- Un’ondata di freddo breve e non intenso potrebbe interessare la parte orientale degli USA la prossima settimana
- Le previsioni meteo dovrebbero mostrare temperature poco sopra la media
- I segnali tecnici suggeriscono un prezzo del gas sotto i 6 dollari nelle prossime settimane, tra 5,70 e 5,40 dollari
In un contesto di produzione in continuo aumento, i long del gas naturale faticano a trovare un modo per mantenere il mercato sopra i 6 dollari. Il loro lavoro sarebbe molto più facile se arrivasse un’ondata di freddo anticipata.
Martedì, i tori pensavano di aver avuto quello che volevano, quando sono emersi segnali di previsioni molto bullish da parte del Global Forecast System (GFS).
Il modello del GFS indicava un mostruoso fronte freddo diretto verso l’area centrale degli Stati Uniti, interessando quasi tutta la parte orientale e la maggior parte di quella centrale, Texas incluso.
Questa notizia ha causato un improvviso stop del contratto del gas sull’Henry Hub del New York Mercantile Exchange, che era diretto verso il basso, salvandolo da un minimo di 6,362 dollari per mmBtu e portandolo ad un massimo intraday di 6,671 dollari.
A fine giornata, il contratto dei future del gas di novembre 2022 aveva guadagnato 16,1 centesimi, chiudendo a 6,596 dollari.
Tuttavia, come succede spesso con le previsioni del GFS, queste previsioni hanno fatto dietrofront in serata.
Gli analisti dicono che, sebbene le temperature subiranno un breve e non intenso abbassamento la prossima settimana nella parte orientale degli Stati Uniti, i principali modelli di previsione, compreso l’europeo ECMWF, mostrano con fiducia che torneranno rapidamente a condizioni lievemente sopra la media.
Chi studia i modelli del GFS nel tempo fa notare che solitamente l’agenzia produce modelli anomali, che causano reazioni impulsive sul mercato dei future del petrolio e del gas, che vengono poi corrette.
Alan Lammey, analista di Gelber & Associates a Houston, ieri ha messo in guardia i clienti dal pericolo di scommettere troppo sui segnali del GFS proprio per questo motivo.
I grafici della Gelber (gentilmente forniti ad Investing.com) mostrano due modelli operativi del GFS. Il modello 1 mostra l’incredibile ondata di freddo di martedì che aveva innescato la risposta bullish dei prezzi dei future del gas. Il modello 2 è la versione serale dello stesso modello del GFS, ma mostra chiaramente che la versione del pomeriggio era del tutto sbagliata.
Fonte: Gelber & Associates
Le oscillazioni del prezzo Henry Hub dovute al GFS sono arrivate mentre il mercato si prepara all’aggiornamento settimanale sulle scorte di gas USA della Energy Information Administration.
Per la settimana terminata il 7 ottobre, è previsto un aumento di 113 bcf di gas nelle scorte, secondo gli analisti seguiti da Investing.com.
E questo rispetto all’incremento di 86 bcf della stessa settimana di un anno fa ed alla media quinquennale (2017-2021) di un’iniezione di 82 bcf.
Nella settimana terminata il 30 settembre, le utenze hanno aggiunto 129 bcf di gas nelle scorte.
La previsione per la settimana terminata il 7 ottobre porterebbe le scorte a 3,229 mila miliardi di piedi cubici, circa il 3,8% al di sotto della stessa settimana di un anno fa ed il 6,5% al di sotto della media quinquennale.
Secondo i dati di Refinitv, ci sono stati circa 24 CDD la scorsa settimana, sotto la media trentennale di 31 CDD per il periodo.
I CDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è superiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il raffreddamento di abitazioni e uffici.
L’analista del settore Leticia Gonzales in un post su naturalgasintel.com martedì ha scritto:
“Sebbene i modelli meteo continuino ad attirare l’attenzione, il report sulle scorte di giovedì sarà il prossimo fattore catalizzatore dei prezzi”.
Lammey di Gelber afferma:
“Non è ancora da escludersi che i prezzi dei future del gas crollino a 6,00 dollari o meno nelle prossime settimane, con i tecnici che indicano obiettivi discendenti verso 5,70-5,40 dollari”.
Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com, la pensa in modo simile.
Per lui, fino a quando il contratto Henry Hub del mese prossimo resterà sopra il minimo della settimana prima di 6,40 dollari, una ripresa a breve termine verso 7,10, 7,40 e 7,90 dollari è possibile, in quanto le letture stocastiche settimanali sembrano di supporto. Avverte:
“Una sostenuta rottura sotto 6,40 dollari, tuttavia, innescherà una maggiore correzione verso 5,50 dollari”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.