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La Cina pronta a riaprire le porte

Pubblicato 17.05.2022, 16:10
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

Il forte calo dei contagi a Shanghai fa sperare i mercati. Il greggio riprende la sua corsa (la Cina è il primo importatore mondiale) mentre Pechino si mostra più flessibile nei confronti delle grande società tech.In Europa la Ue taglia le stime di crescita e alza quelle dell’inflazione. A Piazza Affari attesi energetici forti e occhi sui tech vedi Stm (EPA:STM).

Il dopo lockdonw cinese
 
I mercati guardano oltre e, in una notte, hanno già archiviato i pessimi dati macro cinesi di ieri. La notizia è di quelle forti: Shangai è pronta a ripartire, la politica di Covid zero ha dato i suoi frutti. Se dovessimo guardare a quanto successe nel marzo 2020, con la riapertura il Pil registrò un boom. Oggi aspettarsi un remake di quel movimento è molto sensato.
Nel grafico guardate cosa successe i primi mesi del 2020, una reazione a V.

weakchina

I mercati dunque tornano a sperare, la crescita economica è stata solo rinviata ma ci sarà. Questo richiama gli acquisti sul greggio, rotta una resistenza importante sul Brent ora si temono nuovi rialzi.

brent

Il prezzo dell’energia è il primo colpevole dell’inflazione, se però dovessimo andarlo a confrontare con i livelli di marzo e aprile, maggio indica una tenuta e dunque nessuna ulteriore spinta.

 Boom dei tech a Hong Kong

Sono tra i settori più depressi del mercato e ieri, per la prima volta, dopo dati pessimi, hanno mostrato un’inaspettata resilienza, mantenendo le posizioni. Aggiungeteci che Jp Morgan (NYSE:JPM) è tornata positiva sul comparto e Pechino potrebbe rivedere le rigide politiche sulle internet company.

La Ue taglia le stime di crescita e alza quelle dell’inflazione

Nuova sforbiciata alla crescita e ulteriore revisione al rialzo per l’inflazione. L’effetto della guerra Russia-Ucraina si fa sentire sulle previsioni economiche di primavera di Bruxelles, stando alle quali la crescita dell’Eurozona rallenterà al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023, contro le stime di febbraio che davano il Pil rispettivamente al 4% e al 2,7%. Vola invece a livelli record l’indice dei prezzi che quest’anno toccherà il 6,1% (contro il 3,5% della stima precedente), trainato dall’energia. L’anno prossimo invece si prevede un rallentamento al 2,7%.
 
Oggi attese Borse forti, occhio su energetici e tech ci aspettiamo Stm forte


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