La scorsa settimana, i dati sull'inflazione statunitense sono stati migliori di quanto previsto, mostrando una decelerazione.
Questo ha riaffermato la fiducia degli investitori e le loro scommesse su una fine del ciclo di restrizione monetaria e un possibile taglio dei tassi iniziale entro il primo trimestre del 2024 negli Stati Uniti.
Di conseguenza, i mercati finanziari hanno registrato guadagni significativi, con il Nasdaq100 che si avvicina al suo massimo storico di due anni fa.
I prezzi del petrolio continuano a scendere per la quarta settimana consecutiva, causando una rapida fluttuazione del mercato petrolifero.
Gli operatori si aspettano un mercato meno rigido di quanto previsto e sono già stati confermati tali timori con l'aumento delle scorte settimanali di 3,6 milioni di barili negli Stati Uniti (contro una previsione di 2,5 milioni) della scorsa settimana.
Tuttavia, questo calo dei prezzi potrebbe spingere l'OPEC, in particolare l'Arabia Saudita, a ridurre ulteriormente la produzione per sostenere i prezzi del greggio.
Si prevede che Riyadh estenderà le sue quote di produzione di circa 1 milione di barili al giorno il prossimo anno e si riunirà a Vienna il 26 novembre insieme agli altri membri dell'organizzazione petrolifera.
Nonostante il prezzo del petrolio rimanga al di sotto delle aspettative, i metalli industriali si mantengono generalmente stabili a Londra, a eccezione del nichel che continua a scendere a quota 16.900 dollari.
Il rame è invece in aumento, raggiungendo quota 8.165 dollari, mentre zinco (2.570 dollari) e piombo (2.270 dollari) continuano a mantenersi sui livelli attuali.
Le recenti statistiche cinesi hanno contribuito alla solidità dei prezzi: infatti la produzione industriale è aumentata del 4,6% su base annua nel mese di ottobre, superando leggermente le previsioni del 4,5%.
Anche l'oro sta registrando una buona performance grazie al calo dei rendimenti obbligazionari che soddisfa gli investitori: ancora una volta il metallo prezioso si avvicina alla soglia dei 2.000 dollari l'oncia.
Quando saranno ridotti i tassi di interesse?
Questa domanda ha ora una risposta più chiara dopo l'ultimo rapporto sull'indice dei prezzi al consumo.
Con la stabilità dell'inflazione, sembra sempre più probabile che l'economia stia attraversando una fase di rallentamento.
L'IPC core degli Stati Uniti è risultato essere +4,0% su base annua, leggermente inferiore alla previsione iniziale del +4,1%.
Di conseguenza, il rendimento dei bond a 2 anni è sceso di 18 punti base.
Molti analisti ritengono che l'inflazione diminuirà rapidamente e tornerà sotto gli obiettivi della Fed entro la prima metà del 2024, accompagnata da solidi guadagni aziendali.
Nonostante l'inflazione, i prezzi alla produzione e la produzione industriale negli Stati Uniti sono risultati inferiori alle aspettative di ottobre, influenzando l'umore del mercato sulle prossime decisioni in materia di tassi.
Tuttavia, la forza delle vendite al dettaglio e dell'indice Empire State ha contribuito al rimbalzo. In Cina, i dati sono contrastanti con una piccola ripresa dei consumi ma una crisi persistente nel settore immobiliare.
Questa settimana sarà importante per i mercati finanziari, con diversi eventi economici e aziendali che attireranno l'attenzione degli investitori.
Martedì, la Fed pubblicherà i verbali della sua ultima riunione, mentre mercoledì si concentrerà sugli ordini di beni durevoli di ottobre.
Sul fronte societario, gli investitori saranno in attesa dei risultati dell'azienda Nvidia che saranno pubblicati martedì sera e potrebbero influenzare il Nasdaq a raggiungere nuovi record annuali.
Da venerdì, ho iniziato ad acquistare costantemente petrolio come parte del mio portafoglio di investimenti.