È incredibile che il più forte rally del gas naturale in cinque anni comprenda anche la peggiore perdita trimestrale in 13 anni.
I future del gas sull’Henry Hub a New York sono destinati a chiudere il 2021 in salita di oltre il 50%, il massimo su base annua dal 2016. Nel quarto trimestre però segnano un crollo di quasi il 35%, il massimo dal terzo trimestre del 2008.
Ma il “natty”, come viene chiamato nel trading, è noto per la sua estrema volatilità, quindi non dovrebbe essere una sorpresa.
Dai massimi di 13 anni di quasi 6,69 dollari per milione di Btu a metà ottobre, il natty è crollato a meno di 3,20 dollari mmBtu all’inizio del mese. Quando mancano solo due giorni alla fine del 2021, si è stabilizzato a meno di 4 dollari.
Tuttavia, il gas con consegna il mese prossimo sull’Henry Hub a New York ha toccato i 4,26 dollari ieri, tra i volumi bassi e la prospettiva di temperature più fredde del normale in vista della scadenza del contratto a gennaio.
Ma questo balzo non è riuscito a durare, con i trader che passano al contratto di febbraio, un mese che dovrebbe rispecchiare un prezzo di pieno inverno ma che invece estende l’agonia dei tori ad un prezzo inferiore ai 4 dollari.
Negli scambi di questo giovedì, con la Energy Information Administration che si prepara a pubblicare quello che probabilmente sarà il primo calo delle scorte di gas settimanali a tripla cifra, aumentano le aspettative di un ritorno ai 4 dollari.
Gli analisti del settore seguiti da Investing.com indicano che il calo della settimana terminata il 24 dicembre sia stato di quasi 125 miliardi di piedi cubici, rispetto ai 55 bcf della settimana prima.
Tuttavia, con il clima che dovrebbe tornare mite nelle prossime due settimane nelle principali regioni che usano il gas per il riscaldamento negli Stati Uniti, ci sono aspettative che il mercato possa restare intrappolato ai livelli attuali per un periodo più lungo.
Fonte: Gelber & Associates
“Il mercato potrebbe essere un po’ più titubante a credere del tutto alle previsioni relativamente fredde per gennaio fino a quando non si materializzeranno”, dice Dan Myers dell’agenzia di consulenza sui mercati del gas Gelber & Associates.
Myers nota che il report sulle scorte di gas per la settimana in corso, che terminerà domani, 31 dicembre, potrebbe mostrare un calo relativamente modesto di 59 bcf, appena metà della media quinquennale, “con la possibilità di scendere ancora di più sui modelli finali sulle scorte”.
E aggiunge:
“Chi si aggrappa alla speranza di una domanda significativa a gennaio guarderà alla settimana che terminerà il 14 gennaio ed oltre, quando i mercati avranno superato il periodo delle feste e le previsioni di temperature più fredde del normale potrebbero spostarsi ad est dall’attuale posizione nel Canada occidentale e negli USA centro-settentrionali”.
Il portale di notizie del settore naturalgasintel.com osserva che, dopo il clima più mite visto ultimamente, i modelli meteorologici si sono inclinati verso il freddo da ieri.
In una previsione del portale, NatGasWeather afferma che il Global Forecast System, GFS, rispecchia pochi cambiamenti nei primi sette giorni del nuovo anno, con qualche altro giorno di temperature eccezionalmente miti e domanda modesta. Tuttavia, il modello americano diventa ancora più freddo per il periodo 6-11 gennaio.
Le previsioni meteo continuano a mostrare aria gelida nelle Pianure settentrionali fino a sud nel Texas del nord domenica e lunedì, prima di spostarsi verso est nel resto degli Stati Uniti settentrionali. NatGasWeather aggiunge che le temperature minime nella notte in questo periodo potrebbero scendere sotto lo zero Fahrenheit in alcune aree.
Un bel cambiamento rispetto alle temperature ai massimi record viste in Texas questa settimana, sottolinea l’agenzia. Ad esempio, le temperature ieri mattina avevano raggiunto i 75 F, ben 30 gradi al di sopra della norma per fine dicembre. Entro domenica, le minime del mattino saranno nel range dei 30 gradi.
GFS indica un clima più mite da giovedì prossimo al 7 gennaio, secondo NatGasWeather. La prossima ondata di freddo arriverà più velocemente: il 7 gennaio anziché l’8, con un aumento degli HDD. Inoltre, c’è abbastanza aria fredda in arrivo negli Stati Uniti settentrionali il 9-12 gennaio secondo il GFS da mantenere la parte finale della previsione su 15 giorni sufficientemente fredda.
“Per noi, è importante che il periodo 8-12 gennaio mantenga una forte domanda negli USA settentrionali, o potrebbero esserci delle delusioni”, dice NatGasWeather. “I tori sono riusciti a portare il prezzo di febbraio 2022 sopra i 4 dollari” ieri mattina, “prima che le forti vendite lo facessero scendere sotto quel livello”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.