Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
- Il greggio WTI eclissa il massimo dell’ottobre 2021
- Il Brent sale sopra un livello di resistenza tecnica a lungo termine
- La politica energetica USA sta alimentando il rialzo
- L’OPEC+ ha una sola missione: prezzi più alti
- La geopolitica potrebbe far schizzare i prezzi nel 2022
Il greggio WTI eclissa il massimo dell’ottobre 2021
I future del greggio NYMEX hanno raggiunto il massimo dal 2014 alla fine di ottobre 2021, quando hanno poi terminato lo slancio rialzista ad 85,41 dollari. Una brusca correzione ed una rapida discesa hanno portato il prezzo al minimo di 62,43 dollari al barile ad inizio dicembre, con un tonfo del 26,9%.
Fonte: CQG
Il grafico mensile mostra che la correzione stava quasi per insidiare il minimo dell’agosto 2021 di 61,74 dollari, un livello di supporto tecnico critico.
Il NYMEX è tornato sul binario rialzista. La scorsa settimana, il prezzo ha superato il massimo di fine ottobre ed è salito ad 87,91 dollari al barile, attestandosi sopra il livello di 87 dollari il 26 gennaio. Sebbene i future NYMEX abbiano registrato un massimo più alto, la mossa più significativa la scorsa settimana è stata quella dei future Brent.
Il Brent sale sopra un livello di resistenza tecnica a lungo termine
Quando i future WTI erano saliti al massimo dal 2014 ad ottobre, i future Brent erano rimasti sotto l’importante livello di resistenza tecnica del picco 2018. La scorsa settimana, il Brent si è messo in pari con l’altro riferimento.
Fonte: Barchart
Il grafico mostra il livello di resistenza tecnica al massimo dell’ottobre 2018 di 86,74 dollari. I future Brent sono saliti al più recente massimo di 90,02 dollari al barile, che potrebbe aprire la strada al livello di 100 dollari. Il prossimo livello di resistenza tecnica sopra il recente massimo si trova a 115,71 dollari al barile, il picco del giugno 2014.
I future WTI e Brent ora si trovano entrambi in pattern di prezzo rialzisti, con obiettivi a tripla cifra.
La politica energetica USA sta alimentando il rialzo
Il governo Biden si sta concentrando sulla lotta ai cambiamenti climatici.
Le iniziative per l’energia pulita favoriscono le fonti di energia alternative e rinnovabili ed inibiscono la produzione ed il consumo di combustibili fossili. Tuttavia, la stragrande maggioranza delle auto negli Stati Uniti va a benzina, e Cina ed India continuano a richiedere quantità sempre più alte di idrocarburi per l’energia elettrica.
La politica energetica USA non fa che aggiungersi alle pressioni inflazionarie, facendo salire le materie prime energetiche dall’inizio del 2021.
L’OPEC+ ha una sola missione: prezzi più alti
La missione dell’OPEC+ è quella di raggiungere il prezzo del petrolio più alto possibile, bilanciando l’equazione scorte-domanda. Una minore produzione statunitense sta facendo diminuire le scorte globali quando la domanda sta considerevolmente aumentando. Nel marzo 2020, la produzione petrolifera USA era arrivata al record di 13,1 milioni di barili, sotto il precedente governo. Secondo la Energy Information Administration, la produzione statunitense era pari ad 11,6 mbpd per la settimana terminata il 21 gennaio 2022, l’11,5% al di sotto del picco record.
Dopo anni di sofferenza per il peso dell’aumento della produzione di scisto USA, è il momento della rivincita, con la politica energetica statunitense che limita la produzione. La morale della favola è che il cartello internazionale del petrolio preferirebbe vendere un barile a 100 dollari che due a 50 dollari.
La geopolitica potrebbe far schizzare i prezzi nel 2022
La politica energetica USA, l’inflazione in salita, la solida domanda globale e il desiderio dell’OPEC+ di avere prezzi più alti sono fattori rialzisti per il greggio, che sembra destinato ad essere scambiato ad un prezzo a tre cifre nel 2022. Storicamente, il petrolio sale lentamente e crolla velocemente durante le correzioni, come abbiamo potuto vedere da fine ottobre ad inizio dicembre.
Intanto, il panorama geopolitico suggerisce che una veloce corsa nel 2022 è sempre più probabile.
Mi aspetto di vedere un prezzo del petrolio sopra i 100 dollari nel 2022. Inoltre, se il panorama geopolitico continuerà a restare teso, potremmo vedere il prezzo sfidare il massimo storico del 2008 di 147,27 dollari per quanto riguarda i future WTI ed i 147,50 dollari per i future Brent. L’aumento dei prezzi del greggio non farà che mettere il turbo alle pressioni inflazionarie globali.