Oggi l'euro viaggia ai minimi da tre settimane sul dollaro statunitense, appesantito dai segnali di rallentamento della crescita che hanno indotto il Fondo monetario a tagliare le stime sull'andamento del Pil del blocco della valuta unica. Il Fmi ha tagliato le stime di crescita del Pil del blocco della valuta unica nel 2019 a 1,6% da 1,9% di tre mesi fa. Nelle previsioni del Fondo, la crescita dunque rallenterà dopo aver archiviato il 2018 con un'espansione di 1,8%.
Intorno alle 16,50 la valuta unica arretra di 0,1% sul biglietto verde a quota 1,1356 dollari, dopo essere scivolata fino a 1,1337, minimo dal 4 gennaio. In due settimane l'euro si è deprezzato del 2% circa nei confronti della valuta Usa.
Sul fronte dei dati macro, le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono diminuite del 6,4% a dicembre rispetto al mese precedente, mentre era atteso un -1,3%. L'indicatore, stilato dall'associazione di settore National Association of Realtors (Nar), è sceso del 6,4% a un tasso annualizzato di 4,99 milioni di unità, mentre gli analisti attendevano un calo a 5,25 milioni. Il prezzo mediano di una casa esistente, a dicembre, è cresciuto su base annua del 2,9% a 253.600 dollari. Per esaurire completamente le case disponibili per la vendita servirebbero 3,7 mesi. Invece, l'indice Zew sulla fiducia degli investitori tedeschi ha mostrato un inatteso miglioramento a gennaio ma l'indicatore relativo allo stato attuale dell'economia si è attestato al minimo da quattro anni.
Indici: Stoxx 600 -0,12% a 355,92, FTSE 100 -0,46% a 6.938,73, DAX -0,22% a 11,111,49, CAC 40 -0,30% a 4,853,01, IBEX 35 -0,14% a 9.041,00, FTSE MIB -0,51% a 19,538,50, SMI -0,28% a 8.994,20, S&P 500 Futures -0,60%.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.