Ieri è stata una giornata negativa per Wall Street.
Tutti e tre i principali indici hanno registrato perdite.
L'S&P 500 ha chiuso a -1,38%, il Nasdaq ha chiuso la sessione di negoziazione a -1,78% e il Dow Jones a -1,26%.
Le ragioni alla base del movimento negativo sono che i dati economici sono ancora forti e i discorsi falco dei funzionari della Fed.
Il sentimento degli investitori rimane rialzista, come indicato nel grafico sottostante:
Indicatore di sentimento - Indice di paura e avidità
Il sentiment del mercato è a 69 nella modalità “avidità”, uguale al dato registrato ieri.
Indice dei prezzi alla produzione e dati sull'occupazione
L'indice dei prezzi alla produzione di gennaio è stato diffuso ieri dal Dipartimento del Lavoro.
Questo particolare indice è molto importante per capire il livello di inflazione, misura infatti la variazione del prezzo dei beni venduti dai produttori.
I dati mostrano un aumento mensile dello 0,7% rispetto allo 0,4% previsto.
Il tasso annuo PPI era al 6% a gennaio, mentre le aspettative erano al 5,4%, quindi i dati effettivi sono lontani dalle stime.
I timori per l'inflazione sono aumentati dopo i dati di ieri.
Giovedì è stata rilasciata anche la richiesta settimanale di disoccupazione iniziale che era di 194.000 contro i 200.000 previsti.
Il mercato del lavoro rimane molto forte anche dopo la politica monetaria restrittiva della Fed.
I commenti falco dei funzionari della Fed
Ieri hanno parlato due membri della banca centrale Usa.
Loretta Mester, presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, si è detta favorevole a un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base alla prossima riunione della Fed a marzo.
Inoltre, James Bullard, che è il presidente della banca della Federal Reserve di St. Louis, ha dichiarato di non essere stato a favore di un aumento del tasso di un quarto di punto durante l'ultima riunione.
Era aperto a un aumento del tasso dello 0,5%.
Sulla base delle attuali condizioni economiche, dell'inflazione ostinata e dell'ultimo discorso ufficiale della Fed, la politica monetaria restrittiva attuata dalla Federal Reserve non è ancora giunta al termine e molto probabilmente ci saranno più rialzi del previsto.
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