- Il contratto del gas più attivo sull’Henry Hub è balzato del 40% rispetto a 3 settimane fa
- Malgrado la domanda esagerata, le scorte di gas probabilmente saliranno per via dell’impianto Freeport LNG inattivo
- L’ondata di caldo negli USA terrà i prezzi alti con il problema di Freeport
Dalla California al New Hampshire, dal Texas all’Oklahoma, un’ondata di caldo sta attraversando almeno 28 degli Stati Uniti meridionali, facendo girare la testa al mercato del gas naturale, con la domanda domestica di raffrescamento e i crescenti bisogni europei di GNL che spingono i prezzi di ben il 40% in sole tre settimane.
Dal prezzo a metà del range di 5 dollari di fine giugno, il contratto dei future del gas più attivo sull’Henry Hub a New York ha infranto, nelle ultime 24 ore, il seguitissimo livello di 8 dollari.
Al momento della scrittura, negli scambi asiatici di questo giovedì, il contratto del gas di agosto è tornato nel territorio dei 7 dollari.
Ma potrebbe tornare ad 8 dollari negli scambi di New York, soprattutto se il numero settimanale sulle scorte di gas della US Energy Information Administration dovesse rivelarsi minore del previsto, alimentando il fervore rialzista del mercato.
Fonte: Gelber & Associates
Secondo i dati di Refinitv, ci sono stati circa 93 CDD la scorsa settimana, sopra la media trentennale di 87 CDD per il periodo.
I CDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è superiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il raffreddamento di abitazioni e uffici.
Fondamentali scorte/domanda a parte, i segnali sul grafico a breve termine per il gas Henry Hub di agosto sono inclinati al rialzo, dicono gli analisti tecnici.
Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie di skcharting.com, ha dichiarato che un nuovo test del massimo di giugno di 9,66 dollari potrebbe non essere escluso, aggiungendo:
“Delle prese di profitto da parte dei trader retail che hanno iniziato le posizioni long nelle ultime 24 ore possono far saltare lo slancio e spingere i prezzi giù a 7,50 e 7,20 dollari”.
“Ma la possibilità maggiore è un’estensione del rialzo prima ad 8,30, poi ad 8,60 ed infine a 9 dollari”.
L’agenzia di consulenza dei mercati del gas con sede a Houston, Gelber & Associates, ha spiegato che l’attenzione dei mercati è rivolta quasi interamente sull’ondata di caldo, aspetto che dovrebbe giocare a favore dei long dal punto di vista della domanda.
Ed ha aggiunto:
“Guardando al futuro, la prossima settimana dovrebbe essere la più calda della stagione prima di un calo delle temperature ad inizio agosto. Le previsioni sia in Europa che in America indicano temperature altissime, più alte in America. Questa intensa ondata di caldo probabilmente farà ridurre le iniezioni nelle scorte”.
Fonte: Gelber & Associates
In vista dell’aggiornamento settimanale sulle scorte di gas, gli analisti seguiti da Investing.com si aspettano un’aggiunta di 47 miliardi di piedi cubici (bcf) nella settimana terminata il 15 luglio.
E questo rispetto all’incremento di 50 bcf della stessa settimana di un anno fa ed alla media quinquennale (2017-2021) di un’iniezione di 41 bcf.
Nella settimana precedente, le utenze hanno aggiunto 58 bcf di gas nelle scorte.
Se gli analisti seguiti da Investing.com hanno ragione, l’iniezione per la settimana terminata il 15 luglio porterebbe le scorte a 2,416 mila miliardi di piedi cubici, circa l’11,5% al di sotto della media quinquennale ed il 9,5% al di sotto della stessa settimana di un anno fa.
Come andranno le scorte di gas nei prossimi mesi resta un’incognita per i trader, con l’impianto di Freeport LNG che dovrebbe tornare in attività solo ad ottobre.
La domanda europea di GNL USA dovrebbe salire, intanto, nei timori che la Russia possa ridurre ulteriormente i flussi di gas nel continente tramite il gasdotto Nord Stream 1 (NS1). I flussi nel condotto sono stati ridotti a zero dalla scorsa settimana, per i lavori annuali di manutenzione.
La Commissione Europea ieri ha annunciato di voler tagliare i consumi di gas naturale del 15% fino alla prossima primavera, in previsione di una riduzione delle forniture russe sul lungo termine.
“La Russia ci sta minacciando”, ha detto ieri ai giornalisti la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
“La Russia usa l’energia come arma”.
Il portale naturalgasintel.com fa notare che, malgrado la situazione di Freeport, i volumi nelle strutture di GNL USA sono rimasti sopra gli 11 bcf/d per la maggior parte di luglio.
Ed ha aggiunto:
“Ciò pone i livelli di esportazione vicini alla capacità … con i paesi in Europa che chiedono GNL USA per colmare il vuoto”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.