Il mix dei combustibili USA per la produzione di elettricità presenta una panoramica delle dinamiche che avvengono tra i diversi tipi di combustibile a livello nazionale. Sembra che il gas naturale sia rimasto il principale combustibile in America a questo scopo ad ottobre, fornendo tra il 35% ed il 40% della produzione per ogni settimana.
E i segnali indicano che il mix non cambierà di molto in futuro.
Fonte: Gelber & Associates
E questo malgrado i timori che ci saranno scorte inadeguate di gas sia per l’elettricità che per il riscaldamento nel picco dell’imminente inverno negli Stati Uniti.
Ci sono anche crescenti timori che i prezzi del gas saranno troppo alti entro l’inverno: sono già schizzati di quasi il 140% sull’anno, scambiati a poco più di 6 dollari per mmBtu ora, con previsioni di un prezzo pari a 7 dollari entro gennaio/febbraio.
E questo ha scatenato le speculazioni che il carbone, schizzato quanto il gas naturale quest’anno pur restando relativamente più economico, possa cannibalizzare una fetta significativa di allocazione di gas per la generazione di elettricità se le utenze riusciranno a mettere le grinfie su adeguate scorte di fonti di energia nel momento decisivo.
Una panoramica del mix di combustibili USA resa disponibile ad Investing.com questo giovedì dal gruppo di consulenza energetica di Houston Gelber & Associates mostra che la percentuale di carbone nel mix per l’elettricità è stata meno del 25% al picco di questo mese, con una portata discendente a circa il 20%.
Dan Myers di Gelber ha spiegato che uno studio sui livelli delle scorte della prossima settimana per il gas naturale suggerisce che la percentuale del gas naturale dovrebbe superare il 40%. E questo secondo lui “si allinea perfettamente con i prezzi” del gas, che sono stati volatili ultimamente, passando da un minimo di 4,825 dollari per mmBtu questa settimana ad un picco di 6,289 dollari.
Fonte: Gelber & Associates
Lo studio di Gelber arriva poco prima dell’aggiornamento settimanale sulle scorte di gas che la Energy Information Administration, EIA, pubblicherà alle 10:30 ET (14:30 GMT) di oggi.
L’agenzia di Myers stima che l’EIA riporterà un’iniezione nelle scorte di 87 bcf (miliardi di piedi cubici) per la settimana terminata il 22 ottobre. Si tratta di un dato leggermente superiore agli 86 bcf stimati dagli analisti seguiti da Investing.com.
E questo rispetto all’aumento di 32 miliardi di piedi cubici della stessa settimana dell’anno scorso e alla media quinquennale (2016-2020) di 62 bcf.
Nella settimana precedente, al 15 ottobre, sono stati immessi 92 bcf di gas nelle scorte, con un aumento maggiore del solito per la sesta settimana di fila.
Se l’ipotesi degli analisti di un’iniezione di 86 bcf sarà corretta, le scorte arriveranno a 3,547 tcf (mila miliardi di piedi cubici). Sarebbe comunque circa il 3,5% al di sotto della media quinquennale ed il 10,2% al di sotto del livello della stessa settimana di un anno fa.
Gli analisti scommettono che le iniezioni della scorsa settimana abbiano superato le norme annuali e quinquennali per via di un clima più mite del normale, con 60 TDD, gradi giorno totali, rispetto alla media trentennale di 78 TDD per il periodo. I TDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore o superiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento o il raffrescamento di abitazioni e uffici.
NatGasWeather, in una previsione riportata su naturalgasintel.com, dichiara che il seguitissimo Global Forecast System ha rivelato una tendenza un po’ più gelida nella notte per la settimana ed ha poi continuato ad aggiungere domanda.
L’agenzia di previsioni nota inoltre che ci saranno delle ondate di freddo più forti in Europa nelle prossime settimane, comportando un calo delle scorte già precariamente ridotte in vista dell’inverno.
Rystad Energy, citata da naturalgasintel.com, fa notare che, nonostante le temperature più miti del normale nell’ultima settimana, i livelli delle scorte in Europa hanno cominciato a scendere. Gli analisti evidenziano un calo delle scorte dello 0,5% su base settimanale.
Intanto, un ulteriore supporto al prezzo viene fornito dalla previsione di un calo delle temperature verso livelli normali nell’Europa nordoccidentale nelle prossime settimane.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.