Proprio così, i titoli growth sono tornati in auge. Il Vanguard Growth ETF (NYSE:VUG) ha superato il Vanguard Value ETF (NYSE:VTV) di oltre nove punti percentuali nelle ultime tre settimane. Questo divario a favore del “risk-on”, che significa principalmente azioni tecnologiche, è il piùa ampio da quando questi due fondi negoziati in borsa sono stati creati circa 19 anni fa.
Cosa succede? Non erano tutti gli esperti di strategie a proclamare una nuova era di investimenti value? Sembra ancora così, a giudicare da ciò che si sente nelle TV finanziarie e si legge nelle riviste di investimento. La mia impressione è che il ritorno alla crescita, forse guidato dal rally del 75% delle azioni Tesla (NASDAQ:TSLA) all’inizio di quest’anno, sia una tendenza a breve termine.
Ripensate al mercato orso dei primi anni 2000. Gli investitori di lunga data ricorderanno quel periodo difficile. A rendere la flessione così estenuante non fu solo la sua durata, ma anche la sua profondità. Il Nasdaq Composite raggiunse il suo picco nel marzo 2000, ma ci volle fino all’ottobre 2002 per toccare il minimo del mercato, per un calo totale del 78%. Durante questi 31 mesi, ci sono stati diversi “rally del mercato orso”. In effetti, gli scatti a breve termine del 25% o più erano comuni.
La rivincita di questo mese sui titani del settore tecnologico non dovrebbe essere una grande sorpresa. Molti gestori di investimenti sono arrivati al 2023 sottopesando titoli un tempo sexy come Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Tesla (NASDAQ:TSLA). Secondo i dati di Strategas Research, il 62% dei fondi attivi ha battuto l’S&P 500 nel 2022, il tasso più alto dal 2005, dopo una decina di anni consecutivi di letture inferiori al 50%, e questa sovraperformance è stata resa possibile dalla sottoponderazione dei grandi titoli tecnologici.
Il 2023 potrebbe essere l’anno in cui i titoli growth ritroveranno la loro strada e il 2022 è stato un’anomalia? Dovremo aspettare per scoprirlo. Ma con i titoli del Nasdaq Composite ancora scambiati a un prezzo di 26 volte gli utili dell’anno scorso, le azioni value appaiono invece a buon mercato. Detto questo, gli investitori vincenti nel 2023 potrebbero essere quelli che hanno ribilanciato la loro allocazione alla fine dell’anno scorso, tagliando automaticamente ciò che funzionava (value) e acquistando ciò che era scadente (growth).
Il presente articolo è stato pubblicato originariamente sul The Humble Dollar.