In data odierna uscirà probabilmente il dato più importante della settimana, ovvero l’inflazione USA. Le stime, come riportato dal calendario economico di Investing.com, mostrano come a livello di variazione annuale dovremmo assistere ad un calo sia nella componente IPC che IPC core, mentre a livello mensile non dovremmo assistere a nessuna variazione particolare.
In particolare, queste le attese:
- IPC Core annuale da 3.9% a 3.7%
- IPC annuale: da 3.4% a 2.9%
- IPC Core mensile: invariato a 0.3%
- IPC mensile: in calo da 0.3% a 0.2%
A livello di Asset class, in caso di dati in calo, i possibili candidati per eventuali rivalutazioni sarebbero tutte quelle asset più penalizzate nel periodo recente, ovvero:
- Small Cap
- Bond
- Metalli preziosi (oro/argento)
Non è strano infatti vedere come prima reazione ad un IPC inferiore alle attese un calo dei rendimenti dei treasury (e viceversa).
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La componente che ancora rappresenta un grande punto di domanda è quella abitativa, ovvero la componente Shelter, componente “lagging” (ritardataria), che però, come possiamo notare nell’immagine sotto, ha iniziato un trend di discesa da qualche tempo.
E visto che la componente Shelter pesa circa il 33% del totale IPC, allora possiamo capire bene quanto sia importante che il trend di calo continui al fine di vedere un’inflazione in costante riduzione.
L’effetto positivo (negativo se i dati fossero superiori alle attese) si riflette nelle dirette conseguenze delle manovre della Fed, che potrebbe magari cambiare idea sul primo taglio dei tassi, qualora il dato inflattivo fosse inferiore alle attese, e su questo i mercati potrebbero salire ulteriormente.
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