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Morning adviser, Dollaro debole e borse su

Pubblicato 23.07.2013, 08:53
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Matteo Paganini, 23 luglio 2013

INTRO

Il dollaro è sotto i riflettori. Durante la giornata di ieri esso è stato in grado di perdere terreno contro euro, dollaro australiano, yen giapponese e sterlina. Quest’ultima di fronte ad un rally che ha preso linfa a metà della settimana scorsa e che si è riavvicinata a 1.5400. L’oro continua la sua salita e le borse americane sono capaci di compiere nuovi massimi, come ci attendevamo, con lo S&P che ci sta mostrando uno dei migliori mesi dallo scoppio della crisi. Questi i temi su cui ragionare per inquadrare una giornata povera di dati macro, se non consideriamo le vendite al dettaglio canadesi che verranno pubblicate alle ore 14.30.

Oro: target raggiunti
Il quadro tecnico dipinto ieri sul metallo giallo è stato di supporto all’operatività, portando i prezzi a raggiungere l’area di target posta a 1,340.00. La tenuta della media mobile a 21 periodi oraria ha dimostrato come il movimento fosse forte avendo contenuto qualsiasi tipo di ribasso delle quotazioni, e dopo dei tentativi di visita dei supporti non andati a buon fine abbiamo assistito ad una nuova salita durante il pomeriggio. La media ora passa per 1,330.00, livello che se non dovesse tenere potrebbe lasciare spazio verso i punti precedenti posti sopra a 1,320.00, mentre in caso di rottura rialzista dei massimi (con circa tre dollari di tolleranza) potrebbe riproporre1,350.00 ed in estensione 1,358.00.

DJ FXCM Dollar Index (USDOLLAR)

Il dollaro americano si trova su livelli di supporto testimoni della sua debolezza di breve periodo, avendo perso strada contro le maggiori valute europee. Ci troviamo di fronte ad una situazione che non sta mostrando una salita del biglietto verde di fronte alla salita delle borse, spiegabile dal punto di vista anche macroeconomico, come da qualche tempo accade. Ieri sono stati rilasciati i dati relativi alla vendita di nuove case americane, dati preoccupanti e che mostrano che il mercato immobiliare sta ancora soffrendo, e con esso tutto l’indotto che ne deriva. -1.2% su base mensile, contro le aspettative che si aggiravano attorno a +1.5% ed un dato precedente a 3.4%. Guardando questi numeri ci si aspetterebbe di aprire un grafico dello S&P500 e di vedere delle belle candele rosse (o nere, a seconda dei colori che si utilizzano) ed un dollaro che, a seconda dei periodi, potrebbe essere venduto insieme al rischio, ovvero acquistato come valuta rifugio, come accadeva l’anno scorso. Invece abbiamo avuto una discesa del dollaro, in linea con le pubblicazioni ed una salita delle borse in quanto l’ipotesi di uscita dal QE continua ad allontanarsi nel tempo, lasciando liquidità sui mercati. Attenzione al supporto statico passante per 10,750 punti, in caso di sua rottura potrebbe esserci spazio fino a 10,700.

Sterlina: segnali di forza
Dal punto di vista macroeconomico, qualcosa sta cambiando. O meglio, si sta cercando di comunicare che qualcosa potrebbe cambiare e questo è supportato dai dati macroeconomici, che stanno mostrando dei lievi miglioramenti. Siamo pronti ad assistere ad una ripresa di forza strutturale della moneta di sua maestà? Tecnicamente vedremo tra poco come siamo impostati, dal punto di vista fondamentale invece la Gran Bretagna non è ancora pronta ad un salto di qualità, ma le aspettative circa eventuali ulteriori iniezioni di liquidità, che unitamente ai dati rilasciati negli scorsi mesi ha portato alla discesa cui abbiamo assistito, si stanno raffreddando e se dovessimo continuare a vedere pubblicati dati migliori delle attese potrebbe nascere la convinzione che l’aumento di 25 miliardi di acquisti di asset non sia più necessario. Per il momento però, a meno di assistere a rotture tecniche, il bias è ancora improntato a potenziali dietrofront di breve periodo.

QUADRO TECNICO

EUR/USD:
il quadro tecnico tracciato ieri è stato abbastanza buono, dato il raggiungimento ed il superamento di 1.3200, rottura che non è diventata definitiva in quanto i prezzi non sono stati in grado di colpire gli ordini più grossi posti sopra 1.3225. Questo il livello da curare per valutare eventuali estensioni rialziste, che intorno a 1.3250 potrebbero incontrare delle resistenze che se non dovessero tenere potrebbero lasciare spazio veros 1.3300. Un ritorno sotto 1.3175 si rende necessario per puntare 1.3150, area dove sarà possibile valutare acquisti di moneta unica, tenendo conto che un superamento a ribasso di 1.3135 potrebbe portare ad estensioni verso 1.3110.

USD/JPY:
il mercato ha provato a scendere ed il superamento di 99.50, area di supporto che abbiamo valutato dal punto di vista operativo ha oprtato ad estensioni verso 99.00, che però non hanno toccato la figura. Siamo ora sotto la media a 21 oeraria che insieme ai punti di massimo di questa notte potrebbe fornire delle buone resistenze. Se superate (area 99.80), i prezzi potrebbero tentare l’avvicinamento del livello di 100.00, che se rotto di un quarto di figura potrebbe lasciare spazio a riprese importanti. In caso di tenuta delle resistenze invece, il mercato potrebbe provare a raggiungere i minimi della notte per poi tentare degli approfondimenti verso l’area che comincia da 98.80 e che si estende fino a 98.40.

EUR/JPY:
il quadro tecnico dell’EurJpy, che riportiamo, non ha prodotto nessun tipo di volatilità. Scrivevamo infatti: „Ci siamo portati verso 131.10, il primo livello di target che abbiamo valutato in caso di rottura ribassista venerdì, livello che ora, insieme a 130.80, potrebbe fornire ottimi spunti ribassisti in caso di approfondimento della discesa. Un ritorno sopra 131.85 potrebbe riproporre i massimi visti in area 132.40“. Siamo ora all’interno di un canale discendente individuabile su un time frame orario o inferiore, con le medie che rimangono impostate a rialzo e con i prezzi vicini alla parte alta del canale dinamico che stiamo considerando. Lo stocastico, quasi in ipercomprato, potrebbe suggerire die tentativi di discesa die prezzi verso 130.80, tenendo conto che un eventuale superamento di 131.50 potrebbe riproporre area 131.80/132.00.

GBP/USD:
la sterlina, se si osserva un grafico a 4 ore, si trova esattamente al 61.8% del ritracciamento di fibonacci di tutto il movimento di discesa visto da metà giugno. Siamo sopra la media mobile a 21 periodi, che passa intorno a 1.5285, livello coincidente con il 50% del ritracciamento citato e vicini alla media a 21 oraria, che potrebbe fungere da supporto. I prezzi si trovano però in congestione post notturna, possiamo attenderci delle rotture da una parte o dall’altra della congestione (con proiezioni di target pari all’altezza della fase laterale, per poi valutare l’eventuale direzionalità del cambio. Fino a quando rimaniamo sopra 1.5300, l’impostazione rimane ancora rialzista ed in caso di superamento die massimi, è possibile attendersi tentativi d avvicinamento ad area 1.5440 ed in estensione 1.5470 (attenzione alla figura tonda di 1.5400, una ventina di punti di tolleranza potrebbe non essere una scelta sbagliata).

AUD/USD:
dopo la salita di ieri si è formata una divergenza ribassista oraria che sta spingendo i prezzi in correzione. Cruciale l’area di 0.9235 in quanto, in caso di sua rottura sarà possibile seguire le quotazioni fino a 0.9185 (primo target) ed eventualmente a step fino a 0.9135 (seguire gli ultimi minimi orari sulla salita, mantenendo l’idea decrescente fino a quando lo stocastico a 10-6-3 non arriverà in zona di ipervenduto o giereà a rialzo. In caso di non superamento die minimi di stanotte, coincidenti con i massimi delle scorse giornate, il mercato potrebbe riportarsi verso i massimi, che se superati potrebbero portare dapprima verso 0.9310 ed in caso di rottura verso 0.9340.


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