Il calo del dollaro e dei rendimenti dei bond USA ha fatto registrare un aumento dei prezzi all’apertura del petrolio, mentre l’oro è salito nei timori sulla crisi del debito del colosso immobiliare cinese Evergrande (HK:3333) (OTC:EGRNY).
Il rialzo generale delle materie prime potrebbe dipendere da ciò che dirà o non dirà la Fed e il Tesoro riguardo alla riduzione degli acquisti, all’inflazione e al tetto del debito nelle prossime 24 ore.
Questo perché il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell e la Segretaria al Tesoro Janet Yellen si recheranno a Capitol Hill martedì per fornire la loro testimonianza periodica davanti alla Commissione Bancaria del Senato.
Durante la conferenza stampa della scorsa settimana, in conclusione al vertice di politica della Fed, Powell ha indicato la metà del 2022 come obiettivo appropriato per la conclusione del programma di acquisti della banca centrale che in 18 mesi è arrivato a 2,2 mila miliardi di dollari.
Il cosiddetto “dot-plot” della Fed ha richiesto a partire dal prossimo anno un aumento dei tassi di interesse, vicini allo zero dallo scoppio della pandemia.
La testimonianza della Fed di Powell davanti al Senato potrebbe, tuttavia, portare ad un riesame di questi obiettivi.
Per quanto riguarda la Yellen, la sua preoccupazione sarà il raggiungimento dell’accordo sul tetto del debito al Congresso prima della scadenza del 30 settembre, data in cui il governo potrebbe subire uno shudown.
I prezzi del petrolio sono saliti per il quinto giorno consecutivo questo lunedì, a causa di una sorta di “carenza di scorte”, causata dal blocco parziale della produzione USA dovuto all’uragano che ha portato ad un acquisto eccessivo di future di petrolio e gas naturale.
Il greggio West Texas Intermediate ed il greggio Brent sono in salita del 50% dall’inizio dell’anno, scambiati vicini ai massimi di ottobre 2018.
Il gas naturale è salito di oltre il 100% quest’anno.
Al rally delle materie prime si aggiunge anche l’oro, salito dello 0,4% a 1.758 dollari l’oncia, mentre il rendimento Treasury USA a 10 anni è sceso dello 0,8% e l’indice del dollaro è sceso dello 0,1% a 93,23.
Jeffrey Halley, direttore ricerche per l’area Asia Pacifico della piattaforma di trading online OANDA, ha dichiarato che il calo dei timori di “contagio” dal gruppo immobiliare cinese Evergrande “ha attirato in maniera irresistibile gli acquirenti al ribasso”.
Halley ha aggiunto: “i mercati temono il calo delle scorte, soprattutto in Asia, che importa la maggior parte del suo fabbisogno energetico”.
“Soltanto questo significa che il calo del prezzo troverà una fila di acquirenti pronti in fila. Nonostante l’indice RSI sia vicina all’overbought per entrambi i contratti, l’indice della paura e l’equazione della domanda fisica indica che il livello degli 80,00 dollari per il Brent potrebbe arrivare presto”.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.