Rassegna giornaliera sul mercato forex, 23 luglio 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
L’euro è la sola valuta con la performance migliore al momento. È passato da 1,12 a 1,16 nell’ultimo mese ed il rally di oggi rappresenta il nono giorno su 10 di guadagni per il cambio EUR/USD. Abbiamo parlato molto questa settimana del perché gli investitori vanno pazzi per l’euro. I leader dell’Unione Europea hanno messo da parte le loro divergenze ed hanno elaborato un massiccio pacchetto di stimolo che non solo lancia un forte messaggio ai mercati, ma che riuscirà a sostenere un’economia già in ripresa. Il governo statunitense, invece, non solo è in difficoltà nel tenere sotto controllo l’epidemia di COVID-19 nel paese, ma non riesce neanche a trovare un accordo su un pacchetto di stimolo efficace. Sfortunatamente, a meno che i bonus di disoccupazione non vengano prorogati, al programma molto probabilmente mancherà quello slancio in cui sperano gli investitori. Da questo punto di vista, l’euro è più allettante del dollaro USA.
Allo stesso tempo, il cambio EUR/USD viene incoraggiato dalla prospettiva di ulteriori miglioramenti dei dati della zona euro e di una nuova debolezza negli USA. Questa differenza potrebbe apparire più evidente domani, quando Markit Economics pubblicherà i dati sugli indici PMI della zona euro e degli USA. Non c’è dubbio che i dati della zona euro saranno migliori, ma potremmo vedere i primi segni di una ripresa più lenta negli USA. Molti stati hanno sospeso o rinviato le riaperture e queste misure sicuramente peseranno sull’attività economica e limiteranno la ripresa. La domanda è quando questo sarà rispecchiato dai dati.
Gli USA sono inoltre alle prese con l’escalation dello scontro commerciale con la Cina e, anche se le case farmaceutiche stanno facendo progressi nello sviluppo di un vaccino, l’euro come valuta legata al rischio schizzerà sulla scia di buone notizie. Per tutti questi motivi, a meno che non ci siano notizie inequivocabilmente brutte sull’euro, il trend in salita del cambio dovrebbe restare intatto. La coppia EUR/USD ha superato 1,16 oggi. Il prossimo livello di resistenza è poco sopra 1,17, dove si trovano alcuni livelli chiave di Fibonacci ma, oltre questo punto, la coppia EUR/USD potrebbe correre a 1,20.
Anche la sterlina sale nonostante il capo negoziatore per la Brexit dell’UE abbia avvertito che un accordo commerciale è improbabile quest’anno. Parte della sua forza potrebbe derivare dal report sulle vendite al dettaglio di domani, venerdì, che dovrebbe rivelare una continua ripresa delle spese. La coppia USD/CAD scende al minimo di un mese, con il “loonie” che si lascia alle spalle i prezzi bassi del greggio. Con i dati canadesi, il rally di oggi è stato sorprendente considerato il selloff del dollaro australiano e di quello neozelandese.
AUD e NZD sono scesi in parte perché il governo australiano ha previsto un enorme deficit di 184,5 miliardi di dollari australiani quest’anno, quasi 100 miliardi in più rispetto all’anno fiscale terminato il mese scorso. Il Tesoro si aspetta che l’economia si contragga del 2,5% nel prossimo anno, con una particolare debolezza del minerale di ferro, la maggiore esportazione del paese. Ed è una brutta notizia per l’Australia, soprattutto con le nuove serrate in vigore nel paese. La nazione ha registrato un continuo aumento dei nuovi casi e il numero più alto di vittime per il coronavirus in 3 mesi, costringendo il governo a rendere obbligatore le mascherine a Melbourne. I dati commerciali saranno pubblicati dalla Nuova Zelanda stanotte e, visto il rialzo dell’indice PMI manifatturiero, si prevedono dati solidi.