I semiconduttori, che comprendono chip di memoria, microprocessori e circuiti integrati, sono il “cervello” di ogni tipo di dispositivo elettronico. Alimentati dalla domanda considerevole durante la pandemia, molti titoli azionari legati ai chip hanno visto ritorni significativi nello scorso anno.
Ad esempio, il seguitissimo Philadelphia Semiconductor Index è schizzato del 51% negli ultimi 12 mesi e del 19,3% sull’anno in corso. In confronto, l’indice NASDAQ 100 legato al settore tech ha registrato ritorni del 35% nello scorso anno e del 17% sull’anno in corso.
Recenti dati indicano che il mercato globale dei semiconduttori “dovrebbe crescere dai 452,25 miliardi di dollari del 2021 ad 803,15 miliardi nel 2028 ad un CAGR dell’8,6% nel periodo considerato, 2021-2028”.
Gli analisti del settore concordano nel dire che il settore dei chip continuerà a trarre vantaggio dagli sviluppi e dall’aumento della domanda per smartphone, laptop, prodotti per la casa, cloud computing, settore automobilistico (compresi i veicoli elettrici), nonché per le infrastrutture 5G.
Continua la carenza di chip
Data la forza della domanda nel settore, possiamo aspettarci che molti titoli di semiconduttori vadano bene sul lungo termine. Tuttavia, il settore è altamente ciclico e vede periodici rialzi e ribassi per via della domanda e dei livelli delle scorte.
Di conseguenza, gli investitori contrari potrebbero affermare che è necessario operare con cautela, in quanto le dinamiche del mercato possono cambiare rapidamente. Ad esempio, i titoli sulla carenza di chip hanno dominato le notizie tech nella maggior parte del 2021.
Secondo Susquehanna Financial Group:
“I micro-controller che controllano le funzionalità di veicoli, elettrodomestici ed attrezzature industriali, ora hanno tempi di consegna di 26,5 settimane. Il tempo di attesa medio per chip logici come questi è di sei-nove settimane”.
L’attuale carenza di chip pesa su industrie e compagnie in modi diversi. I fornitori di semiconduttori hanno visto una forte domanda dei loro prodotti. E i problemi delle filiere probabilmente persisteranno nei prossimi mesi, secondo Lisa Su, amministratore delegato del famoso produttore di chip Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD).
L’attuale carenza globale sta pesando anche sui produttori di tutto il mondo, compresi i costruttori di auto. Ad esempio, General Motors (NYSE:GM) ha sospeso parte della produzione durante l’anno. E non è la sola casa automobilistica a dire che gli sconvolgimenti stanno danneggiando produzioni e vendite.
Detto questo, ecco due ETF che potrebbero interessare ai lettori rialzisti sul settore dei chip nei prossimi mesi.
1. SPDR S&P Semiconductors
Prezzo attuale: 193,84 dollari
Range su 52 settimane: 116,21 - 203,60 dollari
Rendimento dividendo: 0,14%
Percentuale di spesa: 0,35%
Il fondo SPDR® S&P Semiconductor ETF (NYSE:XSD) offre esposizione a società di semiconduttori con differenti capitalizzazioni di mercato. Il fondo ha cominciato gli scambi nel gennaio 2006 e gli asset netti ammontano a circa un miliardo di dollari.
Grafico settimanale XSD
XSD, che possiede le azioni di 41 aziende, replica l’indice S&P Semiconductors Select Industry, un indice equal-weight modificato. I primi 10 nomi rappresentano circa il 30% degli asset netti, il che significa che il fondo non dipende troppo dai nomi principali ed offre agli investitori un’esposizione a vari settori.
In cima alla lista troviamo: il fornitore di sistemi di cronometraggio Sitime (NASDAQ:SITM); Monolithic Power Systems (NASDAQ:MPWR), che produce dispositivi per il risparmio energetico; Advanced Micro Devices; Maxlinear (NYSE:MXL), che progetta prodotti a semiconduttori a radiofrequenza e segnali misti; e il fornitore di soluzioni fotovoltaiche First Solar (NASDAQ:FSLR).
Il fondo ha registrato ritorni del 55% nello scorso anno ed ha segnato un massimo storico a febbraio. I lettori che credono che i nomi dei chip abbiano un forte potere di prezzo in questo periodo in cui la domanda supera l’offerta potrebbero pensare di comprare sul calo XSD. Ci piace la natura diversificata dell’ETF.
2. Invesco PHLX Semiconductor ETF
Prezzo attuale: 26,22 dollari
Range su 52 settimane: 24,38 - 27,25 dollari
Percentuale di spesa: non disponibile fino al 17 dicembre 2021
L’Invesco PHLX Semiconductor ETF (NASDAQ:SOXQ) investe su aziende che progettano, distribuiscono, producono e vendono semiconduttori. Il fondo ha cominciato gli scambi nel giugno 2021 e gli asset netti sono pari a 58,4 milioni di dollari. Dal momento che si tratta di un fondo nuovo, non ci saranno le commissioni dello 0,19% fino al 17 dicembre 2021.
Grafico settimanale SOXQ
SOXQ, che replica i ritorni dell’indice PHLX Semiconductor Sector Index, al momento possiede le azioni di 30 aziende. I principali 10 nomi rappresentano oltre il 60% del fondo.
Tra queste, NVIDIA (NASDAQ:NVDA), Qualcomm (NASDAQ:QCOM), Broadcom (NASDAQ:AVGO), Texas Instruments (NASDAQ:TXN), Intel (NASDAQ:INTC), Advanced Micro Devices, Marvell Technology (NASDAQ:MRVL), KLA-Tencor Corporation (NASDAQ:KLAC) ed Analog Devices (NASDAQ:ADI).
Dal suo lancio a giugno, è balzato di circa il 5%. Gli investitori che pensano che il settore dei chip sia la scelta ideale potrebbero effettuare ulteriori ricerche su SOXQ.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.