Il rublo, dopo aver perso circa il 20% del suo valore all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina a fine febbraio, quando i paesi NATO ed altri alleati occidentali hanno cominciato ad applicare sanzioni contro la Russia in risposta all’aggressione, si è sorprendentemente ripreso. E questo malgrado il RUB sia finito ai minimi storici insieme alle previsioni di ulteriori tonfi fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco duraturo.
La ripresa è stata dovuta in parte al fatto che la Russia ha impedito ai cittadini di vendere rubli per comprare valuta estera, decisione che il Segretario di Stato USA Antony Blinken ha definito manipolazione monetaria.
Più di recente, il Presidente russo Vladimir Putin ha cominciato a chiedere ai clienti del gas naturale, soprattutto paesi europei, di pagare in rubli, altrimenti darà lo stop alle forniture. È una minaccia potente considerato che il 45% delle scorte europee arriva dalla Russia.
Ieri, tramite la compagnia energetica russa Gazprom (MCX:GAZP), Mosca ha concretizzato la minaccia, bloccando le esportazioni verso Polonia e Bulgaria. Ufficialmente la decisione è stata una risposta all’aumento degli armamenti in Ucraina da parte degli Stati Uniti e degli alleati.
Tuttavia, noi crediamo che la vera ragione sia economica. Putin può sostenere la sua valuta così a lungo solo usando la sua tattica precedente.
Sebbene molti temano che Putin possa spingersi più in là includendo altri clienti europei, la decisione attuale, insieme ad un’eventuale futura escalation, potrebbe accelerare le mosse dell’Europea per trovare altri fornitori meno problematici.
Per il momento, tuttavia, le maggiori aziende energetiche europee stanno eseguendo gli ordini, accettando di comprare la valuta russa in euro per pagare il gas naturale. Naturalmente, questa mossa dovrebbe spingere il cambio euro-rublo, a spese dell’euro, almeno sul breve/medio termine.
Il cambio EUR/RUB è sceso per il sesto giorno di fila, la serie di ribassi più lunga e più forte che siamo riusciti a trovare sul grafico della coppia.
E, almeno in base ai segnali tecnici giornalieri, il cambio probabilmente continuerà a scendere.
Il prezzo ha completato un pennant ribassista, il cui obiettivo implicito è una replica del precedente calo.
Se dovesse essere così, il prezzo sarà sceso al di sotto della linea di trend in salita a lungo termine dal maggio 2015. E allora il cambio potrebbe continuare a scendere, quindi ci vorranno più euro per comprare meno rubli, rafforzando il valore della valuta russa a spese della moneta unica. Ma queste mosse possono impiegare molto tempo, nel caso in cui si realizzino.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero aspettare che il cambio registri una mossa di ritorno per ritestare la resistenza del pattern.
I trader moderati entrerebbero sul rally di correzione.
I trader aggressivi potrebbero scegliere una posizione long contraria dopo un calo di sei giorni e con il prezzo che si avvicina alla linea di trend in salita dal minimo del 17 aprile. Dopodiché, si unirebbero al resto del mercato con una short, in base alle linee guida per un rischio di trading moderato.
Esempio di trade - posizione long aggressiva
- Entrata: 75,000
- Stop-Loss: 74,000
- Rischio: 1.000 punti
- Obiettivo: 80,000
- Ricompensa: 5.000 punti
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:5
Esempio di trade - posizione short moderata
- Entrata: 85,000
- Stop-Loss: 86,000
- Rischio: 1.000 punti
- Obiettivo: 75,000
- Ricompensa: 10.000 punti
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:10