È arrivato il momento di darsi al cioccolato.
Il periodo migliore dell’anno per prodotti da forno ed altri dolci si avvicina ed i suoi effetti si fanno sentire anche sulla domanda e sul prezzo del cacao, la materia prima numero 1 per dolcetti e bevande.
Nella seduta di ieri, i future del cacao sull’ICE a New York hanno segnato il massimo di un anno e mezzo di 2.648 dollari la tonnellata, schizzando in vista dell’arrivo di feste come il Giorno del Ringraziamento, l’ultima settimana di novembre, e Hannukkah, Natale e Capodanno a dicembre.
Possibile un’impennata significativa
“I grafici settimanali del cacao implicano la possibilità di un’impennata significativa nelle prossime settimane”, afferma Jack Scoville, analista presso il Price Futures Group di Chicago per le materie prime cosiddette “soft” che comprendono cacao, caffè, zucchero e succo d’arancia.
Scoville spiega che il raccolto è stato attivo questa settimana nella più grande regione di coltivazione di cacao al mondo dell’Africa occidentale, con un prodotto caratterizzato da “buoni volumi e qualità”. Al contrario delle altre materie prime, il prezzo del cacao è un po’ particolare, nel senso che si basa sul rendimento del “burro di cacao” macinato dalle fave raccolte.
È il burro contenuto nel cacao a dare a cioccolato e gelati quel gusto vellutato e cremoso. La macinatura produce anche il cacao in polvere usato per prodotti da forno come torte e biscotti e per bevande come la cioccolata calda.
È il burro, capito?
Un eccesso di fave sul mercato non peserà automaticamente sul mercato del cacao in quanto i prezzi dipendono dalla qualità. Più alta è la qualità delle fave e più voluminoso ed ottimo sarà il burro che ne deriva. Il settore della pasticceria di solito paga di più per fave del genere.
Tuttavia, una grave carenza di fave risulterebbe anche in una produzione scarsa di burro di cacao in generale. E questo ridurrebbe le scorte di burro delle pasticcerie, scatenando la corsa alle scorte rimanenti sul mercato e facendo inevitabilmente schizzare i prezzi.
Scoville afferma che gli ultimi dati trimestrali sulla macinatura che ha osservato per il cacao sono “misti ed hanno spinto la gente a chiedersi quanto sarà buona la domanda”.
La domanda potrebbe essere “molto buona”, così come la produzione
Ma l’attuale azione di prezzo indica anche che la domanda potrebbe dimostrarsi essere “molto buona”, afferma.
E aggiunge:
“I report dall’Africa occidentale implicano che un raccolto grosso nella regione è possibile. Gli arrivi dalla Costa d’Avorio sono forti ed al di sopra dei livelli di un anno fa. Il clima in Costa d’Avorio è migliorato, con notizie di frequenti piogge”.
“Le precipitazioni sono minori ora perciò non ci sono preoccupazioni per eventuali malattie. L’idea è che il prossimo raccolto sarà molto buono. Sia la Costa d’Avorio che il Ghana stanno facendo il possibile per spingere i prezzi del cacao”.
Reuters, intanto, ieri ha riportato che gli arrivi di cacao nei porti in Costa d’Avorio sono stimati a 446.000 tonnellate tra l’1 ottobre ed il 10 novembre, con un aumento del 5,7% rispetto alla stagione scorsa.
Il Ghana, il secondo produttore mondiale di cacao, ha venduto quasi 200.000 tonnellate di cacao per la stagione 2020/21, con prezzi che comprendono il nuovo LID, il differenziale per un reddito dignitoso, di 400 dollari la tonnellata, aggiunge il report.
Il boom della domanda dai produttori di dolci agli hedge fund ha fatto schizzare il cacao in testa alle materie prime nel 2018, con ritorni del 26%.
Sarà un altro anno buono per il cacao?
Quest’anno, dopo i modesti ma costanti rialzi tra febbraio e giugno, il prezzo del cacao ha visto un calo prima dell’enorme impennata del 13% di settembre.
Dopo un altro modesto ribasso il mese scorso, il mercato ha ricominciato a schizzare, con un rimbalzo di quasi il 10% a novembre. Sull’anno in corso, l’impennata è di quasi il 22%.
Gli analisti di ADM Investors Service si aspettano che i future del cacao scambiati sull’ICE di New York schizzino oltre il massimo di 18 mesi di ieri di 2.648 dollari.
“Gli studi sullo slancio sono in salita dalla metà del range, il che potrebbe far accelerare una mossa al rialzo se i livelli di resistenza dovessero essere penetrati. Il trend di mercato sul breve termine è positivo”, scrivono in una nota gli analisti di ADM.
Ma, se il trend dovesse essere infranto, il supporto emergerà a 2.493 dollari e al di sotto, a 2.460 dollari, spiegano.