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Gas naturale: prezzi spinti dagli imminenti consumi delle scorte previsti

Pubblicato 13.01.2022, 12:35
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Stanno arrivando: i forti consumi delle scorte del 2021/22 che i long del gas naturale aspettavano da tempo.

Dopo l’adrenalinico report sull’utilizzo delle scorte a tripla cifra nella settimana di Natale, i tori del gas erano stati disgustati dai soli 31 miliardi di piedi cubici (bcf) di consumi riportati dalla US Energy Information Administration per l’ultima settimana dell’anno.

Ma il report di fine anno è stato solo un precursore dell’enorme numero che l’EIA sta per pubblicare riguardo all’utilizzo di gas nella prima settimana di gennaio. Quando pubblicherà i dati alle 10:30 ET (15:30 GMT) di oggi, l’agenzia dovrebbe riportare un calo di ben 173 bcf per la settimana terminata il 7 gennaio, secondo un sondaggio di Investing.com.

“I recenti modelli meteorologici indicano un’ondata di freddo nella parte orientale degli USA a fine mese e suggeriscono persino le temperature più basse … proprio fino alla fine delle previsioni disponibili”, ha scritto ieri in una nota ai clienti (condivisa con Investing.com) Dan Myers, analista della Gelber & Associates di Houston.

Anomalie di temperature positive sono state viste lungo l’intera costa orientale nelle ultime settimane, portando ad una riduzione della domanda di gas per il riscaldamento.

Temperature gelide negli USA nelle prossime settimane

Ma, con i segnali di temperature gelide in arrivo nelle prossime settimane, i long sul mercato sono stati galvanizzati dalla prospettiva di utilizzo delle scorte ed hanno spinto su i prezzi del gas sull’Henry Hub a New York.

Solo ieri, il contratto del mese prossimo è balzato del 14% dopo essere schizzato complessivamente dell’11% nelle tre sedute precedenti. A 4,78 dollari, i future del gas USA mostrano già un rialzo del 28% dall’inizio dell’anno.

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“Le previsioni suggeriscono che potrebbe esserci un utilizzo di oltre 200 bcf nei prossimi report”, scrive Myers.

Storage Change

Fonte: Gelber & Associates

Se la previsione di un utilizzo di 173 bcf per la settimana del 7 gennaio dovesse risultare esatta, le scorte si ridurrebbero a 3,022 tcf. Sarebbe il 6% in meno rispetto alla stessa settimana di un anno fa, quando la riduzione era stata di 134 bcf. Ma, rispetto alla media quinquennale 2017-2021, le scorte sarebbero comunque superiori del 2,6% in quanto l’utilizzo settimanale era stato considerevole, pari a 155 bcf.

Secondo i dati di Refinitiv, le temperature la scorsa settimana sono state più fredde del normale, con 214 HDD rispetto alla norma trentennale di 191 HDD per il periodo.

Gli HDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento di abitazioni e uffici.

Sebbene le stime sulla produzione siano risalite a 94 bcf ieri dai 92 bcf di inizio settimana, la produzione è rimasta comunque 2 bcf al di sotto dei massimi di fine 2021 in seguito ai congelamenti di inizio anno che hanno ridotto l’attività di produzione.

Per quanto riguarda il breve termine, naturalgasintel.com spiega che le previsioni indicano il clima più freddo dell’inverno, a livello nazionale, nei 48 stati meridionali negli ultimi 10 giorni del mese.

Le previsioni mostrano “la domanda più forte finora in questa stagione invernale” nel periodo, dice NatGasWeather.

Flussi di GNL ai massimi storici

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Naturalgasintel.com inoltre stima che i flussi di gas naturale liquefatto negli impianti di produzione USA abbiano raggiunto il record giornaliero di 13 bcf per la seconda volta questa settimana, rispecchiando l’incremento della capacità e la robusta domanda dall’Europa.

Le scorte americane del combustibile hanno fornito un po’ di stabilità all’Europa, ha riferito l’analista senior di Rystad Energy Emily McClain a naturalgasintel.com.

L’Europa è alle prese con un grave problema delle forniture in seguito ad un periodo prolungato di domanda eccezionale nel 2021. I flussi previsti di gas extra tramite i gasdotti dalla Russia avrebbero dovuto ridimensionare il problema in vista dell’inverno. Ma gli scontri politici tra Russia ed Ucraina hanno comportato un calo del 25% del gas russo fornito all’Europa negli ultimi tre mesi del 2021, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia. E questo ha lasciato l’Europa a corto di gas, spingendola a chiedere il GNL agli USA.

La crisi potrebbe alimentare una robusta domanda di esportazioni di GNL USA in inverno ed oltre, per aumentare le scorte.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

Ultimi commenti

ma il riscaldamento globale non esiste anche per gli USA ? ogni inverno da loro sembra che debba avvenire una nuova glaciazione !!
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