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I timori legati alla Cina favoriscono lo yen, AUD in calo

Pubblicato 12.03.2014, 10:21
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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I listini azionari asiatici si sono mossi in territorio negativo dopo il secondo fallimento di un’azienda del settore solare in Cina. Gli operatori temono che siano possibili ulteriori default. Il governatore della PBoC Zhou ha dichiarato che le attuali fluttuazioni sono “ragionevoli” e che la liberalizzazione del tasso d’interesse dovrebbe entrare in vigore fra uno o due anni. Lo yuan cinese (CNY) si è indebolito ulteriormente contro l’USD; la coppia USD/CNY è salita a 6,1470. A Hong Kong, la coppia USD/CNH ha toccato quota 6,1500.

Le preoccupazioni legate alla Cina continuano a pesare sul complesso AUD. La coppia AUD/USD ieri ha liquidato il supporto a 0,9000 (media mobile a 21 giorni) per poi scendere a 0,8948 a Sidney. Il calo inaspettato del 3,3% nei prestiti per gli investimenti e la stagnazione dei mutui per la casa di gennaio hanno frenato la propensione. L’indice Westpac sulla fiducia dei consumatori è sceso da 100,2 a 99,5 punti a marzo (dato destagionalizzato: -0,7% contro il -3,0% di un mese fa). Dal punto di vista tecnico, l’indicatore MACD (a 12-26 giorni) è entrato in territorio ribassista e ciò lascia presagire un’estensione della debolezza. La prima linea di supporto dovrebbe entrare in gioco a 0,8920/26 (23,6% di Fibonacci sul calo in atto da ottobre 2013 a gennaio 2014 / media mobile a 50 giorni), 0,8891 (minimo di marzo), 0,8830 (supporto dicembre 2013) e poi 0,8660 (minimo dell’anno). L’AUD/NZD si è indebolito ulteriormente, scendendo a 1,0556 in vista della riunione della RBNZ in programma mercoledì. Le prospettive di un rialzo del tasso dal 2,50% al 2,75% continuano a esercitare forti pressioni a vendere sulla coppia di valute oceaniane; il supporto chiave si trova a 1,0493 (minimo di gennaio).

A Tokio le forti vendite sull’AUD/JPY hanno spinto l’USD/JPY a 102,78. La debolezza dei prezzi dei beni acquistati dalle aziende di febbraio dovrebbe frenare i tentativi al rialzo per il resto della giornata. Gli indicatori di trend e momentum sono positivi, anche se la direzione rimane incerta nelle condizioni attuali.

La coppia NZD/USD dovrebbe rimanere all’interno di fasce prima della RBNZ, il supporto di breve periodo si trova a 0,8440, gli ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi dovrebbero susseguirsi da 0,8350 a 0,8400/25/75. Sul lato ascendente, le resistenze chiavi si trovano a 0,8544 (massimo 22 ottobre 2013) e poi 0,8676 (massimo 2013).

L’EUR/USD è stato scambiato nella stretta fascia compresa fra 1,3851 e 1,3865 in Asia. La coppia consolida i guadagni della settimana scorsa, gli indicatori di trend e momentum sono positivi e ciò lascia presagire ulteriori guadagni, una volta che i mercati avranno digerito i livelli attuali. S’intravedono barriere per le opzioni prima di 1,3900, sopra questo livello si susseguono gli ordini d’acquisto. Ci sono buoni ordini d’acquisto sopra 1,3900 in scadenza questa settimana. La resistenza si trova a 1,3915/16 (nuovo massimo dell’anno / banda di Bollinger superiore a 30 giorni), prima del livello psicologico a 1,4000. L’EUR/GBP continua a trovare buoni ordini d’acquisto alla media mobile a 100 giorni (attualmente a 0,83265). Gli indicatori di trend e momentum rimangono agevolmente sopra la linea dello zero. Dal punto di vista tecnico, l’EUR/GBP incontra resistenza in corrispondenza del massimo dell’ampio canale di trend ribassista (0,83450), ulteriori offerte entrano in gioco a 0,83915 / 0,84000 (31,8% di Fibonacci sul calo in atto da agosto 2013 a febbraio 2014 / esercizio delle opzioni).

Il cable consolida le perdite prima della media mobile a 21 giorni (attualmente a 1,6675). Il MACD (a 12-26 giorni) è negativo e ciò suggerisce un’estensione della debolezza a 1,6585 (minimo 24 febbraio) e poi a 1,6540 (media mobile a 50 giorni). Sopra 1,6600 s’intravedono gli ordini d’acquisto, sotto questo livello s’intensifica l’interesse a vendere.

Oggi la RBNZ annuncerà la sua decisione di politica monetaria, che dovrebbe prevedere un aumento del tasso di cassa dal 2,50% al 2,75%. Di seguito i dati economici in uscita oggi: buste paga non agricole t/t (definitivo) riferite al quarto trimestre in Francia; IPC m/m e a/a di febbraio in Spagna; produzione industriale m/m e a/a dell’Eurozona di gennaio; richieste di mutui MBA aggiornate al 7 marzo negli Stati Uniti; indice Ternate / National Bank sui prezzi delle abitazioni m/m e a/a di febbraio in Canada.

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