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Gli orsi cominciano ad andare in letargo, è il momento di preoccuparsi per un bear market

Pubblicato 04.06.2024, 13:59
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Chi mi segue da tempo probabilmente ricorderà che, molti anni fa, avevo fissato un obiettivo minimo a lungo termine per l’indice S&P 500 a 5350, con un potenziale rally a 6000SPX. E molti si ricorderanno anche della mia aspettativa di una correzione del 30%, di cui parlavo a fine 2019 e inizio 2020, ben prima che sentissimo parlare del Covid.

Avevo anche pubblicamente suggerito un trade short su EEM (perché presentava la migliore configurazione a basso rischio e alta probabilità tra i grafici che seguivo in quel momento) a febbraio 2020. E poi, quando l’SPX è sceso al nostro obiettivo a lungo termine nella regione di 2200SPX, avevo presentato la mia aspettativa che il mercato toccasse il fondo e iniziasse un rally che l’avrebbe portato sopra 4000SPX.

Una cosa che abbiamo imparato negli anni è che, quando la maggior parte del mercato è sicura che succederà una cosa, solitamente è più probabile che si verifichi il contrario. Penso che queste due citazioni di Jessie Livermore riassumano meglio il concetto:

“Il mercato azionario non è mai ovvio. È progettato per ingannare la maggior parte delle persone, la maggior parte del tempo”.

“Laddove tutti pensano allo stesso modo, nessuno pensa un gran che”.

I mercati sono piuttosto semplici se li si riduce al loro fattore principale. Quando la gente diventa troppo bearish e il sentiment raggiunge un estremo negativo, allora chiunque voleva vendere ha venduto e al mercato resta solo una direzione da prendere. Lo stesso vale quando il mercato diventa troppo bullish. È questo che dice la seconda citazione di Livermore. Quando tutti pensano allo stesso modo, significa che il mercato probabilmente è vicino a un estremo, che avviene poco prima di una svolta.

In fin dei conti, i mercati sono guidati dalla natura umana e molti studi recenti basati sulla psicologia del mercato stanno arrivando alla stessa conclusione. In uno studio intitolato “Large Financial Crashes” pubblicato nel 1997 sulla rivista Physica A., gli autori scrivono:

“I mercati azionari sono strutture affascinanti che presentano analogie con quello che è probabilmente il sistema dinamico più complesso delle scienze naturali, ovvero la mente umana. Invece della consueta interpretazione dell’ipotesi del mercato efficiente, in cui gli operatori estraggono e incorporano consapevolmente (con le loro azioni) tutte le informazioni contenute nei prezzi di mercato, proponiamo che il mercato nel suo complesso possa esibire un comportamento “emergente” non condiviso da nessuno dei suoi componenti. In altre parole, abbiamo in mente il processo di emersione di un comportamento intelligente su scala macroscopica di cui gli individui su scala microscopica non hanno idea. Questo processo è stato discusso in biologia, ad esempio nelle popolazioni animali come i formicai o in relazione all’emergere della coscienza”.

L’abbiamo visto a fine 2019 e inizio 2020, con il mercato che aveva raggiunto un sentiment bullish estremo, l’abbiamo visto al bottom del crollo per il Covid, quando il mercato toccava un estremo del sentiment bearish, l’abbiamo rivisto ad ottobre 2022, quando prevedevamo il bottom a 3500SPX in corrispondenza di un altro estremo del sentiment di mercato, e penso che ci stiamo ora avvicinando ad un altro punto di inflessione, mentre andiamo verso il mio obiettivo minimo a lungo termine per l’SPX nella regione di 5350SPX.

Interessante anche che molti degli orsi a lungo termine abbiano abbandonato le loro idee bearish. Uno degli orsi più noti a Wall Street è Mike Wilson di Morgan Stanley (NYSE:MS), bearish dal 2020 se non di più. In effetti, a febbraio di quest’anno, è stato rimosso dal Morgan Stanley Global Investment Committee probabilmente per via delle sue prospettive bearish durante una corsa dei tori.

Tuttavia, di recente, ha fatto dietrofront sulle sue idee bearish ed è addirittura diventato bullish per il 2024 e 2025. Quindi, quando orsi irriducibili cominciano a diventare in qualche modo bearish, bisogna stare attenti a un potenziale apice del mercato, in quanto probabilmente significa che il sentiment eccessivamente bullish ha contagiato anche loro.

Ora, lo so che molti pensano ancora che il mercato possa schizzare molto di più per varie ragioni fondamentali. E potrebbero avere ragione. Eppure, consideriamo che sentiamo questi stessi ragionamenti fondamentali in occasione dei principali massimi e minimi di mercato, poiché le persone riescono sempre a trovare ragioni per cui il mercato continuerà linearmente all’interno del suo trend attuale. Come diceva Ben Franklin:

“È molto conveniente essere una creatura ragionevole, poiché consente di trovare o di creare una ragione per tutto ciò che si ha in mente di fare”

Ma, quando sento la gente sostenere che titoli come NVDA possono triplicare o addirittura decuplicare da qui in poi, beh, penso che ci stiamo avvicinando a un punto in cui è ora di suonare la campana, dato che il sentiment bullish sta diventando piuttosto schiumoso. Infatti, sebbene sia stato molto bullish su NVDA quando abbiamo visto un consolidamento di 5 mesi all’inizio del 2023 nella regione di 450 e abbia spiegato ai miei abbonati di stare diventando molto long sul titolo, ora vedo segnali di un possibile avvicinamento a un importante apice per questo titolo, barometro del mercato.

Quindi, nel breve periodo, considero il minimo di venerdì scorso relativamente importante. Se dovesse esserci una rottura sotto quel minimo e se si dovesse sviluppare una struttura a 5 onde dal massimo, allora sarebbe un primo segnale che è stato davvero toccato un importante apice. Chiaramente, sono piuttosto cauto sul mercato azionario in generale e ho ridotto i miei investimenti in titoli azionari, aumentando quelli nei titoli del Tesoro ultimamente. Ma non diventerò del tutto bearish fino a quando non vedrò quel calo a 5 onde sotto il minimo di venerdì.

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