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Dopo Trump, il presidente cinese Xi.
Nel suo discorso al Forum Boao in Asia, ha rimarcato la necessità e l’intenzione di un’economia cinese globale più aperta, in grado di abbattere le barriere commerciali e proteggere la proprietà intellettuale delle società internazionali.
Tutti elementi, diciamo anche un invito, che il Presidente Trump dovrebbe cogliere al volo dopo il recentissimo tweet che come detto mirava alla distensione dei rapporti tra le due super potenze.
Queste notizie hanno fatto sì che la propensione al rischio riprendesse quota, soprattutto durante la sessione asiatica nel corso della quale abbiamo registrato un innalzamento dei rendimenti dei Treasury e a un deprezzamento di asset rifugio come l'XAU/USD e lo Yen.
I future dei listini azionari USA hanno spinto al rialzo, ma non ci si deve scordare di alcuni problemi che potrebbero incidere negativamente.
In primis l’indagine del procuratore speciale Robert Mueller sulle possibili interferenze russe durante la campagna per le presidenziali, poi attenzione ai risvolti che potrebbe prendere la vicenda siriana dopo quello che è stato definito un attacco chimico tra i peggiori degli ultimi decenni.
Wall Street ha terminato la sessione di ieri in territorio positivo, segnaliamo l’SP 500 + 0,3% a 2616 punti, come detto i mercati asiatici hanno risposto favorevolmente al discorso del presidente Xi con il Nikkei a + 0,5%.
Gli europei apprezzano e rispondono con un’apertura in gap up. La propensione al rischio si percepisce anche sul forex perché come detto si indebolisce lo Yen, mentre le valute legate alle materie prime stanno provando a guadagnare terreno.
L’oro, al pari dello Yen, si è deprezzato perdendo circa $ 4 mentre gli acquisti di dollaro sono favorevoli al Future Petrolio Greggio WTI.
L'inflazione USA sarà la protagonista di settimana e si partirà proprio dalla giornata odierna con l’indice dei prezzi alla produzione. Il PPI primario (dati in pubblicazione alle ore 14:30) dovrebbe attestarsi al + 2,9% (da + 2,8%) mentre il PPI core dovrebbe salire a + 2,6% (da + 2,5% di febbraio).