La scorsa settimana, in occasione del North American Blockchain Summit a Dallas, in Texas, ho avuto l’onore di moderare una chiacchierata informale con il Primo Ministro canadese Stephen Harper.
Abbiamo parlato di come la tecnologia blockchain possa rafforzare l’economia, aumentare la trasparenza e creare nuove opportunità di investimento.
Un momento clou è stata la riflessione di Harper sul ruolo giocato dalla classe media nella vittoria alle elezioni. Nel suo libro del 2018 “Right Here, Right Now”, il Primo Ministro invitava i colleghi conservatori a concentrarsi su soluzioni pragmatiche ai problemi quotidiani della classe media. Era la chiave per vincere le elezioni, affermava.
Ha proprio ragione. Qui, negli Stati Uniti, la classe media ha trainato molto dell’entusiasmo per il Presidente eletto Donald Trump e la sua politica “America First”. Gli exit poll mostrano che Trump ha ottenuto perlopiù i voti di chi non ha una laurea e di chi guadagna tra i 30.000 e i 49.000 dollari.
Racconto di due ministri
Harper ha parlato anche del suo approccio di buon senso, fiscalmente conservativo, per la gestione della crisi finanziaria globale del 2008–2009. Il Canada, che lo si creda o no, è stato l’unico Paese del G7 che ha totalmente recuperato e persino superato gli investimenti aziendali persi durante la recessione.
Sfortunatamente, l’economia del mio caro Paese natale ha affrontato grosse difficoltà con l’attuale Primo Ministro Justin Trudeau, che ha dato la priorità alle questioni sociali piuttosto che a soluzioni per i problemi della classe media. Durante il governo di Trudeau, la crescita annua pro-capite del PIL ha registrato una media di appena lo 0,3%. I canadesi ora sono decisamente più poveri degli statunitensi.
L’iniziativa DOGE: Tagliare i costi e le regolamentazioni
Le parole di Harper si collegano direttamente ai timori economici provati da molti americani della classe operaia. Il debito nazionale statunitense ora supera i 36 mila miliardi di dollari. Le regolamentazioni federali costano circa 2,1 mila miliardi di dollari ogni anno, pari a circa il 7% del PIL della nazione, secondo il Competitive Enterprise Institute (CEI).
E questo pesa particolarmente sulle famiglie della classe media. Il CEI stima che una famiglia media americana paghi oltre 14.500 dollari all’anno in tasse regolatorie “nascoste”, più di quanto non spenda quasi per ogni altra spesa, casa a parte.
La decisione di Trump di formare il Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE), co-diretto da Elon Musk e Vivek Ramaswamy, ha lo scopo di alleviare questo fardello. In un articolo della scorsa settimana sul WSJ, Musk e Ramaswamy hanno descritto la loro missione di tagliare gli sprechi delle spese e regolamentazioni governative e di ridurre enormemente il personale:
“Il DOGE intende collaborare con incaricati interni alle agenzie per individuare il numero minimo di dipendenti necessari a un’agenzia per svolgere le funzioni consentite e previste dalla legge” .
Mi ricorda il modo in cui Musk ha gestito le spese fuori controllo di Twitter, ora ribattezzato X, dopo aver acquisito la piattaforma ad aprile 2022. Il capo di Tesla (NASDAQ:TSLA) ha tagliato il personale di circa l’80%, tuttavia X continua a funzionare bene.
Oro e Bitcoin
L’incertezza economica ha spinto gli investitori verso gli asset rifugio. L’oro è una delle materie prime con la performance più solida nel 2024, registrando oltre +31%. Come possiamo vedere nel grafico, il metallo giallo ha risentito del risultato delle elezioni, quando il dollaro è schizzato pesando sulle materie prime valutate in dollari.
La scorsa settimana, Goldman Sachs (NYSE:GS) ha previsto che l’oro potrebbe raggiungere i 3.000 dollari l’oncia entro fine 2025, supportato dalla domanda delle banche centrali, dalle tensioni geopolitiche e dal fatto che gli investitori cercano di proteggersi dalla volatilità economica.
Intanto, il Bitcoin continua a essere scambiato nel range dei 90.000 dollari, con la promessa di Trump di trasformare gli Stati Uniti nella “superpotenza dei Bitcoin” mondiale che incoraggia gli investitori.
La recente proposta della senatrice Cynthia Lummis di vendere le riserve di oro federali per comprare Bitcoin ha infiammato il dibattito. Sebbene il potenziale del Bitcoin sia innegabile, credo che gli Stati Uniti farebbero male ad abbandonare l’oro, una pietra angolare di stabilità finanziaria da oltre 5.000 anni.
Guardando al futuro, credo che la diversificazione resti cruciale, soprattutto con le tensioni geopolitiche che supportano il bisogno di asset rifugio come oro e Bitcoin.
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