I mercati forex hanno aperto la settimana all’insegna della calma, perché gli operatori si preparano a una settimana impegnativa. Mercoledì la Federal Reserve sarà in primo piano, la presidente Yellen renderà pubblica l’ultima valutazione della Fed sull’economia USA. A questo punto, il mercato sconta già che a marzo non ci sarà un rialzo del tasso, ma monitorerà con attenzione il discorso di Janet Yellen per tentare di prevedere la prossima mossa della banca centrale in questo contesto volatile.
È certo comunque che Janet Yellen dovrà scegliere con saggezza le parole che utilizzerà, perché gli operatori saranno pronti a premere il tasto “vendere” al primo segnale negativo.
Dopo la riunione della BCE della settimana scorsa, la coppia EUR/USD si è attestata intorno a 1,1150, ma poi non è riuscita a violare al rialzo l’area di resistenza a 1,1165-1,12 (61,8% di Fibonacci sulla svalutazione di febbraio e marzo, e livello psicologico).
Un comunicato accomodante da Janet Yellen potrebbe far salire ulteriormente la coppia, la prossima resistenza giace a 1,1376 (massimo 11 febbraio).
Ancor prima, sarà la Banca del Giappone (BoJ) ad attirare l’attenzione del mercato, martedì si svolgerà, infatti, la riunione di politica monetaria di marzo.
Si stratta della prima riunione della BoJ da quando, a gennaio, il governatore Kuroda ha portato i tassi in territorio negativo.
Non ci aspettiamo modifiche, ma prevediamo che la BoJ ripeta che l’economia del Giappone si è rimessa in carreggiata e che entro la metà del 2017 si raggiungerà l’obiettivo dell’inflazione al 2%.
Non ci aspettiamo un altro taglio del tasso perché la banca centrale avrà bisogno di altro tempo per valutare l’effetto dei tassi negativi sull’economia giapponese. L’USD/JPY si è consolidato fra 112,16 e 114,87 in vista della riunione della banca centrale. La coppia dovrebbe rimanere all’interno di fasce in vista della riunione di domani.
Questa settimana anche BoE e BNS saranno sotto i riflettori, sarà interessante vedere come il governatore Carney e il presidente Jordan reagiranno agli ingenti stimoli della BCE.
Come anticipato la scorsa settimana, prevediamo che la BNS adotterà un atteggiamento attendista e preferirà monitorare con attenzione il mercato, tenendosi pronta a intervenire.
La coppia EUR/CHF ha resistito sopra 1,0950 perché si continua a temere un intervento della BNS. Anche nel Regno Unito la BoE dovrebbe rimanere defilata perché i tassi non dovrebbero salire prima della fine del 2016. In Asia, la coppia GBP/USD ha annaspato intorno a 1,4380, ma poi ha iniziato a cedere terreno all’apertura dei mercati europei.
Tuttavia, secondo noi il giudizio rimane inclinato al rialzo, perché la coppia è ancora sottovalutata.
Sul fronte azionario, nella notte le piazze asiatiche hanno compiuto un rally sulla scia positiva di Wall Street. Nella Cina continentale, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen hanno guadagnato rispettivamente l’1,75% e il 3,56%. In Giappone, il Nikkei ha guadagnato l’1,74%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng è salito dell’1,17%. In Europa, i future puntano a un rialzo di circa un punto percentuale.
Oggi gli operatori monitoreranno il volume totale dei depositi a vista in Svizzera; la produzione industriale nell’Eurozona; l’IPC in India; la bilancia commerciale settimanale in Brasile.