Quanti desiderano investire in azioni italiane avranno sicuramente letto molto sul gigante italiano degli pneumatici, Pirelli (BIT:PIRC), che nel 2024 ha visto la propria quotazione in costante ascesa (+26% al momento in cui scriviamo). L'attenzione a pneumatici di alta qualità e varie collaborazioni con prestigiose case automobilistiche fanno sì che Pirelli possa avere tutte le carte in regola. Ma è abbastanza per non perdere lo slancio? Si tratta di un segnale di crescita a lungo termine o di un'impennata temporanea? ActivTrades analizzerà le recenti performance di Pirelli, le tendenze del settore e le opinioni degli analisti per determinare la sostenibilità di questa ascesa.
Chi è Pirelli?
A partire dalla sua fondazione a Milano nel 1872, Pirelli è divenuta un’importante azienda produttrice di pneumatici e servizi associati, con una particolare attenzione al mercato di alto valore delle automobili (circa il 92% del fatturato) e delle motociclette (circa l'8%). Le collaborazioni con case automobilistiche prestigiose e premium come Audi, Porsche (ETR:P911_p) e Jaguar consentono di garantire che gli pneumatici Pirelli rispondano alle esigenze dei veicoli ad alte prestazioni. Inoltre, l'azienda è attiva nel mondo delle corse e, in passato, è stata Global Tyre Partner del Campionato del Mondo di Formula 1 e del Campionato del Mondo di Rally.
Nel primo trimestre del 2024 l'inflazione ha penalizzato l'utile netto di Pirelli, ma la società ha confermato la propria guidance per il 2024
Il primo trimestre del 2024 ha evidenziato una solida performance malgrado qualche vento contrario. Il fatturato è rimasto relativamente invariato rispetto all'anno precedente, tuttavia una crescita organica positiva del 4,6% segnala una richiesta ancora forte. Tale risultato è stato ottenuto grazie a una combinazione favorevole di prodotti e canali, dove gli aumenti dei prezzi hanno compensato le fluttuazioni valutarie.
La performance di Pirelli di inizio anno ha risentito di un effetto cambio negativo del -4,8%, in particolare a causa della debolezza del dollaro, del renminbi e delle valute dei mercati emergenti rispetto all'euro, con una conseguente riduzione dei ricavi potenziali. Il dato negativo, tuttavia, è un miglioramento rispetto al -10,6% registrato nel trimestre precedente.
L'attenzione dell'azienda per il segmento degli pneumatici di alto valore ha continuato a ripagare, facendo aumentare la quota di mercato nel canale dei ricambi. L'EBIT rettificato (utile al lordo di interessi e imposte) è cresciuto del 5,8%, riflettendo sia il buon volume delle vendite che l'efficacia delle strategie di prezzo. A fronte di un leggero calo dell'utile netto dovuto agli effetti dell'iperinflazione in Argentina e Turchia, che dovrebbero normalizzarsi nel corso dell'anno, il flusso di cassa è migliorato rispetto allo stesso periodo del 2023.
A febbraio il tasso d'inflazione annuale è salito a un impressionante 276,2% in Argentina, consolidando la prima posizione del Paese nella classifica dei più inflazionati al mondo. Il dilagante aumento dei prezzi sta schiacciando il potere d'acquisto delle persone, erodendo in modo significativo la loro capacità di permettersi i beni di prima necessità. Come conseguenza, si prevede un aumento al 60% del tasso di povertà. Il ritmo mensile dell'inflazione argentina è in calo dal febbraio 2024, scendendo al di sotto del 10% nell'aprile 2024, dopo la sbalorditiva impennata del 20,6% di gennaio e quella ancora più alta del 25,5% di dicembre 2023.
In Turchia, il tasso d'inflazione annuale ha proseguito la sua impennata nell'aprile del 2024, raggiungendo un incredibile 69,8%, il livello più alto dal novembre del 2022. Questo risultato fa seguito a un aumento significativo dal 68,5% di marzo. Nonostante la preoccupante tendenza al rialzo, la banca centrale turca prevede che l'inflazione possa raggiungere il picco massimo nel maggio 2024, con un valore potenzialmente compreso tra il 73% e il 75%. Nella seconda metà dell'anno, però, si prevede anche un calo, con un'inflazione che potrebbe scendere al 36% entro la fine del 2024.
Comprendere la struttura del capitale sociale di Pirelli - gennaio 2024
A decorrere da gennaio 2024, il capitale sociale di Pirelli risulta suddiviso tra i principali azionisti: Sinochem Holdings Corporation Ltd (37,01%), MTP S.p.A (20,58%), Silk Road Fund (9,02%) e Nuova FourB S.r.l. (6%). Le restanti quote sono detenute da investitori retail e istituzioni (27,39%). Degli investitori istituzionali, il 46% proviene dall'Europa, il 36% dal Nord America, il 14% dal Regno Unito e il 4% dal resto del mondo.
Analisi del titolo Pirelli - 10 maggio 2024
Dall'inizio del 2024, il prezzo delle azioni Pirelli ha registrato un'impennata di oltre il 26%, salendo a 6,23 euro. La performance è superiore sia a quella dell'indice STOXX Europe 600 Automobiles & Parts, in crescita di oltre il 6% nell'ultimo anno, sia a quella del principale indice di mercato italiano, il FTSE MIB, che nello stesso periodo ha guadagnato oltre il 13,50%. Pirelli ha inoltre registrato le migliori performance tra ogni altro produttore di pneumatici più affermati, tra cui Michelin (EPA:MICP) e Continental, sbaragliando la concorrenza, come evidenziato dal seguente grafico.
Performance azionaria di Pirelli vs performance azionaria di altri produttori di pneumatici - Fonte: Strumento prestazioni stock Pirelli
Da novembre 2023 il titolo Pirelli ha imboccato una traiettoria decisamente positiva, con guadagni superiori al 47%. Questa tendenza rialzista è stata ulteriormente sostenuta dalla costante presenza del titolo al di sopra della nuvola di Ichimoku da dicembre 2023.
Grafico giornaliero di Pirelli - Fonte: ActivTrader
Pirelli raccoglie le valutazioni degli analisti di 19 istituzioni finanziarie, tra cui i principali operatori come UBS, HSBC (LON:HSBA), Jefferies, BNP Paribas Exane, Citi e JP Morgan (NYSE:JPM). Sulla base di questi dati, l'attuale consenso degli analisti è composto da Buy (9 analisti), Hold (9 analisti) e Reduce (1 analista). Il prezzo obiettivo medio fissato da questi analisti è di 6,19 euro.
È troppo tardi per investire in Pirelli?
L'azienda italiana dà la priorità a pneumatici dallo standard elevato, puntando a cerchi di dimensioni maggiori (18 pollici e oltre) per soddisfare esigenze specifiche come le prestazioni, la sicurezza, la riduzione del rumore e l'aderenza alla strada. Il focus sui pneumatici premium offre margini più elevati e si colloca in un segmento di mercato in crescita. Non solo, l'azienda è impegnata nello sviluppo di prodotti innovativi che soddisfino le esigenze mutevoli dei consumatori, potendo così trarre potenzialmente profitto da una posizione tecnologica all'avanguardia.
Le partnership strategiche con prestigiose case automobilistiche e gli eventi motoristici elevano l'immagine del marchio Pirelli e stimolano le vendite. Il fatto che simili veicoli di lusso e i vari eventi scelgano il pneumatico Pirelli dimostra la qualità e le prestazioni dei prodotti e ne segnala la capacità di influenzare le scelte dei consumatori.
Nel segmento dei pneumatici di alto valore, l’azienda italiana è leader nei pneumatici di fascia alta e detiene una quota di mercato superiore al 50% nel canale del primo equipaggiamento. Grazie a questa posizione leader in un segmento di mercato premium, il marchio è ben riconosciuto e riscuote la fiducia dei consumatori. Inoltre, a differenza di alcuni concorrenti che possono coprire diversi segmenti, Pirelli rimane focalizzata sul mercato degli “pneumatici di puro consumo”, potendo così concentrare le proprie risorse e competenze sulla fornitura di prodotti di alta qualità destinati specificamente ai consumatori finali.
Rivolgendosi al mercato di pneumatici di alto valore, Pirelli è riuscita a capitalizzare lo slancio del segmento premium e a ottenere un crescente successo. Questo forte posizionamento si basa sui punti di forza a cui abbiamo già accennato, come la vocazione per i prodotti di pregio, l'innovazione continua, le partnership strategiche con marchi di lusso, la leadership di mercato nel segmento dei pneumatici di alta gamma e la focalizzazione sul mercato dei consumatori puri.
I punti di forza dell'azienda si sono tradotti in una significativa impennata del prezzo delle azioni da novembre 2023, con una sovraperformance rispetto ai concorrenti. Tuttavia, il prezzo attuale è vicino al livello dell'offerta pubblica iniziale (IPO), il che suggerisce un potenziale di rialzo ulteriore, con il prezzo del titolo ancora inferiore di circa il 25% rispetto al picco di 7,7951 euro raggiunto nel 2018. Il prezzo obiettivo degli analisti, comunque, non è così ottimistico.
Oltre alla recente impennata del titolo, Pirelli vanta anche una storica prassi di remunerazione degli investitori attraverso i dividendi. Per il 2023, la società ha proposto un dividendo di 0,198 euro per azione, vale a dire un aumento dell'11,86% rispetto agli 0,177 euro per azione del 2018. Questa tendenza al rialzo dei dividendi è interessante per quegli investitori alla ricerca di reddito che contano su pagamenti regolari delle proprie partecipazioni.
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