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L’USD si consolida prima del dato NFP

Pubblicato 05.08.2016, 10:16
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Venerdì l’USD è stato svantaggiato perché gli operatori attendono le buste paga non agricole di luglio. Il mese scorso l’economia USA dovrebbe aver creato 180 mila posti di lavoro privati e il tasso di disoccupazione è previsto in calo al 4,8% dal 4,9% di giugno.

Infine, gli utili dovrebbero continuare a crescere a un ritmo stabile (0,2% m/m e 2,6% a/a), suggerendo che la Fed dovrà trovare un altro catalizzatore per stimolare l’inflazione.

Nel complesso, il rischio è per lo più inclinato al ribasso per il dollaro; sarà necessario, infatti, un rapporto sul lavoro molto positivo per far ripartire le speculazioni su un rialzo del tasso della Fed prima della fine dell’anno.

L’L'indice del dollaro ha ceduto un marginale 0,07% a Tokyo, mentre la moneta unica guadagnava lo 0,10%, la Sterlina e lo Yen lo 0,15%.

Ieri, alla riunione di agosto, la Banca d’Inghilterra (BoE) ha annunciato un nuovo pacchetto di stimoli. I membri del Comitato di Politica Monetaria hanno votato all’unanimità per tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base, il tasso di riferimento è sceso quasi fino allo zero, ovvero allo 0,25%.

La banca centrale ha aumentato anche gli acquisti di titoli di Stato, portandoli a 425 mld di GBP dai 375 mld iniziali.

Le nuove misure mirano a rafforzare le prospettive del Paese, dopo che i banchieri hanno rivisto bruscamente al ribasso le previsioni di crescita.

Durante la conferenza stampa, il governatore Carney non ha escluso un altro taglio del tasso, scartando però il ricorso a tassi d’interesse negativi e l’utilizzo del cosiddetto “helicopter money” (denaro a pioggia).

Come detto ieri, la BoE avrà uno spazio di manovra ridotto prima di passare a tassi d’interesse negativi. Il mercato, quindi, si concentrerà sul governo e sull’annuncio di un possibile pacchetto fiscale.

Sull’onda della decisione, la coppia GBP/USD è scesa all’1,75%, a 1,3130. La valuta ora è sui minimi della fascia mensile e nei prossimi giorni rimarrà molto probabilmente nell’area compresa fra 1,30 e 1,35.

Il Kiwi (NZD) ha fatto registrare la prestazione migliore fra le valute G10, guadagnando lo 0,35% contro il biglietto verde.

La coppia NZD/USD sta testando l’area di resistenza 0,7182-0,72 (61,8% di Fibonacci sulla svalutazione di luglio e livello psicologico), ma non ha lo slancio necessario per violare l’area di resistenza. In vista della riunione della RBNZ in calendario la prossima settimana, il rischio è inclinato nettamente al ribasso perché ci aspettiamo che la banca centrale neozelandese tagli il tasso OCR di 25 punti base, portandolo al 2,00%. Inoltre, i guadagni recenti sono riconducibili in massima parte alla debolezza del dollaro e non a un forte interesse per il kiwi.

Le borse asiatiche si sono mosse per lo più in territorio positivo: i titoli giapponesi e della Cina continentale hanno fatto fatica a guadagnare, invece il mercato australiano, neozelandese, sudcoreano e quello cinese offshore hanno chiuso con il segno più. In Europa, i listini si accingono ad aprire in positivo sull’onda del miglioramento della propensione al rischio globale, grazie al pacchetto di stimoli della BoE. L’era del denaro gratis non è ancora finita e questa è una notizia molto positiva per i mercati azionari.

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