Il mercato azionario si sta impennando e la marea montante ha sollevato le azioni a piccola capitalizzazione, ma se vi aspettavate un forte premio (o un qualsiasi premio) nelle aziende più piccole, beh, c’è ancora molta delusione da elaborare.
Negli ultimi anni ci sono stati periodi in cui le small-cap si sono risollevate e hanno superato le grandi aziende nella corsa alle performance. Ma se si esamina il rumore di breve termine, il risultato è ancora chiaro: il cosiddetto premio per le small cap è stato inafferrabile negli ultimi anni.
Consideriamo i risultati dalla fine del 2015 basati su una coppia di ETF molto diffusi: l’iShares Russell 1000 ETF (NYSE:IWB) ha nettamente superato l’iShares Russell 2000 ETF (NYSE:IWM), un ETF a piccola capitalizzazione popolare ma in forte ritardo.
Negli ultimi anni le small-cap sono state ben al di sotto delle aspettative, secondo le quali il premio per il rischio delle società più piccole avrebbe potuto offrire rendimenti superiori a quelli dell’intero mercato, ovvero dei titoli a grande capitalizzazione. Ma c’è un aspetto delle small cap che è perenne: il periodico rilancio delle previsioni secondo le quali questo angolo ritardatario del mercato azionario è pronto a fare faville.
“Le small cap sono pronte a tornare in auge”, prevede Björn Jesch, global chief investment officer di DWS.
Concentrandosi sui mercati europei, in una nota di ricerca della scorsa settimana ha affermato che:
“La magia di alcuni titoli a grande capitalizzazione e il vento contrario dell’aumento dei tassi di interesse hanno avuto un impatto notevole sulle small cap dal 2022. Ma il vento sta lentamente iniziando a cambiare”.
Negli Stati Uniti, i consulenti d’investimento stanno tornando a puntare sulle small cap, riporta Investment News. Un catalizzatore per dare un nuovo sguardo a questa fetta di azioni sottoperformanti è la relativa forza delle large cap, afferma Stephen Tuckwood, direttore degli investimenti di Modern Wealth Management:
“Storicamente, quando il Russell 1000 supera il Russell 2000 di circa il 20% su un periodo di un anno, è un momento interessante per allocare alle small cap su base relativa. Il momento esatto è sempre difficile, ma a un certo punto prevediamo che i due indici cominceranno a convergere”.
Nel frattempo, Tom Lee di Fundstrat ha rinnovato la sua previsione di sovraperformance relativa all’indice Russell 2000 delle small-cap.
“Penso che il Russell 2000 [small-cap] rappresenti il meglio delle cose che accadono quando la Fed inizia a tagliare”, ha dichiarato alla CNBC in un’intervista della scorsa settimana.
C’è anche una scuola di pensiero che sostiene il ripensamento dell’approccio standard all’indicizzazione delle small-cap come strumento migliore per sfruttare il premio delle small-cap. Un esempio è l’idea di costruire un’impronta sulle small-cap attraverso un quadro multifattoriale, come l’iShares U.S. Small-Cap Equity Factor ETF (NYSE:SMLF) (SMLF), che di recente ha superato la strategia di indicizzazione convenzionale attraverso l’iShares Russell 1000 ETF (IWB).
Tuttavia, anche SMLF è rimasto indietro rispetto alle large cap (IWB) e quindi non è ancora chiaro se le small cap siano finalmente pronte a superare il mercato generale. Ma c’è una cosa su cui si può sempre contare nella terra delle small-cap: La speranza è eterna.