L'Iran non ha impiegato molto a rispondere all'omicidio del generale Qassem Soleimani da parte degli Stati Uniti. Nel giorno del funerale, l'Iran ha lanciato missili contro le basi controllate dagli USA in Iraq. Secondo le notizie a disposizione, ci sarebbero numerose vittime e la domanda checi si pone è se questa sia la fine della risposta che il mercato temeva o soltanto l'inizio. Se il presidente Trump,dovesse annunciare nuove ritorsioni, potremmo assistere alla reazione dei mercati sin dalle prossime ore.
Mercati che ieri notte, attorno all'1 ora italiana, hanno registrato una fiammata verso gli asset rifugio ma il movimento è rientrato nel corso della sessione asiatica. I rendimenti obbligazionari sono calati, l'oro ha raggiunto un picco superiore a $ 1600, il petrolio ha registrato un brusco rialzo e lo yen si è rafforzato. Ma se andiamo a osservare il rendimento delle obbligazioni USA il decennale ha recuperato +9 punti base rispetto al minimo overnight, l'oro ha perso circa 20 dollari e l'azionario è in fase di recupero.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri al ribasso di -0,3% sull'S &P500 a 3237 punti, con i futures statunitensi che hanno perso un ulteriore -0,2%. I mercati asiatici hanno risentito delle tensioni, con il Nikkei in cal dell'1,6% e lo Shanghai Composite in calo dell'1,2%.
Per quanto riguarda il calendario economico il clima di fiducia delle imprese dell'Eurozona si è nuovamente deteriorato piombando a –0.25 (attesa a -0.16 contro il -0.21 precedente rivisto). Cresce però il sentiment economico, che passa a 101.5 rispetto a 101.4 previsto e 101.2 precedente. L'obiettivo principale del pomeriggio è rappresentato dal cambiamento dell'occupazione ADP USA, che dovrebbe migliorare a +160.000 (da +67.000 di novembre). Infine attenzione alle scorte di petrolio, dove è atteso un altro calo di -4,1 milioni di barili (dopo -11,5 milioni di barili la scorsa settimana).
Dobbiamo anche prestare attenzione al membro FED Lael Brainard, che parlerà alle ore 16.