L’EUR/USD sta per sfidare una forte resistenza, occhi puntati sull’IPC

Pubblicato 07.05.2015, 13:51
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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La correzione dell’USD è quasi finita?

Nel suo ultimo comunicato, la Federal Reserve ha riaffermato la sua fiducia nell’economia USA, aggiungendo che il recente rallentamento è stato dovuto a fattori temporanei. Stando agli ultimi dati, questi fattori passeggeri potrebbero durare più a lungo del previsto. Dal rapporto ADP di aprile sulle buste paga private pubblicato ieri emerge che le aziende private il mese scorso hanno creato solo 169 mila posti di lavoro (previsione: 200 mila). Inoltre, il rapporto rinforza le apprensioni sull’industria manifatturiera americana, il settore, infatti, ha perso 10 mila posti di lavoro, dopo il calo della produzione industriale di marzo (-0,6% m/m contro lo 0,1% previsto).

L’insieme di miglioramenti economici incoraggianti in Europa e dati deludenti negli USA ha costretto gli investitori a rivedere il livello dell’EUR/USD. Dal minimo del 13 marzo, l’EUR ha recuperato più dell’8%. Nel giugno del 2014, un euro valeva 1,3999 dollari, nei mesi successivi la moneta unica ha ceduto il 25% perché la Fed ha messo fine all’allentamento quantitativo e gli operatori hanno iniziato a scontare il prossimo aumento del tasso, scommettendo che l’economica USA sarebbe cresciuta allo stesso termine. Non è andata così.

In un’ottica di lungo termine, siamo ancora rialzisti sul dollaro e prevediamo che nel terzo trimestre l’economia USA accelererà sensibilmente, facendo apprezzare il biglietto verde. Nelle prossime settimane i dati USA saranno monitorati scrupolosamente e gli operatori saranno ansiosi di acquistare dollari non appena arriveranno notizie positive. Riteniamo che la correzione dell’EUR/USD stia per concludersi e che l’euro avrà bisogno di notizie davvero negative dagli USA per superare la forte area di resistenza a 1,1450/1,5550. Se la moneta unica perderà slancio, un supporto giace a 1,1050 (ex resistenza, ora supporto); la resistenza più vicina si trova a 1,1376.

Tasso sui depositi invariato dalla Norges Bank? (di Yann Quelenn)

Oggi la banca centrale norvegese annuncerà la sua decisione sul tasso applicato sui depositi a vista. Contro ogni previsione, all’ultima riunione svoltasi a marzo, la Norges Bank ha deciso di mantenere il tasso all’1,25%. A marzo l’inflazione è salita principalmente a causa della svalutazione della corona norvegese (NOK), ma le previsioni sul tasso di crescita norvegese sono state corrette al ribasso a causa del rallentamento dell’industria petrolifera, molto importante per il paese. Il governatore Olsen ha detto che, se le generali previsioni negative saranno confermate dagli sviluppi economici dei prossimi mesi, entro maggio o giugno è prevedibile un taglio del tasso sui depositi.

Per quanto equilibrata, prevediamo che la Norges Bank aspetterà prima di tagliare il tasso per avere altri dati riferiti al primo trimestre, come le cifre, molto importanti, sul PIL. Se l’economia continuerà a indebolirsi, un taglio del tasso alla riunione di giugno è praticamente certo. Tuttavia, i banchieri vedranno sicuramente con favore il recente recupero dei prezzi del petrolio. Attualmente la coppia USD/NOK viene scambiata fra 7,4017 e 7,4460, in netto trend discendente da marzo. Dopo la pubblicazione, l’obiettivo potrebbe essere la resistenza a 7,5189.

IPC messicano (di Peter Rosenstreich)

Gli operatori cercheranno nei dati sull’inflazione messicana la conferma di un ulteriore indebolimento. I mercati prevedono che l’IPC rimarrà invariato al 3,1% a/a, noi sospettiamo che un più debole 3,05% sia maggiormente in linea con l’attuale contesto disinflazionistico. I bassi prezzi del petrolio, l’assenza d’investimenti nel settore energetico e il rallentamento dell’economia USA hanno inciso sulle pressioni inflazionistiche messicane. A nostro avviso, la recente decisione della Banca del Messico di mantenere i tassi al 3,00% è stata equilibrata. È chiaro che la banca centrale colomba seguirà con cautela gli sviluppi del peso (MXN) e i segnali contraddittori dalla Fed. La potenziale fuga di capitali dal MXN che potrebbe essere innescata dal rialzo dei tassi d’interesse della Fed rimane fonte di grande apprensione. Tuttavia, nella regione latinoamericana, dove le previsioni d’inflazione sono elevate (nello specifico per il BRL), i toni accomodanti della banca centrale messicana sono un’anomalia e l’MXN dovrebbe sottoperformare rispetto alle altre divise regionali.

The Risk Today

Peter Rosenstreich

EURUSD L’EUR/USD rimbalza in prossimità dellarobusta resistenza a 1,1376 (massimo 26/02/2015). Un supporto orario può essere trovato a 1,1334 (minimo intragiornaliero) e a 1,1207 (minimo 06/05/2015). Una violazione al rialzo fa presagire un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione 03/02/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico dal 2010 al 2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, riteniamo che il recente movimento laterale costituisca una pausa all’interno di un trend discendente di fondo.Supporti chiave possono essere trovati a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico).

GBPUSD La coppia GBP/USDmostra un interesse all'acquistolimitato a breve termine dopo la violazione della linea di tendenza discendente a 1,5175. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,5262 (27/04/2015). Il supporto chiave giace a 1,5100 (minimo 27/04/2015) e a 1,5028 (minimo 24/04/2015). In un’ottica di lungo termine, la rottura del forte supporto a 1,4814 spiana la strada a un ulteriore indebolimento a medio termine verso il forte supporto a 1,4231 (minimo 20/05/2010). Una resistenza chiave si trova a 1,5552 (massimo 26/02/2015).

USDJPY L’USD/JPY permane debole finché i prezzi permarrano al di sotto della resistenza chiave a 120,10/20 (linea di tendenza discendente). Un supporto orario giace a 119,20 (massimo 29/04/2015 e minimo intragiornaliero),poi a 118,53. Un'altra resistenza è data dal recente massimo a 120,50 poi a 120,84 (massimo 13/04/2015).Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015), mentre una resistenza chiave giace a 121,85 (vedasi anche il canale discendente di lungo termine).

USDCHF L’USD/CHFpermane al di sotto della pressione di vendita in seguito alla violazione dell'area di supporto chiave definita da 0,9170 (base 30/01/2015), a conferma di una tendenza ribassista di fondo. Il supporto successivo può essere situato a 0,8986 (minimo 28/01/2015). Resistenze orarie possono essere trovate a 0,9178 (massimo intragiornaliero) e poi a 0,9413 (massimo 30/04/2015) e a 0,9493 (minimo 27/04/2015). In una prospettiva di lungo termine, il momentum rialzista dell’USD/CHF ha ripreso vigore in seguito alla rimozione del cambio minimo per l’EUR/CHF. È auspicabile un test della robusta resistenza a 1,0240. Di conseguenza, l’attuale debolezza viene vista come una mossa in controtendenza. Un supporto chiave si trova a0,8986 (minimo 30/01/2015).

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