Abbiamo bisogno di una legge europea, di una Corte di Cassazione Europea, di un sistema monetario unico, di pesi e di misure uguali, abbiamo bisogno delle stesse leggi per tutta Europa. Avrei voluto fare di tutti i popoli europei un unico popolo. Ecco l'unica soluzione. (N. Bonaparte).
Serie di PMI dell’Europa di ottobre in uscita oggi alle 10:00: Manifatturiero (stima 45,1 punti contro 45 di settembre), Servizi (51,5 punti contro 51,4 di settembre) e Composito (stima 49,7 punti contro 49,6 di settembre). Pur in leggero miglioramento, notiamo come la manifattura rimanga ampiamente al di sotto della soglia che indica recessione. Non siamo del tutto convinti che il solo taglio dei tassi possa dare l’avvio ad una importante ripresa. Occorre infatti mettere intanto effettivamente in moto tutti gli investimenti attesi dal NGEU e prevedere inoltre l’avvio di tutte le iniziative ben spiegate dall’agenda Draghi.
Alle 14:30 sono attesi i sussidi settimanali alla disoccupazione USA (stima 243k contro 241 della scorsa settimana). Alle 15:45 sono invece attesi i PMI di ottobre: Manifatturiero (stima 47,5 punti contro 47,3 di settembre) e Servizi (stima 55 punti contro 55,2 di settembre). Anche gli Stati Uniti sono alle prese con una manifattura che continua a soffrire ma, diversamente dall’Europa, possono contare su di una crescita del PIL che rimane decisamente solida e vicina a quella potenziale.
Quest'anno, gli investitori che hanno favorito le azioni rispetto alle obbligazioni sono stati premiati, poiché le azioni hanno raggiunto nuovi massimi. Anche se i dubbi sugli investimenti tecnologici nell'intelligenza artificiale (IA) e i timori di recessione hanno alimentato la volatilità, le azioni statunitensi hanno sovraperformato altre regioni quest'anno in termini di crescita degli utili e di impennata delle valutazioni tecnologiche.
Il nervosismo per le valutazioni elevate e l'incertezza delle elezioni statunitensi possono guidare la volatilità del mercato. Tuttavia, su un orizzonte di sei-dodici mesi, continuiamo a preferire le azioni statunitensi, poiché i mercati prevedono una crescita degli utili a due cifre nel prossimo anno e tassi di interesse in calo.
Ci piacciono anche le azioni giapponesi. La forte crescita degli utili che ha aumentato la performance delle azioni sta rallentando, ma rimane decisamente resiliente ad uno yen più forte.
La storia dell'Europa è leggermente diversa, soprattutto perchè gli utili sono stati deboli a causa della scarsa crescita economica. E deboli saranno soprattutto le attese per il 2025. Rispetto alle azioni statunitensi e giapponesi, le azioni dell’area euro ci piacciono meno, anche se crediamo non manchino punti luminosi in settori come la finanza e/o l'assistenza sanitaria.
Preferiamo quindi le azioni statunitensi a quelle europee. Il motivo è presto detto. Il contesto macroeconomico a breve termine degli Stati Uniti, ben supporta infatti l'assunzione di rischi, anche se i mercati sembrano aver già scontato alcuni tagli dei tassi. La Fed sta rivedendo al ribasso la crescita economica per il 2025 e il mercato del lavoro sembra meno forte rispetto ad alcuni mesi fa, ma entrambi reggono e continuano a mostrare una forte resilienza.
Riteniamo inoltre che la forza degli utili continuerà ad espandersi oltre la tecnologia, riducendo il divario con gli altri settori. Gli utili di una manciata di aziende leader, per lo più legate alla tecnologia, dovrebbero crescere del 19% il prossimo anno, in calo rispetto al 30% circa del 2023 e del 2024. Gli analisti prevedono che gli utili per il resto dell'S&P 500 cresceranno del 4% quest'anno e del 14% nel 2025 dopo la contrazione dell'anno scorso (secondo i dati FactSet).
Vediamo ancora ampio spazio per il tema dell'IA. Riteniamo infatti che il suo sviluppo sia solo nelle fasi iniziali. Tuttavia, i dubbi degli investitori sulla spesa tecnologica per l'IA persistono. Come chi ci segue saprà, abbiamo ampliato la nostra preferenza per l'IA oltre la tecnologia, a settori come servizi di pubblica utilità, energia, immobiliare e industriale. Gli utili delle utility statunitensi sono cresciuti dell'8,2% nell'ultimo anno, il più rapido incremento dal 2020 (in base ai dati LSEG) grazie al grande fabbisogno energetico dell'IA. Le utility sono testa a testa con la tecnologia come settore con le migliori prestazioni quest'anno.
Serie di PMI dell’Europa di ottobre in uscita oggi alle 10:00: Manifatturiero (stima 45,1 punti contro 45 di settembre), Servizi (51,5 punti contro 51,4 di settembre) e Composito (stima 49,7 punti contro 49,6 di settembre). Pur in leggero miglioramento, notiamo come la manifattura rimanga ampiamente al di sotto della soglia che indica recessione. Non siamo del tutto convinti che il solo taglio dei tassi possa dare l’avvio ad una importante ripresa. Occorre infatti mettere intanto effettivamente in moto tutti gli investimenti attesi dal NGEU e prevedere inoltre l’avvio di tutte le iniziative ben spiegate dall’agenda Draghi.
Alle 14:30 sono attesi i sussidi settimanali alla disoccupazione USA (stima 243k contro 241 della scorsa settimana). Alle 15:45 sono invece attesi i PMI di ottobre: Manifatturiero (stima 47,5 punti contro 47,3 di settembre) e Servizi (stima 55 punti contro 55,2 di settembre). Anche gli Stati Uniti sono alle prese con una manifattura che continua a soffrire ma, diversamente dall’Europa, possono contare su di una crescita del PIL che rimane decisamente solida e vicina a quella potenziale.
Quest'anno, gli investitori che hanno favorito le azioni rispetto alle obbligazioni sono stati premiati, poiché le azioni hanno raggiunto nuovi massimi. Anche se i dubbi sugli investimenti tecnologici nell'intelligenza artificiale (IA) e i timori di recessione hanno alimentato la volatilità, le azioni statunitensi hanno sovraperformato altre regioni quest'anno in termini di crescita degli utili e di impennata delle valutazioni tecnologiche.
Il nervosismo per le valutazioni elevate e l'incertezza delle elezioni statunitensi possono guidare la volatilità del mercato. Tuttavia, su un orizzonte di sei-dodici mesi, continuiamo a preferire le azioni statunitensi, poiché i mercati prevedono una crescita degli utili a due cifre nel prossimo anno e tassi di interesse in calo.
Ci piacciono anche le azioni giapponesi. La forte crescita degli utili che ha aumentato la performance delle azioni sta rallentando, ma rimane decisamente resiliente ad uno yen più forte.
La storia dell'Europa è leggermente diversa, soprattutto perchè gli utili sono stati deboli a causa della scarsa crescita economica. E deboli saranno soprattutto le attese per il 2025. Rispetto alle azioni statunitensi e giapponesi, le azioni dell’area euro ci piacciono meno, anche se crediamo non manchino punti luminosi in settori come la finanza e/o l'assistenza sanitaria.
Preferiamo quindi le azioni statunitensi a quelle europee. Il motivo è presto detto. Il contesto macroeconomico a breve termine degli Stati Uniti, ben supporta infatti l'assunzione di rischi, anche se i mercati sembrano aver già scontato alcuni tagli dei tassi. La Fed sta rivedendo al ribasso la crescita economica per il 2025 e il mercato del lavoro sembra meno forte rispetto ad alcuni mesi fa, ma entrambi reggono e continuano a mostrare una forte resilienza.
Riteniamo inoltre che la forza degli utili continuerà ad espandersi oltre la tecnologia, riducendo il divario con gli altri settori. Gli utili di una manciata di aziende leader, per lo più legate alla tecnologia, dovrebbero crescere del 19% il prossimo anno, in calo rispetto al 30% circa del 2023 e del 2024. Gli analisti prevedono che gli utili per il resto dell'S&P 500 cresceranno del 4% quest'anno e del 14% nel 2025 dopo la contrazione dell'anno scorso (secondo i dati FactSet).
Vediamo ancora ampio spazio per il tema dell'IA. Riteniamo infatti che il suo sviluppo sia solo nelle fasi iniziali. Tuttavia, i dubbi degli investitori sulla spesa tecnologica per l'IA persistono. Come chi ci segue saprà, abbiamo ampliato la nostra preferenza per l'IA oltre la tecnologia, a settori come servizi di pubblica utilità, energia, immobiliare e industriale. Gli utili delle utility statunitensi sono cresciuti dell'8,2% nell'ultimo anno, il più rapido incremento dal 2020 (in base ai dati LSEG) grazie al grande fabbisogno energetico dell'IA. Le utility sono testa a testa con la tecnologia come settore con le migliori prestazioni quest'anno.