“Studiare senza pensare è inutile, pensare senza studiare è pericoloso” (Confucio)
Secondo un sondaggio condotto da CNBC su un panel di economisti, è scontato un rialzo dei tassi di interesse di 75 centesimi da parte della FED e 50 centesimi dalla BCE. Valori che, se confermati a settembre, verranno probabilmente letti positivamente dal Mercato. I venti di recessione continuano infatti a soffiare mentre i costi dell’energia, ovvero di input, danno segnali di rallentamento. Un contesto che quindi potrebbe spingere le banche centrali a rivedere al ribasso il trend del costo del denaro nel 2023. Su questa aspettativa si muoveranno le Borse nelle prossime settimane. Gli indici si trovano, in particolare l’S&P 500 su livelli di resistenza importanti, con la possibilità quindi di movimenti rilevanti in base al newsflow. E’ il caso del dato sull’inflazione in USA a luglio, scesa oltre le attese (anche se il dato Core resta elevato), che rappresenta un catalizzatore per il prolungamento del rally azionario. Per l’Italia le aspettative sono positive con la BCE che ha reinvestito €10 miliardi dalle risorse in scadenza dal PEPP, in Titoli di Stato italiani. C’è quindi ancora fiducia nella capacità del Paese di rispettare gli impegni con l’Europa, in particolare l’attuazione del PNRR.
Cara energia
Il gas naturale, sulle scadenze brevi del futures, resta sopra €190 a megawattora. Sui contratti a più lunga scadenza, le tensioni di prezzo sono anche maggiori. I settori energivori, come metallurgia, ceramica, cemento, stanno quindi prendendo in considerazione livelli di prezzo dell’energia strutturalmente più alti nei prossimi anni, con ricadute sulle scelte di produzione. Sul petrolio invece la situazione è controversa. Il WTI è sceso sotto i $90 al barile, scontando però più che altro fattori temporanei ovvero le aspettative di recessione nel corso del 2023. Ma per gli esperti, nel lungo periodo, le attese sono rialziste, soprattutto se l’Europa deciderà di fissare un tetto al prezzo del greggio. In questa ipotesi i più “aggressivi” stimano sino a $100-150 al barile entro fine anno. Il mercato fisico continua infatti a scontare una forte tensione dell’offerta ovvero una carenza di carburanti. Mentre il mercato finanziario, ovvero quello dominato dagli algoritmi, è alimentato da fenomeni di breve periodo. Una dicotomia che non si vedeva da tempo e che non permette di fare previsioni sul punto di caduta del medio periodo e di conseguenza gli effetti sull’inflazione.
Musk sta incassando per Twitter (NYSE:TWTR)
Nel mondo della tecnologia un trend importante nel medio periodo potrebbe essere quello delle aggregazioni. Elon Musk ha venduto circa $6,9 miliardi di azioni Tesla nell’ultima settimana: è annunciando che si è trattato di una mossa in vista della battaglia legale con Twitter in merito all’Opa lanciata a fine aprile e poi ritirata. Se il brillante imprenditore sarà forzato a comprare la società, non intende effettuare vendite di emergenza del suo pacchetto azionario per fare fronte all’impegno finanziario. Una prospettiva per il futuro del tech è quindi il percorso di aggregazione tra grandi brand accomunati dalla capacità di influenzare le rispettive community e quindi di upselling e cross selling di prodotto/servizio cui macinare profitti. Un appeal speculativo che potrebbe consolidare il trend di ripresa del settore che da inizio anno deve recuperare ancora oltre il 20% (il Nasdaq). Un movimento al quale si potrebbe agganciare anche Piazza Affari dove si fanno strada small cap esposte al deep tech. E’ il caso di Circle, società quotata sull’Euronext (EPA:ENX) Growth Milan, che insieme all’Università di Genova, all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e al CNR, è entrata far parte progetto del valore di €120 milioni focalizzato su Robotica e Intelligenza Artificiale. La commessa per Circle sfiora €1 milione.