Buongiorno.
L’analisi di oggi si propone di utilizzare l’approccio intermarket per creare due portafogli di investimento 50-50 (50% in azioni, 50% in obbligazioni). Questi portafogli sono pensati per due possibili scenari che potrebbero verificarsi nei primi mesi del 2024 negli Stati Uniti: un atterraggio morbido dell’economia o, al contrario, una recessione. I portafogli, che saranno illustrati di seguito, non considerano il rischio di cambio né le commissioni, e sono basati su ETF quotati negli Stati Uniti. Se desiderate informazioni su ticker e ISIN degli stessi ETF quotati sulla borsa italiana, non esitate a contattarmi. Vorrei sottolineare che queste non sono raccomandazioni di investimento, ma piuttosto un’applicazione pratica dei concetti che solitamente esprimo nelle mie analisi, stavolta applicati alla gestione di un portafoglio di investimento.
La seguente analisi è una sintesi dell’originale (che comprende oltre 40 pagine). Per una comprensione più dettagliata di tutti i concetti presenti nell’analisi, ho preparato un video esplicativo che potete trovare alla fine di questa pagina. Auguro a tutti una piacevole lettura.
1. GLI INVESTITORI HANNO ASPETTATIVE DI ESPANSIONE ECONOMICA, RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE E TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE
L’analisi del sentiment degli investitori può essere effettuata attraverso tre indici: SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD.
L’indice SPHB/SPLV, che confronta le performance delle società ad alta volatilità con quelle a bassa volatilità, è un indicatore delle aspettative economiche. Quando l’indice sale, significa che gli investitori prevedono una crescita economica, mentre un calo indica l’aspettativa di un rallentamento economico. L’andamento dell’indice dal 2020 ad oggi è illustrato nel grafico successivo.
La figura mostra l’andamento dell’indice SPHB/SPLV dal 2019 ad oggi, evidenziando diverse fasi economiche:
· Tra la fine del 2019 e marzo 2020, il mercato ha scontato una recessione
· Da marzo 2020, si è verificata una ripresa, seguita da un’espansione
· Il periodo tra marzo 2021 e novembre 2021 è stato caratterizzato da incertezza, con l’indice in una fase di distribuzione, a causa delle aspettative di massima espansione economica (fase 5)
· Dal 2022, le aspettative erano di un rallentamento economico.
· Dal 27 dicembre 2022, con alti e bassi, gli investitori scontano un’espansione economica o, se preferite, un soft landing
L’indice SPHB/SPLV è utile per misurare le aspettative economiche poiché riflette la propensione al rischio degli investitori. Quando gli investitori prevedono una crescita economica, preferiscono asset ad alto rischio come le società cicliche di SPHB. Al contrario, in previsione di un rallentamento economico, gli investitori si orientano verso asset a rischio più basso come le società difensive di SPLV. L’indice è anche correlato positivamente con il PMI composito, un dato macroeconomico chiave.
L’indice è anche positivamente correlato agli utili dell’S&P500.
La grafica precedente conferma che, quando gli utili sono in aumento, gli investitori tendono a favorire le società cicliche, che sono in grado di offrire rendimenti più alti rispetto alle società difensive. Gli utili del mercato azionario, a loro volta, sono direttamente correlati al ciclo economico, come mostrato nelle figure successive.
È importante notare che le società tendono a registrare profitti maggiori quando un altro indicatore macroeconomico chiave, la fiducia dei consumatori, mostra letture positive. Infatti, esiste una correlazione positiva tra questi due dati, come mostrato nella figura successiva.
In sintesi, la fiducia dei consumatori influisce sulle decisioni di investimento e spesa, che a loro volta influenzano l’economia e gli utili delle società quotate. Questo porta gli investitori a favorire le società cicliche o difensive a seconda delle aspettative economiche.
L’indice TIP/IEF, che confronta due ETF obbligazionari (TIP obbligazioni indicizzate, IEF obbligazioni non indicizzate) riflette le aspettative di inflazione del mercato. Se TIP sovraperforma IEF, il mercato prevede un aumento dell’inflazione, mentre se IEF sovraperforma TIP, il mercato prevede una disinflazione. L’indice è positivamente correlato all’indice dei prezzi al consumo e tende ad anticiparlo.
Osservando la figura successiva, vediamo che l’indice è in ribasso dal 19 ottobre 2023. Questo suggerisce che gli investitori prevedono che il tasso di inflazione continuerà a diminuire nei prossimi mesi, avvicinandosi alla soglia del 2%.
L’indice LQDH/LQD riflette le aspettative sui tassi di interesse attraverso la comparazione di due ETF obbligazionari corporate: LQDH, che copre il rischio dei tassi di interesse, e LQD, che non lo fa. Se LQDH sovraperforma LQD, gli investitori prevedono una politica monetaria restrittiva, mentre se LQD sovraperforma LQDH, prevedono una politica monetaria espansiva. L’indice è positivamente correlato ai tassi di interesse della Federal Reserve.
Dal 19 ottobre 2023, le aspettative degli investitori sono per un taglio dei tassi di interesse.
Scendendo più nel particolare, gli investitori prevedono tre tagli dei tassi di interesse di 25 punti base per il 2024 (per un totale di 75 punti base), rispettivamente a maggio, luglio e novembre.
TIP/IEF, LQDH/LQD e tanti altri sono indici di sentiment che ho trattato ampiamente all'interno del mio libro, Investire in obbligazioni for dummies.
Quindi, è stato evidenziato che gli investitori stanno anticipando un ritorno alla fase 4 del ciclo economico, caratterizzata da crescita economica, disinflazione e riduzioni dei tassi di interesse.
2. DUE PORTAFOGLI DI INVESTIMENTO 50-50: UNO CICLICO ED UNO DIFENSIVO
L’obiettivo è ora quello di creare due portafogli di investimento per i primi mesi del 2024, ognuno ottimizzato per uno scenario economico diverso: espansione o recessione. Per un’espansione economica, un portafoglio 50-50 ciclico potrebbe essere una buona scelta, come mostrato nella figura successiva.
Ecco la ponderazione percentuale:
· 25% XLK (ETF sul settore tecnologico)
· 25% XLY (ETF sul settore dei beni ciclici)
· 16.6% IEF (ETF sui titoli di stato USA con scadenza tra i 7 e i 10 anni)
· 16.6% LQD (ETF sulle obbligazioni societarie investment grade)
· 16.6% HYG (ETF sulle obbligazioni societarie ad alto grado di rischio)
Ora esamineremo i motivi per cui sono stati selezionati gli ETF sopra menzionati:
· Quando il mercato prevede un’espansione economica, l’indice SPHB/SPLV tende a salire. L’ETF SPHB è fortemente influenzato dai settori tecnologico e dei beni ciclici, che insieme costituiscono il 55.06% di questo ETF, come mostrato nella figura successiva
Pertanto, è ragionevole prevedere che questi due ETF possano registrare buone performance quando gli investitori anticipano una crescita economica, come dimostrato nelle due grafiche seguenti.
La parte obbligazionaria del portafoglio non include ETF obbligazionari governativi a lunga scadenza come il “TLT”, per motivi illustrati nelle grafiche successive. In un contesto di crescita economica, che solitamente coincide con un aumento della fiducia dei consumatori, la domanda di beni e servizi tende a influenzare il tasso di inflazione. Pertanto, un aumento della domanda può portare a un aumento delle aspettative di inflazione. Questo è evidenziato nella grafica successiva, che mostra come le aspettative di crescita o decrescita economica siano sempre accompagnate da aspettative di aumento o rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo.
Ciò significa che, se gli investitori continuano a prevedere una crescita economica, a un certo punto (probabilmente) inizieranno a prevedere un aumento del tasso di inflazione. Se ciò dovesse accadere, TLT presenterebbe una performance negativa: il tasso di inflazione, infatti, rappresenta un rischio per le obbligazioni. Più esso aumenta, più gli interessi cedolari reali vengono erosi.
Il motivo per cui sono stati inclusi due ETF su obbligazioni societarie è illustrato nelle due grafiche successive.
Quando gli investitori sono propensi al rischio, preferiscono asset più rischiosi come le obbligazioni societarie, sia investment grade che high yield. Queste tendono a sovraperformare i titoli di stato quando SPHB supera SPLV. Inoltre, in un contesto di crescita economica, si prevede un aumento degli utili societari, il che riduce la probabilità di default delle società (come illustrato nella grafica successiva) e favorisce la performance di HYG e LQD.
Non sono state scelte solo obbligazioni ad alto grado di rischio per una questione di diversificazione. Infatti, una diversificazione consapevole può contribuire a ridurre il rischio.
Ora, come mostrato nella figura seguente, presentiamo un portafoglio 50-50 difensivo, progettato per proteggere il capitale in contesti economico-finanziari caratterizzati da un atteggiamento di avversione al rischio, come una recessione.
Ecco la ponderazione percentuale:
· 16.6% XLU (ETF sul settore delle utilities)
· 16.6% XLV (ETF sul settore sanitario)
· 16.6% XLP (ETF sul settore dei beni di prima necessità)
· 50% TLT (ETF su obbligazioni del tesoro americano a lunghe scadenze)
La scelta di XLU, XLV e XLP è semplice: come illustrato nella figura successiva, questi ETF sono i principali driver dell’ETF SPLV, contribuendo per il 60% al suo movimento.
Il portafoglio dovrebbe comportarsi nel seguente modo:
· In caso di recessione, il mercato azionario avrebbe una performance negativa a causa della contrazione degli utili. Tuttavia, le società incluse negli ETF XLU, XLV e XLP, essendo difensive, dovrebbero avere una performance migliore del benchmark in quanto meno volatili (o, per l’appunto, a basso beta). D’altra parte, TLT dovrebbe avere un’ottima performance, essendo l’ETF tra quelli obbligazionari governativi con la più alta duration e, per lo stesso motivo, sarebbe quello a performare meglio in caso di taglio dei tassi
Le figure seguenti mostrano le prestazioni di tutti i componenti del portafoglio durante periodi di aspettative di rallentamento economico.
Nel prossimo paragrafo, esamineremo le prestazioni dei due portafogli dal 2012 ad oggi nelle fasi di risk on e risk off. Queste prestazioni saranno confrontate con quelle di un portafoglio 50-50 equilibrato, illustrato nella figura successiva, che è allocato con un 50% su SPY (ETF dell’S&P500) e un 50% su TLT.
Non ho presentato le metriche dei tre portafogli nel lungo periodo poiché l’obiettivo è capire come si comportano nelle fasi economiche favorevoli e non favorevoli, quindi in periodi di tempo più ristretti. Se desiderate vedere il loro comportamento dal 2008 ad oggi, potete commentare l’analisi nella sezione commenti in fondo alla pagina.
3. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 CICLICO NELLE FASI DI RISK ON
Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio ciclico rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk on (quando SPHB/SPLV è rialzista) nei seguenti periodi:
· Giugno 2012 - Agosto 2014
· Febbraio 2016 - Giugno 2018
· Aprile 2020 - Novembre 2021
· Luglio 2022 - Ottobre 2023
È interessante notare come, nelle fasi di risk on, il portafoglio ciclico tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2014) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori. Approfondirò meglio i rendimenti annualizzati e le diverse performance nel video.
4. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 DIFENSIVO NELLE FASI DI RISK OFF
Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio difensivo rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk off (quando SPHB/SPLV è ribassista) nei seguenti periodi:
· Settembre 2014 - Febbraio 2016
· Maggio 2018 – Marzo 2020
· Novembre 2021 – Giugno 2022
Nelle fasi di risk off, il portafoglio difensivo tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2019) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori. Approfondirò meglio i rendimenti annualizzati e le diverse performance nel video.
5. CONSIDERAZIONI FINALI
Per concludere l’analisi, vorrei fare alcune considerazioni finali:
· I due portafogli presentati sono poco diversificati e adatti solo a specifici contesti.
· Il portafoglio ciclico, in particolare, presenta un livello di rischio significativamente più alto rispetto al portafoglio difensivo. L’unico asset che fornisce una certa protezione è l’IEF, che però rappresenta solo il 16,6% del peso totale del portafoglio.
· Entrambi i portafogli potrebbero essere ottimizzati sostituendo alcuni ETF con altri.
Questa analisi è stata focalizzata sugli Stati Uniti. In futuro, potrei proporre un’analisi simile dedicata all’Europa, creando ad esempio dei portafogli 60-40 modificati. A presto e buon fine settimana a tutti.