Ricevi uno sconto del 40%
👀 👁 🧿 Tutti gli occhi sono puntati su Biogen, in rialzo del +4,56% dopo la pubblicazione degli utili.
La nostra AI l'ha scelta nel marzo 2024. Quali saranno i prossimi titoli in rialzo?
Trova subito azioni

Fed: Powell promette aumento dei tassi a marzo ma sceglie un approccio prudente

Pubblicato 07.03.2022, 15:45
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell è stato insolitamente preciso quando ha riferito ai senatori la scorsa settimana che consiglierà un incremento di un quarto di punto dei tassi di interesse al Federal Open Market Committee la prossima settimana.

Non si è trattato di una dichiarazione coraggiosa. Pur sembrando interventista, ha di fatto rimosso le speculazioni che la Fed possa alzare i tassi di una percentuale maggiore, come il mezzo punto suggerito da qualche policymaker.

Allo stesso tempo, Powell ha spiegato che la guerra in Ucraina probabilmente contribuirà ad aumentare l’inflazione, spingendo su i prezzi globali di greggio, gas, ed altre materie prime che stanno già accelerando.

Gli investitori hanno reagito positivamente alla notizia che la Fed limiterà il suo aumento ad un quarto di punto. Altri, invece, ne sono stati meno felici.

Bill Dudley, ex capo della Fed di New York, ammette che la banca centrale non aveva altra scelta a questo punto se non di procedere con cautela, e che un aumento da mezzo punto è fuori discussione. Ma aggiunge che i policymaker sono in ritardo di quattro o cinque aumenti di un quarto di punto.

Adam Posen, a capo del Peterson Institute, concorda. “La Fed ha perso la sua scommessa”, ha dichiarato in un’intervista ad un giornale tedesco. La banca centrale statunitense ha aspettato troppo ad intervenire sull’inflazione senza mettere a repentaglio la ripresa economica.

Sia lui che Dudley sono d’accordo nel dire che la Banca Centrale Europea non è così indietro. Deve affrontare una situazione diversa: l’inflazione non è così alta, il mercato del lavoro non è così teso e l’impatto dall’Ucraina potrebbe essere molto più forte.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

L’economista di Harvard Larry Summers, ex segretario al Tesoro, ha riferito a Bloomberg che la Fed non ha alternative se non agire con decisione contro l’inflazione.

“Penso che siamo ad un passo da una spirale di inflazione in salita fuori controllo. Le aree in cui si nota più chiaramente sono i dati sui compensi e sui posti di lavoro disponibili, che indicano un’inflazione dei compensi quasi al 6% destinata ad accelerare. E penso che questo dovrebbe far suonare tutti i campanelli di allarme alla Fed. Quindi, ritengo che ci sia molto più rischio che la Fed faccia poco rispetto a che faccia troppo in un momento come questo”.

Summers pensa che gli investitori non abbiano messo in conto quanto dovranno salire i tassi di interesse per far scendere l’inflazione ed evitare un “incidente finanziario”.

Tardi per premere il grilletto, ma quanti aumenti saranno abbastanza?

Quando gli è stato chiesto in occasione della sua testimonianza semestrale al Senato, Powell ha risposto che la Fed non tollererà un lungo intervallo di inflazione alta, anche se questo dovesse significare alzare i tassi al punto da bloccare la crescita. Quando gli è stato domandato nello specifico se imiterà l’ex presidente della Fed Paul Volcker alzando i tassi quanto necessario, causando una recessione se necessario, Powell ha risposto: “Spero che passi alla storia che la risposta alla domanda è sì”.

Powell ha ribadito per mesi l’anno scorso che l’inflazione in salita era un fenomeno transitorio, dovuto ai problemi di approvvigionamento. “Col senno di poi avremmo dovuto agire prima”, ha dichiarato Powell al Senato la scorsa settimana, “ma davvero non ci sono precedenti per tutto questo”.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Il report sull’occupazione di febbraio venerdì ha rivelato che le assunzioni sono rimaste forti: l’economia ha aggiunto 678.000 posti di lavoro, spingendo giù il tasso di disoccupazione al 3,8%. I dati possono solo rafforzare l’intenzione della Fed di alzare i tassi, mentre i compensi invariati supportano l’approccio prudente di Powell.

L’indice sui prezzi al consumo atteso questa settimana probabilmente consoliderà ancora la risoluzione della Fed, con la stima di un aumento annuo del 7,8%.

Il Presidente della Fed di Chicago Charles L. Evans, intervenendo dopo il report sull’occupazione venerdì, ha dichiarato che il FOMC potrebbe portare il tasso di riferimento vicino al 2% considerato neutrale nell’impatto sull’economia se alzasse di un quarto di punto in ciascuno dei sette vertici restanti quest’anno.

Ha riferito alla CNBC che potrebbe essere più di quanto ritiene necessario, ma arrivare ad un obiettivo dell’1,75-2% entro fine anno sarebbe “abbastanza vicino al livello neutrale dal quale poter intervenire rapidamente se necessario, o rispettarlo, o fare un passo indietro”.

Ultimi commenti

Complimenti per il tempismo... notizia più che vecchia
yeee finalmente la prossima settimana si inizia aumentare un pochino speriamo che anche la BCE segua a ruota
“Forse”.
vuoi dire che poi è no
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.