La Federal Reserve è tornata in soccorso degli operatori. Proprio mentre si stava sviluppando un movimento correttivo, la Banca Centrale USA ha annunciato l'acquisto del debito delle società statunitensi. Una mossa che è stata giustificata come supporto alla liquidità e disponibilità di credito per le grandi società americane. Ed ecco che improvvisamente l'attenzione degli operatori è passata dalle preoccupazioni per la seconda ondata di infezioni da COVID-19 a Pechino, al cosiddetto "Powell put". Il vecchio assunto "non mettersi contro la Fed" è tornato di moda e la propensione al rischio è improvvisamente schizzata alle stelle.
Quella che sembrava inizialmente una sessione destinata a forti perdite si è rivelata decisamente positiva ed anche i futures hanno proseguito la corsa al rialzo. Sia durante la sessione asiatica, sia in questa prima parte di giornata. I rendimenti obbligazionari USA sono cresciuti (il rendimento del decennale è di circa +7 punti base più alto, sintomo che gli indicatori della propensione al rischio sono aumentati). La liquidità si allontana dallo yen giapponese e dal dollaro USA, mentre il petrolio sta riprendendo quota.
Nel frattempo la Banca Centrale del Giappone, come previsto, ha tenuto il tasso a -0,1% e ha confermato l'obiettivo di rendimento del decennale intorno allo zero.
Stamattina abbiamo registrato anche una piccola spinta al rialzo della Sterlina grazie a dati sull'occupazione decisamente superiori al previsto. La disoccupazione è rimasta bloccata al 3,9%, mentre i mercati si aspettavano un balzo al 4,7%, ma va detto che questa buona notizia è stata leggermente mitigata da una crescita dei salari più debole del previsto.
Sul fronte macro economico lo ZEW tedesco è stato superiore alle attese, mentre per quanto riguarda la sessione degli Stati Uniti le vendite al dettaglio per maggio dovrebbero riprendersi del + 5,4% (dopo un calo del -17,2% ad aprile). La produzione industriale dovrebbe migliorare del + 2,9% nel mese di maggio (dopo un forte calo del -11,2% ad aprile).
Alle ore 16 attenzione infine alla testimonianza congressuale del presidente della Fed Jerome Powell, che parlerà davanti al comitato bancario del Senato.