà invariata allo 0,2% a/a e il nucleo dell'inflazione allo 0,8% a/a. In Russia, ci aspettiamo che le banche centrali operino un taglio di 50 punti base in linea con la propensione. La banca centrale è in un vicolo cieco reale con l'inflazione in aumento e la crescita al collasso. Siamo a favore dell’USD/RUB malgrado il taglio dei tassi, con le prospettive di crescita fragili e i tassi ufficiali più bassi che porteranno a una vendita di RUB sui mercati (gli interventi della CBR sono in stand-by a causa di un aumento del declino RUB e dell’alta volatilità). Nella seduta degli Stati Uniti, il PIL in Canada dovrebbe essere piatto allo 0,0% m/m da -0,1% di maggio. Il recente taglio del tasso della BoC suggerirebbe che il mercato si affaccerà su questo debole dato. Restiamo in modo significativo ribassisti sul CAD a causa di un rallentamento della crescita, dei prezzi delle materie prime deboli e della banca centrale accomodante. Nel breve termine il trend rialzista dell’USD/CAD rimane intatto e probabilmente sfiderà il massimo del 1,3103 il 15 luglio, una violazione estenderebbe la forza a 1,3275.
Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd