In un articolo pubblicato domenica sul quotidiano svizzero Sonntagsblick, Maechler, membro della Banca Nazionale Svizzera (BNS), ha confermato l’attuale mix di politiche della banca centrale, rifiutando misure potenzialmente estreme. Maechler ha detto che rimane l’impegno della BNS a mantenere tassi d’interesse negativi e che ritiene che l’utilizzo della politica dei tassi d’interesse negativi abbia protetto con successo il CHF da una sopravvalutazione ancor più marcata. Maechler ha escluso esplicitamente il ricorso al denaro a pioggia – il cosiddetto “helicopter money” – affermando che la BNS esclude categoricamente una simile opzione. Ha poi osservato che per la BNS sarebbe illegale dare denaro al governo. Forse l’aspetto più interessante è il rifiuto incondizionato della BNS a monetizzare il debito pubblico. Si moltiplicano rapidamente i segnali di un deterioramento delle condizioni economiche svizzere. È evidente che il CHF sopravvalutato ha invertito le prospettive d’inflazione temporaneamente incoraggianti. Tuttavia, l’ipotesi di un ulteriore allentamento della politica monetaria nel Regno Unito e dalla BCE e i crescenti rischi geopolitici faranno verosimilmente aumentare la domanda di beni rifugio (anche un rialzo del tasso negli USA fornirà flussi direzionali incerti sul forex). Come segnalato da Maechler, la BNS non può influenzare il contesto internazionale, la BNS è quindi in una posizione puramente reattiva. L’utilizzo di tassi negativi da parte della banca centrale è già stato attaccato dalle compagnie di assicurazione e dai fondi pensione, e troverà probabilmente altre critiche, man mano che le banche passeranno i costi ai risparmiatori privati (finora sono state restie a farlo). Non è chiaro, viste le previste pressioni ad acquistare CHF e la gestibilità limitata della politica dei tassi allo zero, se davvero non si prevedano misure estreme. Sospettiamo che, malgrado i toni spavaldi, una forma di “helicopter money” sia più vicina di quanto suggerisca l’intervista. Ricordiamo che, in Svizzera, il referendum sul reddito minimo ha ottenuto il 20% dei voti e i membri della BNS avevano ribadito il loro impegno a mantenere la soglia minima a 1,20 pochi giorni prima della rimozione dell’ancoraggio. Nel breve termine prevediamo che il CHF troverà acquirenti, e che l’EUR/CHF mirerà a 1,0863 (base e media mobile a 55 giorni).