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L’USD non riesce a resistere all’aumento dei rendimenti

Pubblicato 16.02.2017, 14:09

Anche se ieri negli USA sono stati pubblicati dati economici per la maggior parte incoraggianti, il biglietto verde non è riuscito ad arginare i guadagni, invertendo rapidamente marcia. L’EUR/USD è sceso a 1,0521 dopo che l’inflazione primaria di gennaio è salita al 2,5% a/a rispetto al 2,4% previsto e al 2,1% di dicembre.

Anche l’indice di fondo, che esclude le componenti più volatili, è salito al 2,3% a/a rispetto al 2,1% previsto. Sempre per quanto riguarda le notizie positive, dopo il rallentamento dei quattro mesi precedenti, il dato core sulle vendite al dettaglio è balzato dello 0,7% m/m, a fronte dello 0,3% previsto dai mercati.

Nell’ultimo trimestre del 2016 le vendite al dettaglio erano state molto deludenti e avevano sollevato dubbi sulla salute dell’economia USA, poiché i consumi personali rimangono il catalizzatore principale della maggiore economia mondiale.

Le cifre di gennaio lasciano ben sperare per il primo trimestre del 2017, se questa tendenza continuerà.

Sul fronte delle notizie meno positive, la produzione industriale è risultata molto al di sotto delle previsioni medie, contraendosi dello 0,3% m/m a gennaio, mentre il mercato aveva previsto un rilevamento piatto. Inoltre, la cifra di dicembre è stata rivista al ribasso, allo 0,6% dallo 0,8% stimato inizialmente.

Questi dati sono in forte contrasto con il recente sondaggio da cui emerge ottimismo nell’industria manifatturiera.

Gli indici PMI e ISM riferiti al settore manifatturiero sono stabili dalla fine del terzo trimestre dell’anno scorso.

Questa forte divergenza suggerisce che, per rimanere a galla, al settore non basta l’ottimismo sconfinato di Trump.

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Dal punto di vista tecnico, l’Indice del Dollaronon è riuscito a violare la forte area di resistenza a 101,45-43 (media mobile a 50 giorni e 50% di Fibonacci sulla svalutazione di gennaio) e da allora ha infranto il livello pari al 38,2%.

L’indice, però, si muove ancora all’insegna di un momentum positivo, sarà infatti necessaria la violazione dell’area intorno a 99 per confermare un’inversione di tendenza.

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