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Le banche centrali non riusciranno a domare l'inflazione

Pubblicato 13.12.2021, 09:27


Sono trascorsi quasi due anni di iniezioni (a parole) di "tranquillanti" da parte di Powell sostenuto dalla Yellen, e la Lagarde che alla fine hanno "quasi ammesso" che l'aggettivo "transitorio" non era adeguato all'inflazione, diventata una preoccupazione "quotidiana", anche a causa dei recenti aumenti, e presente più a lungo del previsto. Smentendo di fatto tutto quello che avevano detto anteriormente.

In questi mesi "le azioni eseguite" dalle Banche Centrali sono state il ridimensionamento del programma di acquisto (QE) dei 120 miliardi di dollari (di 15 miliardi in meno al mese e terminerà tra 8 mesi) per la Fed che a fine Novembre ha visto le borse momentaneamente "impaurite", per le richieste dei sussidi ai minimi, il PIL in leggero aumento e l'indice PCE al 5%, temendo l'inasprimento della politica monetaria.

Mentre per la Bce il PEPP da 1.850 miliardi di euro, che "dovrebbe scadere" a Marzo del prossimo anno, con il Consiglio direttivo che ha valutato i rischi per l'economia "equilibrati". Il board ha parlato anche di "Stagflazione" (presente nei mesi scorsi) ed ha ribadito che la normalizzazione dell'inflazione, prevista in calo nel 2022, richiederà più tempo (come detto in precedenza) e quindi potrebbe essere necessario un intervento per mantenere le aspettative al 2%.

In questi giorni l'inflazione degli Stati Uniti ha raggiunto nuovi massimi. L'indice dei prezzi al consumo ha toccato il 6,8% (rispetto al 6,2% ad Ottobre), ai massimi da 40 anni, e l'indice core il 4,9% aprendo nuovamente, con l'avvicinarsi della riunione del 15 Dicembre, alla possibilità di un'accelerazione del QE (la riduzione potrebbe raddoppiare a 30 miliardi di dollari) e all'aumento dei tassi nei primi mesi del nuovo anno.

A Dicembre sono attese altre stime su crescita e inflazione che potrebbero portare a nuovi interventi o malumori da parte di Francoforte (indici dei prezzi al consumo attestati al 4,9%). La Banca potrebbe avere l'intenzione di procedere con l'accelerazione del Pepp, ma sarà vitale mantenere sotto controllo i rendimenti dei titoli di Stato anche dopo la sua conclusione senza innescare ulteriormente la "miccia" dell'inflazione (esacerbare il rischio che lo shock dell'offerta si trasformi in uno shock della domanda).

Questo potrebbe favorire l'aumento del PAA (attualmente a 20 miliardi) per un altro anno, anche perchè per il momento la guidance della Bce esclude il rialzo dei "tassi" (in attesa della riunione del 16 Dicembre).


In giornate come quelle che stiamo vivendo e che verranno, la "volatilità" tenderà sempre ad alzarsi anche perchè il dato sull’inflazione è sempre stato uno dei più aspettati. Dal momento che le decisioni di politica monetaria si basano anche su di esso e gli investitori che acquistano obbligazioni, per paura di vedere il lOro premio eroso, se ne privano facendo alzare il loro rendimento.


In queste situazioni le aziende "growth" sono molto più soggette agli sbalzi dell'inflazione mentre il settore finanziario trova il suo habitat ideale (correlazione positiva).

Questo perchè l'intera economia si basa sul "debito".

Le Banche Centrali creano liquidità che trasferiscono alle Banche Nazionali (con tassi di interesse) e a loro volta queste mandano liquidità a quelle di credito che la mettono a disponsizione della popolazione attraverso prestiti (con tassi di interesse).

Più i tassi di interesse sono alti, più queste aziende andranno a guadagnarci nel momento in cui concedono prestiti, aumentano le loro revenue e attirando nuovi investitori. Così facendo, fanno "girare l'economia".

Ricordo che all'aumento dell'inflazione ha influito in modo costante il prezzo dell’energia, che negli ultimi giorni (il settore) sta subendo dei cali. Di conseguenza, se l'inflazione iniziasse a scendere e l'eventuale aumento dei tassi di interesse nei primi mesi del 2022 andrà ad abbassare il CPI stesso, la curva dei rendimenti di Stato potrebbe iniziare a salire.

In questo caso, cosa farà il Gold?

Da giugno stava lateralizzando. Infatti erano svariati mesi che quest'ultimo non "funzionava" quasi più come "bene rifugio" (a detta di molti). Se analizziamo il grafico, dalla crisi finanziaria del 2008 ad oggi, verrebbe da pensare da ci troviamo in una situazione analoga al 2013 perchè i prezzi stavano formando un modello con massimi decrescenti.

Da notare invece che in base agli ultimi dati di GoldHub; rispetto ad ottobre in cui gli ETF sull'oro hanno avuto deflussi netti di 1,4 miliardi di dollari e a livello mondiale le partecipazioni sono scese rispetto ad inizio anno a 203 miliardi di dollari; a Novembre hanno registrato afflussi di 13,6 tonnellate (838 milioni di dollari, 0,4% AUM), il primo mese di flussi positivi da luglio. Le partecipazioni globali sono rimbalzate dai minimi dall'inizio dell'anno, salendo a 3.578 tonnellate (208 miliardi di dollari).

Dati Gold

Detto ciò, non vuol dire che l'oro balzerà a 2 mila dollari nel breve periodo, possiamo però affermare che questo asset rimane per i grandi investitori quello "più sicuro".


Gold
(grafico 11 Dicembre)


Tornando all'analisi tecnica, la formazione di un triangolo discendente mostra la sua natura ribassista insieme a volumi sempre più bassi. Infatti Dopo aver toccato i massimi ad Agosto, il prezzo ha ritracciato andando a testare più volte il supporto a 1678 dollari - 1700 dollari e formando dei massimi decrescenti (partendo da Agosto 2020). Successivamente abbiamo assistito ad un breakout, che poi si è rivelato "falso". Tornando, dopo, sul forte supporto in area 1764 dollari - 1776 dollari.

Nel medio-lungo periodo, La visione potrebbe essere "ribassista" e ritoccare i 1722 dollari. (Ovviamente non ci precludiamo la possibilità che nel caso mantenesse il supporto, citato poco fà, potrebbe tornare a far visita ai 1800 dollari e poi ai 1835 dollari).


Concludendo.

Nonostante l'avessimo già ribadito, anche in tempi non sospetti, l'inflazione non è "transitoria" e dovremo farci i conti.

Alcuni esperti del settore hanno parlato di un ritorno sul Gold Standard (fissare il prezzo del (sistema fiat) (moneta a corso legale) in termini di oro. Infatti per 60 anni, ha regolato la convertibilità tra oro e dollaro) e costruire un nuovo accordo "internazionale" in campo monetario. La continua creazione infinta di moneta (dal nulla) graverà sempre di più sulla società, sulle singole persone.

Il denaro "costa".




"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".

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Ultimi commenti

Lagarde può mettersi delle grosse fette di salame sugli occhi ma non potrà, tra non molto, turarsi anche il naso.
Ma chi sei x dire e pensare certe fandonie
L' oro ha solo perso di "appeal" con l' arrivo di BTC con cui condivide il principio di scarsità, marcatamente anti inflattivo. Credo che ripartirà, i tempi sono maturi e sarà un bel testa a testa con BTC.
 BTC è deflazionistico al massimo
 no assurdo. le crypto sono altamente inflazionistiche. In questo lasso di tempo sono state favorite dalla tanta liquidità immessa, vedremo con la stretta delle Banche cosa faranno....
Bitcoin ha una natura deflattiva definita nel suo algoritmo, mi chiedo come fate a commentare e addirittura forse investire su una cosa che non conoscete.
👍👍
Ricordatevi il detto:Only gold is money,everything else is credit.
Fare sempre il contrario di tutto .. Comprare sulla paura e vendere sull'euforia ... Quindi io mi abbuffo di Abbuffo di titoli e come sempre non sbaglio mai !..
 concordo nella prima parte ma per la seconda non ha senso, comprare titoli a caso come fai intendere tu non è una giusta strategia.
Con tassi reali negativi l'oro rimane un asset fondamentale all'interno di un portafoglio ben costruito e diversificato.Sappiamo tutti che un eventuale aumento dei tassi a metà 2022 sarà molto contenuta vista l'enormitá del debito americano rispetto all'era Regan.Tant'è che sappiamo tutti che Biden ha dovuto firmare l'aumento del tetto debito usa.Detto ciò pensare che vi possa essere un sell off dell'oro all'aumento dei tassi é una storiella che non regge.I rendimenti reali continueranno ad essere negativi.
inteso come possibile sell off in questo periodo, senza aumento dei tassi ci sta. Credi che se ci fosse un cambio di politica l'oro andrebbe in alto?
Cosa decideranno nella prossima riunione ?
alzano i tassi abbassano le lepri
Vista la situazione, nel 2022 in che asset dovremmo investire?
sulla ******
sulla *** interessante, poi?
Complimenti per l’articolo, interessante e reale. Pochi come questo
La follia di Nixon sta per arrivare al capolinea. Quando perdi il controllo delle stampanti, l'unica cosa concreta che ti rimane è il Gold
Sono d’accordo, fu una necessità allora
sono in completo accordo con lei, ma le necessità dovrebbero essere transitorie...quando diventano definitive fanno più danni della ragione per la quale sono state prese.
in prospettiva di un rialzo dei tassi, l'azionario sottoperformerà?
però non capisco come chi esce dai growth possa investire in bond. da un estremo all'altro. Se alzano i tassi saranno rialzi ridicoli
 come protezione dall'inflazione. Le growth subiscono perchè sono proiettate nel FUTURO ... gli unici che ci GUADAGNANO sono i settori finanziari, e forse alcune materie prime
l’investitore delle growth stock ha forte predisposizione al rischio a fronte di alti rendimenti. Uno che negli ultimi anni ha visto da +10 a +20% annuo non andrà mai a comprare bonds ad interessi negativi. Se vende resta flat fino al primo storno per un ingresso “low cost”.
Io credo che l’inflazione serva a ripianare il debito e le banche centrali lo sanno bene
in che senso?
serve ai loro comodi, soprattutto agli USA. Ma non durerà molto questa situazione, i tassi si avvicinano altrimenti nuove liquidità da iniettare
Il denaro costa e lo stiamo vedendo ogni giorno. Sveglia
a che prezzo tornerebbe il dollaro?
andrebbe in base alle quantità di oro
e chi le dice che le banche centrali vogliano domare l'inflazione, ma piuttosto svalutare i loro debiti ?
ah quindi inflazione alle stelle e pensano ai debiti. Le due cose sono legate.
Il problema di tutto sono le Banche
Articolo interessante. Naturalmente tassi medio lunghi in discesa. Cioè l’esatto contrario, almeno per il momento, di questa anslisi.
i tassi saranno ai massimi, non in discesa
 Sono convinto che non ci sia alternativa a tassi in rialzo: mi riferivo alla reazione odierna.......
pensare a tornare al Gold standard è davvero assurdo. la creazione di moneta dal nulla,se ben gestita, favorisce la crescita delle economie.
hanno stampato quantità e quantità di FIAT dopo la prima guerra e poi hanno impaginato il prezzo dell'oro a quello della prima guerra, che era altamente deflazionistico. Ora non c'è protezione dall'inflazione
Non diciamo M 1 n € h i a t e, la creazione di denaro dal nulla favorirce solo la crescita delle borse
 CONDIVIDO, non commentate se non conoscete un minimo di politica monetaria
Altro che BTC, la vera riserva rimane il GOLD. Detto questo penso che il rimandare la decisione da parte delle Banche sia segno di preoccupazione
come sempre il popolo, ne paga le conseguenze.  Ricordate della caduta della Lira del 30%? alla fine chi ha pagato? il popolo con la nua tassa ICI
Bel analisi, e provocazione finale davvero interessante! la faccio anch'io : magari la risolviamo prima così...
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