La Fed è sotto pressione dopo i dati CPI

Lunedì la sessione di negoziazione è stata positiva solo per il Nasdaq, mentre gli altri due principali indici hanno registrato perdite.

L'S&P 500 ha chiuso quasi piatto a -0,03%, il Nasdaq ha chiuso la sessione di negoziazione a +0,57% e il Dow Jones ha chiuso a -0,46%.

Il sentimento degli investitori rimane rialzista, come indicato nel grafico sottostante:

Indicatore di sentimento - Indice di paura e avidità


Il sentimento del mercato è a 73 nella modalità "avidità".

Più rialzi dei tassi d'interesse in vista

Ieri il Dipartimento del Lavoro ha pubblicato l'indice dei prezzi al consumo per il mese di gennaio.

I dati hanno mostrato un'inflazione su base annua del 6,4% in calo rispetto al 6,5% del mese di dicembre.

Questo è stato il settimo mese consecutivo in cui l'inflazione rallenta.

Gli analisti, tuttavia, avevano previsto il CPI al 6,2% per il mese di gennaio, quindi i dati effettivi sono superiori alle attese.

I dati deludenti rendono più probabile che la Fed non fermerà la sua politica monetaria restrittiva, per ora, e molto probabilmente ci sarà la necessità di aumentare i tassi di interesse anche oltre le aspettative degli investitori per abbassare l'inflazione.

I dati di oggi da tenere d'occhio

Il Dipartimento del Commercio rilascerà i dati sulle vendite al dettaglio per il mese di gennaio, oggi alle 14:30.

Il dato è previsto a +0,8%, dopo un calo dell'1,1% nel mese di dicembre.

Oggi i mercati finanziari possono essere volatili a causa di questo rapporto.

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