I mercati globali sono rimbalzati a giugno dopo le perdite diffuse di maggio, sulla base di una serie di ETF proxy. L’elemento negativo del rally del mese scorso per le principali classi di asset è stato l’obbligazionario statunitense, che ha continuato a perdere terreno.
Le azioni statunitensi sono in cima alla lista dei vincitori di giugno. Il Vanguard Total Stock Market Index Fund ETF Shares (NYSE:VTI) è salito del 6,7%, segnando il quarto progresso mensile consecutivo. Sebbene il VTI rimanga ben al di sotto della chiusura record, stabilita nel gennaio 2022, il fondo ha chiuso la scorsa settimana ai massimi da 14 mesi.
Da notare che le azioni USA (VTI) sono anche le più performanti finora nel 2023, con un forte rendimento del 16,1%. Al contrario, una definizione ampia di materie prime (GSG) sta subendo la perdita maggiore nel 2023 tra le principali asset class, con un crollo di oltre l’8%.
Gli unici a perdere a giugno sono stati i titoli investment-grade statunitensi (BND) e i Treasury indicizzati all’inflazione (TIP). Entrambi gli ETF hanno subito una flessione minima, segnando il secondo mese di perdite modeste.
L’indice del mercato globale (GMI) è rimbalzato il mese scorso con un guadagno del 4,8%. Questo indice di riferimento non gestito comprende tutte le principali classi di attività (ad eccezione della liquidità) con pesi pari al valore di mercato e rappresenta un benchmark competitivo per i portafogli multi-asset class. Dopo il rally di giugno, il GMI ha registrato un’impennata dell’11,6% su base annua.
Se si analizza la performance del GMI nel contesto delle azioni statunitensi (VTI) e delle obbligazioni statunitensi (BND) nell’ultimo anno, si nota una performance forte ma intermedia. Negli ultimi 12 mesi il GMI è salito di quasi il 13%, ben al di sotto del 18% del VTI, ma ben al di sopra della perdita frazionale del mercato obbligazionario, basata sul BND.
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