Con il future dello Sp500 che punta alla prossima resistenza rilevante in area 4.600 punti, oggi l’attenzione degli investitori è rivolta ai verbali della riunione di politica monetaria della Fed, che verranno pubblicati questa sera alle 20:00.
L’obbligazionario globale ha nei giorni scorsi performato in maniera importante, per effetto dei vari dati pubblicati inferiori alle attese e che hanno pertanto alimentato tale movimento rialzista. In tal senso, martedì è stato pubblicato il dato sull’inflazione USA relativa al mese di ottobre: l’inflazione tendenziale si è ridotta, passando dal 3.7% su base annua (registrato a settembre) al 3.2%, leggermente sotto le aspettative degli analisti che erano per un 3.3%. Il dato “core” – che esclude le componenti più volatili come generi alimentari ed energetici – è sceso al 4% dal precedente 4.1%.
Infine, grazie ai dati raccolti dal Census Bureau del Dipartimento del Commercio statunitense, le vendite al dettaglio si sono contratte a ottobre in misura pari allo 0.1% (705 miliardi di dollari) per la prima volta da sette mesi, mentre i prezzi alla produzione il mese scorso hanno registrato il maggior calo in tre anni e mezzo. In generale – nonostante si è ancora lontani dall’obiettivo del 2% nel medio termine – gli ultimi dati sui prezzi confermano che la tendenza disinflazionistica è in corso e al momento il mercato è posizionato pressoché all’unanimità per un proseguimento della pausa nei rialzi a dicembre da parte del FOMC e circa quattro tagli il prossimo anno.
Con i dati dell’indice dei prezzi al consumo in calo, i mercati quindi scommettono sulla fine della stretta sui tassi da parte della Fed.
Dunque, questo è il sentiment di mercato a poco più di due settimane dal prossimo meeting (12-13 dicembre), che non dovrà essere destabilizzato dai verbali capaci di fornire nuove indicazioni.
Passando alla BCE, secondo il membro del Consiglio direttivo Pierre Wunsch i mercati stanno sottostimando la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi, prevedendo il primo taglio già ad aprile. Wunsch ha dichiarato che “Se arriviamo alla conclusione che l’inflazione non stia scendendo abbastanza velocemente, lo comunicheremo”. In ogni caso, grazie alle “recenti sorprese marginalmente positive sull’inflazione”, Wunsch non prevede alcuna mossa sui tassi nelle prossime due riunioni.
Sembrano queste le premesse per accelerare gli acquisti sul comparto obbligazionario, BTP inclusi con lunga duration… ci troviamo davanti agli ultimi mesi in cui i prezzi sono così attraenti?
Buon Investing!