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La domanda, e non l’OPEC+, sta trainando i prezzi del greggio

Pubblicato 03.06.2021, 12:19
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 3 giugno 2021

Il prezzo del Brent ha registrato un gradito balzo sopra i 70 dollari al barile questa settimana, giusto in tempo per le riunioni dell’OPEC+. Probabilmente nessuno è stato più felice di vedere questi prezzi più alti questa settimana del governo russo e di altri membri OPEC+ che puntavano ad ottenere dei livelli di produzione maggiori.

Il loro desiderio è stato esaudito, in quanto l’OPEC+ ha deciso di procedere col piano già negoziato di aumentare la produzione questa primavera ed estate di 2,1 milioni di barili al giorno. Ciò significa che, a luglio, la produzione dovrebbe salire di 450.000 barili al giorno.

Grafico settimanale Brent 1

Grafico a una settimana Brent

La nuova norma dell’OPEC+

Saltando a bordo del carro delle teleconferenze, dimostratosi di successo durante la pandemia di coronavirus, l’OPEC+ ora si incontrerà ogni mese per adattare i tassi di produzione al mercato. Mentre prima i ministri del petrolio dell’OPEC fissavano la politica per sei mesi o più, e si rifiutavano di reagire in modo esagerato alle variazioni di prezzo, l’OPEC+ ora preferisce modificare le sue decisioni in modo regolare, a seconda del mercato.

Che la nuova strategia dell’OPEC+ funzioni bene per i paesi membri è irrilevante per i trader del greggio. Ciò che importa è che rende le decisioni dell’OPEC+ meno determinanti per i prezzi.

Ormai da un po’, la vera forza del mercato è la domanda. Se l’OPEC+ o altri dovessero drasticamente produrre troppo, comportando un esubero di scorte (come era successo con l’OPEC nel 2015), i prezzi crollerebbero.

Invece l’OPEC+ continua a controllare attentamente la sua produzione con degli incrementi graduali spalmati su più mesi. Tuttavia, il vero problema per il mercato e i prezzi al momento non sono le scorte o i tassi di produzione. La vera questione è la domanda e, attualmente, il mercato pensa che la domanda stia salendo, con il mondo che continua a riaprire dopo le restrizioni per il coronavirus.

Capacità di produzione di Saudi Aramco (SE:2222)

Durante la conferenza stampa dell’OPEC+, il ministro del petrolio saudita Abdulaziz bin Salman ha parlato dei crescenti timori legati agli investitori attivisti ed altri che fanno pressione sulle grandi compagnie petrolifere per limitare gli investimenti su nuove risorse di greggio e gas per il bene dell’ambiente.

Ha spiegato che l’Arabia Saudita non condivide queste preoccupazioni e al momento sta lavorando per espandere la sua capacità di produzione da 12 a 13 milioni di barili al giorno. Rispondendo ad una domanda ha dichiarato: “Non siate sorpresi se ci saranno ulteriori annunci”, insinuando cripticamente che Aramco (SE:2222) potrebbe puntare ad aumentare la sua capacità di produzione oltre i 13 milioni di barili al giorno. Tuttavia, ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli, alimentando le speculazioni.

Per anni, Aramco ha avuto la capacità di produrre a 12 milioni di barili al giorno, un tasso che la compagnia deve raggiungere e mantenere per legge. In base alla legge saudita sugli idrocarburi, infatti, Aramco deve essere in grado di raggiungere la sua massima capacità sostenibile (MSC) entro tre mesi dagli ordini del governo e mantenere questo livello di produzione per un anno.

Nell’aprile 2020, il governo aveva impulsivamente ordinato ad Aramco di portare la produzione a 12 milioni di barili al giorno, il suo livello di MSC. E questo aveva comportato un problema strategico, perché implicava che l’Arabia Saudita non avrebbe più avuto capacità di produzione disponibile in caso di problemi (come un potenziale attacco con razzi o droni da parte dell’Iran o dello Yemen).

Quando il governo saudita se n’è reso conto, ha ordinato ad Aramco di effettuare i necessari investimenti per raggiungere i 13 milioni di barili al giorno di MSC, per cui la società avrebbe dovuto lavorare per arrivare a quel livello di capacità. Ed è proprio quello che sta facendo ma, per quanto ne sappiamo, non è ancora riuscita a produrre più di 12,1 milioni di barili al giorno.

In realtà, Aramco non ha un buon motivo per portare la sua MSC oltre i 13 milioni di barili al giorno. Sarebbe difficile e dispendioso in termini di tempo e denaro aumentare la MSC oltre i 13 milioni di barili al giorno.

E, aspetto più importante per i trader, anche se Aramco portasse la sua MSC oltre i 13 milioni di barili al giorno, non è detto che produrrà mai più di 13 milioni di barili al giorno. Le voci riguardo al fatto che Aramco porti la sua capacità di produzione sopra i 13 milioni di barili al giorno non sono un’informazione preziosa per il mercato in questo momento.

Esportazioni di greggio iraniano

L’OPEC+ ha deciso di non affrontare il potenziale ritorno del greggio iraniano sul mercato dal momento che le trattative sul nucleare tra USA ed Iran sono state prorogate. Ora si prevede che il greggio iraniano non arrivi sul mercato, legalmente, prima di agosto come minimo, ma più probabilmente verso la fine del terzo trimestre.

A seconda di come andranno i negoziati, l’OPEC+ probabilmente dovrà fornire indicazioni al mercato su come intende reintegrare la produzione iraniana in occasione del vertice di luglio o di agosto.

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