I dati sulle scorte di greggio decideranno la direzione del prezzo della materia prima questa settimana, con la produzione e la raffinazione che riprendono lentamente in Texas e nelle Pianure, dopo le tempeste della scorsa settimana che hanno riportato il mercato sotto i 60 dollari al barile.
Grafico giornaliero del greggio
I tori del gas naturale, intanto, cercheranno un buon punto dove stabilirsi tra la parte alta del range di 2 dollari e quella bassa dei 3 dollari per mmBtu, ora che il peggio delle tempeste di neve di febbraio sembra essere passato, prima che arrivino altre sorprese meteorologiche a marzo.
Per quanto riguarda i metalli preziosi, l’oro probabilmente cercherà di tornare a 1.800 dollari l’oncia, dopo il crollo della scorsa settimana ai minimi di giugno di meno di 1.760 dollari, con il potenziale di rifugio dall’inflazione e di supporto tecnico per il metallo giallo che si è ridotto.
Grafico giornaliero oro
Anche per i metalli, il rame dovrebbe trovare nuovi punti di breakout pluriennali sopra i 4 dollari la libbra, proseguendo la sua possente corsa rialzista delle ultime settimane, mentre l’argento cercherà di prendersi una pausa dal rialzo per riprendere lo slancio della maggior parte di febbraio. (Pubblicheremo previsioni separate e più dettagliate su rame e argento nel corso della settimana)
Divergenze di mercato probabili da parte del dollaro
Sul macro-fronte, alcune divergenze di mercato saranno probabili nelle materie prime dopo la forte inclinazione di venerdì della curva del rendimento USA che ha comportato un modesto rimbalzo del dollaro questo lunedì. Le materie prime potrebbero avere una sorte differente se la situazione dovesse persistere, dicono gli analisti, compreso l’esperto senior di strategie dei mercati per l’Asia di OANDA, Jeffrey Halley.
Riguardo al greggio, Halley spiega che, sebbene un dollaro più debole possa contribuire alla sua ripresa, ci sono altri fattori che pesano sul riferimento USA West Texas Intermediate e sul Brent. Aggiunge:
“I cali di giovedì e venerdì hanno ridotto la pressione sull’indice di forza relativa (RSI) molto in overbought su entrambi i contratti. Questa tregua potrebbe essere temporanea, però, con i rally di oggi che li riportano di nuovo vicino al territorio di overbought. Ciò probabilmente significa che, anche se il greggio resta in offerta, né il Brent né il WTI riusciranno a riconquistare i recenti massimi di 65,50 e 62,80 dollari al barile questa settimana”.
Preoccupa il vertice dell’OPEC della settimana prossima
Halley aggiunge che l’attenzione sarà rivolta al vertice tecnico dell’OPEC+ in programma nella prima settimana di marzo, nel corso del quale l’alleanza globale dei produttori di greggio dovrà prendere delle importanti decisioni.
“Con i future del greggio pesantemente in backwardation, segnale di prezzi più alti all’orizzonte, l’OPEC+ dovrà decidere se aumentare la produzione, con lo scisto USA che potrebbe rapidamente riconquistare partecipazione di mercato. Dalle prime indicazioni sembrerebbe che Arabia Saudita e Russia abbiano opinioni divergenti”.
Il clima insolitamente freddo in Texas e negli stati delle Pianure ha comportato la sospensione di ben 4 milioni di barili al giorno di produzione petrolifera, nonché di 21 miliardi di piedi cubici di produzione di gas naturale, in base alle stime degli analisti.
Il personale dei giacimenti petroliferi probabilmente impiegherà giorni per far scongelare le valvole, far ripartire i sistemi ed avviare la produzione di greggio e gas. Le raffinerie della Costa del Golfo USA stanno valutando i danni alle strutture e potrebbero volerci fino a tre settimane per ripristinare la maggior parte delle operazioni, dicono gli analisti, con minore pressione idrica e perdite di gas ed energia a rallentare la ripresa.
La lenta ripresa della produzione suggerisce che i prezzi del greggio resteranno positivi questa settimana, dopo il crollo del 2% del WTI e dell’1,6% del Brent di venerdì.
Dati sulle scorte di greggio USA, potenziali trattative con l’Iran
Tuttavia, le scorte di greggio USA potrebbero aumentare per la prima volta da settimane se la produzione dovesse vacillare. Dunque i dati settimanali di mercoledì della Energy Information Administration andranno seguiti con moltissima attenzione.
Inoltre, una ripresa dei prezzi del greggio potrebbe essere limitata dal potenziale ritorno di Stati Uniti ed Iran al tavolo delle trattative per parlare dell’annullamento delle sanzioni statunitensi sul greggio iraniano, in cambio della promessa di Teheran di rinunciare all’arricchimento di uranio per la costruzione di una bomba nucleare.
L’Iran, all’apice della produzione prima delle sanzioni di Trump, produceva ben 4 milioni di barili al giorno e ne esportava almeno metà.
Gli analisti spiegano che l’impatto della produzione di Teheran potrebbe essere mitigato dai tagli alla produzione da parte di Arabia Saudita e di altri membri ed alleati dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio.
Ma i timori dei mercati per le trattative sul nucleare (qualora dovessero cominciare) potrebbero comunque limitare il rally di tre mesi del greggio.
Il gas naturale si stacca dai massimi con le temperature meno gelide
Sul fronte del gas naturale, temperature più miti renderanno possibile il disgelo in Texas e nelle altre regioni sepolte sotto montagne di neve, scrive NatGasWeather in una stima che potrebbe pesare su un mercato già lontano dai massimi della scorsa settimana di 3,32 dollari per mmBtu.
Anziché minimi di -20 gradi, la regione del Mid-Continent e le regioni sudorientali potrebbero vedere temperature anche di 30 gradi questa settimana, afferma NatGasWeather, suggerendo che sarà bruciato meno gas per il riscaldamento.
Aggiunge:
“Il peggio delle temperature più fredde è passato e le condizioni miglioreranno gradualmente nei prossimi giorni”.
L’oro potrebbe tentare di tornare ai 1.800 dollari se il dollaro sarà d’aiuto
Per l’oro, un dollaro più debole sarà una tregua, facilitando un possibile ritorno a 1.800 dollari o poco meno, scrivono gli analisti, compreso l’esperto di grafici tecnici Sunil Kumar Dixit di S.K. Dixit Charting a Kolkata, India.
Aggiunge Dixit:
“Fino a quando il prezzo spot dell’oro resisterà sopra 1762, il ritracciamento al rialzo sarà probabile per la EMA (media mobile esponenziale) su 50 settimane a 1796 dollari, la SMA (media mobile semplice) su 20 giorni a 1.815 dollari e la EMA su 50 giorni a 1.834 dollari”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. In quanto analista di Investing.com, presenta opinioni differenti e variabili di mercato.
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