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Il rialzo dei mercati non è finito

Pubblicato 31.08.2022, 08:37

Il vino è poesia imbottigliata” (Robert Louis Balfour Stevenson)

Non decidere ha fatto danni. L’attuale crisi energetica europea è frutto di scelte non fatte, o fatte male nei decenni precedenti. Un passato nel quale si è pensato ad erogare incentivi a pioggia favorendo filiere industriali extracomunitarie, oppure nella speranza che in futuro, grazie alla tecnologia, si sarebbero risolti tutti i problemi. Lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina ha creato improvvisamente problemi su larga scala, non risolvibili con le fonti di energia rinnovabile e le infrastrutture energetiche convenzionali. Questa l’opinione di Roberto Napoli, Prof. Emerito di sistemi elettronici del Politecnico di Torino. Secondo l’esperto non ci sono le condizioni per intervenire sul sistema elettrico in tempi rapidi e recuperare il tempo perso nei decennio precedente. Entro il 2035 ci avvicineremo all’indipendenza dalle fonti fossili, entro il 2050 rinunceremo al 50% delle fonti di energia fossile, ma la convivenza tra passato e futuro durerà ancora a lungo. In questo contesto grande attenzione quindi ai titoli del settore energetico tradizionale che nonostante possano essere considerati all’interno di un trend di decrescita “secolare”, potrebbero vivere improvvisi ritorni di interesse come la recente esperienza ci ha insegnato. Nel corso degli ultimi 2 anni: +43,3% l’FTSE Italia Energia rispetto al +9,8% dell’FTSE MIB.

Siamo di fronte a una tempesta perfetta?
Sarà questo uno dei temi trattati nel corso dell’annuale convegno organizzato a Cernobbio da The European House – Ambrosetti che ospiterà per 3 giorni, importanti opinion leader dell’economia e della politica. Un evento che origina da sempre un flusso di notizie interessante per orientare le strategie competitive. Sul tavolo non ci saranno solo recessione, inflazione e geopolitica. Spazio alla sostenibilità ambientale, che come ha spiegato lo stesso Mario Draghi al meeting di Rimini, rappresenta una fetta importante degli investimenti finanziati dal PNRR. Nel corso degli ultimi 12 anni sono stati oltre 1300 gli eventi estremi (ondate di calore, inondazioni, trombe d’aria) che hanno colpito 710 comuni italiani con danni ingenti. Ma nei primi 7 mesi del 2022 è già stata superata la media annua degli 11 periodi precedenti. L’impatto economico ha risvolti inaspettati: nel 2022 la produzione dei vini rossi nel Regno Unito è aumentata al punto che, entro 10 anni, supererà quella di Italia e Francia. Ciò significherebbe mettere in crisi una delle economie più fiorenti del nostro Paese. Per fare fronte a queste minacce servono investimenti che per fortuna sono alla nostra portata. Nell’ultimo paper pubblicato a inizio agosto 2022 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford, si stima che il costo totale del passaggio a un sistema energetico basato al 100% sulle energie rinnovabili entro il 2050 sarebbe di circa $61.500 miliardi, equivalenti a circa $2.200 miliardi all’anno, o al 2,5% del PIL mondiale: poco più del 10% dell’attuale investimento annuo di capitale a livello mondiale.

Inflazione e disoccupazione sotto i riflettori
Nella giornata di oggi riflettori diversi dati macroeconomici rilevanti. Alle 9:55 la variazione della disoccupazione in Germania ad agosto: previsto un aumento di 28mila unità rispetto alle +48mila di luglio, il tasso di disoccupazione visto invece al 5,5% dal 5,4% precedente. Alle 11:00 invece è la volta dell’inflazione nella zona euro ad agosto: stimato un 9% rispetto all’8,9% precedente. Nel pomeriggio in Usa alle 14:15 il dato sulla variazione dell’occupazione non agricola a giugno: +200mila unità rispetto alle +128mila precedenti. Alle 16:30 sono infine attese le scorte di petrolio greggio viste in calo di 0,6 milioni di barili rispetto al calo di 3,3 milioni della rilevazione precedente.

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