La scorsa settimana è stata come una bomba che ha colpito il settore della cannabis. Quando si è posato il polverone, non meno di 5 miliardi di dollari (6,6 miliardi di dollari canadesi) di capitalizzazione di mercato erano stati cancellati dal valore delle cinque principali compagnie del settore, in base alle stime.
Ha anche messo in evidenza delle gravi crepe che minacciano di destabilizzare le compagnie più piccole. Tutto ciò scatena serie questioni per investitori e compagnie che cercano ancora di far aumentare l’espansione cavalcando l’onda del lancio dei prodotti derivati.
La portata della distruzione è diventata più chiara nel corso della settimana: un periodo di cinque giorni in cui sono stati rivelati i report sugli utili di più di una decina di compagnie legate alla cannabis. Con ciascun report sugli utili, il trend ha preso sempre più forma. I ricavi scendono. Ed è emersa la domanda. Dove sono diretti?
Senza alcuna risposta definitiva disponibile, gli investitori hanno cominciato a scappare.
In un’intervista a BNN Bloomberg, ecco come un dirigente del settore, il presidente esecutivo di Aurora Cannabis Michael Singer, spiega la situazione:
“Quello che avete visto è un mercato incerto su dove andare da qui”.
Ora, la domanda più grande è: è finita la carneficina? O continuerà?
Al cuore della crisi, almeno sul lato canadese del confine, c’è il rinvio dei permessi per i distributori, soprattutto in Ontario. Ciò ha creato uno strozzamento in quanto le compagnie hanno aumentato le loro scorte, mentre il mercato legalizzato non può servire la domanda dei consumatori, creando un eccesso di scorte che opera una pressione ribassista sui prezzi. Tutti gli aspetti di questa questione, compresa, di conseguenza, l’attuale concorrenza col mercato nero, si sono manifestati nelle righe dei risultati deboli delle compagnie.
Quindi, com’è cambiato il panorama del mercato della cannabis nella scorsa settimana? Vediamo cosa è successo ad alcune delle compagnie che hanno pubblicato i report:
Canopy Growth:
Il titolo di Canopy Growth (TSX:WEED), il principale coltivatore di marijuana al mondo, è colato a picco giovedì scorso quando la compagnia di Ontario ha pubblicato l’ultimo report sugli utili con una perdita netta di 374,6 milioni di dollari canadesi (283,68 milioni di dollari USA).
I ricavi netti hanno totalizzato 76,6 milioni di dollari canadesi (58,01 milioni di dollari USA), in salita dai 23,3 milioni di dollari canadesi (17,65 milioni di dollari USA) dello stesso trimestre dell’anno prima, ma decisamente in calo dai 90,5 milioni di dollari canadesi (68,54 milioni di dollari USA) del trimestre precedente.
Il prezzo del titolo ha reagito immediatamente, scendendo dalla chiusura del giorno prima di 18,50 dollari USA (24,45 dollari canadesi) e chiudendo la giornata a 15,70 dollari USA (20,76 dollari canadesi), con un tonfo del 15% circa. Il crollo del prezzo del titolo di Canopy è proseguito venerdì e ieri.
Sulla settimana, Canopy è passato da 20,59 dollari USA (27,25 dollari canadesi) alla chiusura di ieri di 14,22 dollari USA (18,77 dollari canadesi), un crollo di circa il 31%.
Aurora Cannabis
Giovedì scorso, Aurora Cannabis (TSX:ACB), importante coltivatore canadese con sede ad Edmonton, ha riportato una perdita di EBITDA pari a 39,7 milioni di dollari canadesi (30,06 milioni di dollari USA), molto di più rispetto al calo di 26,6 milioni di dollari canadesi (20,14 milioni di dollari USA) del trimestre precedente e del previsto deficit di 20 milioni di dollari canadesi (15,15 milioni di dollari USA).
Il prezzo del titolo ha continuato a scendere da allora, passando da 3,57 dollari USA (4,71 dollari canadesi) della chiusura il giorno prima della pubblicazione del report, il 13 novembre, alla chiusura di ieri di 2,28 dollari USA (3,00 dollari canadesi), con un tonfo del 35,8%.
Cronos Group e Tilray
Il produttore di cannabis con sede a Toronto Cronos Group e Tilray (NASDAQ:TLRY), nella costa occidentale, sono state le sole compagnie a riportare un aumento delle vendite nei loro report sugli utili, ma questo non ha impedito ai prezzi delle loro azioni di prendere una bella batosta. Entrambi hanno pubblicato i dati giovedì scorso.
Malgrado l’impennata delle vendite, Tilray ha riportato un aumento dei costi operativi che ha fatto raddoppiare la perdita del terzo trimestre a 35,7 milioni di dollari USA (47,14 milioni di dollari canadesi), rispetto ai 18,7 milioni di dollari USA (24,69 milioni di dollari canadesi) dell’anno prima.
Il titolo è passato da 21,57 dollari a 19,91 dollari, con un tonfo del 7,7%.
Per quanto riguarda Cronos Group, l’effetto del report sugli utili ha portato il titolo dagli 8,22 dollari USA (10,86 dollari canadesi) a chiudere ieri a 6,14 dollari USA (8,15 dollari canadesi), un crollo del 25,3%.
Cronos ha riportato una perdita degli EBITDA rivista di 23,9 milioni di dollari USA (18,1 milioni di dollari canadesi).