Fineco è uno degli istituti finanziari più virtuosi in Italia ed in Europa. Esso vanta una crescita del fatturato media annua del 10% negli ultimi 8 anni (contro un trend stabile da parte dei normali istituti finanziari italiani), sulla penetrazione dell’utilizzo del digitale, sulla fornitura di un servizio più efficiente rispetto ai concorrenti e sull’ampliamento dell’insieme dei prodotti offerti.
E come evidente da grafico, Fineco ha stabilmente incrementato il suo fatturato senza eccessive difficoltà trimestre dopo trimestre anche in periodi di incertezza. Infatti se la pandemia ha impattato il ramo finanziamenti, dall’altro ha incrementato notevolmente le attività di Asset Management. Oggi invece, a fronte di un rallentamento di queste ultime (sul minor valore degli asset in gestione per effetto dei ribassi sui mercati e sulla minore capacità di risparmio delle famiglie), l’attività di Banking in senso stretto (prestiti) e Private Banking stanno fornendo la spinta alla crescita.
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Detto questo, Fineco rimane una di quelle società “long only”, ovvero che beneficia primariamente della crescita dei mercati e degli asset finanziari, perché su tali asset vengono di solito calcolate le commissioni di gestione e gli introiti. Per questo motivo, il titolo è stato sottoposto a pressione ribassista da inizio anno (-19% YTD in Borsa) e con la società che ha ridotto la guidance 2023 sul margine di interesse.
Tuttavia, nonostante il rallentamento della crescita, la buona notizia è che Fineco continua a crescere e aumentare la sua quota di mercato in Italia: i Total Financial Asset (TFA) sono aumentati del 5% anno su anno nel 1Q23, con la parte di prodotti Fineco (Fineco Asset Management - FAM) che continua ad incrementare la sua penetrazione presso la clientela retail.
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Per questo motivo, se è vero che l’inflazione nei prossimi mesi comincerà a rallentare almeno fino all’estate, è possibile che il titolo Fineco riguadagni terreno, per poi arrestarsi nell’ultima parte dell’anno (su aspettative di caro vita che faticherà a scendere sotto una certa soglia).
Nel lungo periodo invece, il titolo rimane estremamente interessante, scambiando certamente a multipli superiori rispetto alle altre banche italiane (che però non hanno crescita), ma a valori minimi storici rispetto ai suoi multipli passati (P/BV attuale di 4x, contro una media di lungo periodo di 7x).