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Morning adviser, liquidità pronta per i mercati

Pubblicato 30.07.2013, 08:48
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Matteo Paganini, 30 luglio 2013

INTRO

La settimana è partita con nuovi tentativi di rotture direzionali non andati in atto, in quanto il mercato è in forte attesa delle Banche Centrali, che cominceranno a riunirsi domani con la Federal Reserve, che dovrà chiarire le proprie intenzioni sulle future mosse di politica monetaria. Dovrà è il termine sbagliato da utilizzare, diciamo che gli investitori sono concentrati su possibili esternazioni circa la situazione del mercato del lavoro, alla quale aggiungeremo un dato proprio questo venerdì e già da domani è possibile che si vadano a creare delle aspettative di breve periodo in grado di far registrare una volatilità sostenuta sui mercati.

La liquidità è parcheggiata in… liquidità!
Guardando meramente il comportamento dei prezzi dall’apertura asiatica ad ora ci rendiamo conto di come le aspettative, anche di breve termine, non siano ben formate. Se a questo aggiungiamo il comportamento visto settimana scorsa, che abbiamo commentato ieri, il quadro va a completarsi. Il denaro di molti investitori si trova parcheggiato in liquidità, pronta per essere utilizzata qualora dovessimo assistere alla partenza di qualche movimento, soprattutto considerando il fatto che gli investitori retail, buono specchio del sentiment di mercato, sono posizionati lunghi di dollaro contro euro, yen, sterlina e dollaro canadese, mentre continuano a rimanere corti di biglietto verde contro il dollaro australiano e neozelandese, facendo comprendere come si possano considerare due sfere di movimento per il greenback, che potrebbero andare a riallinearsi nel momento in cui dovesse trapelare qualche notizia certa dal mercato, quale per esempio una nuova dichiarazione da parte della Fed di voler tagliare gli acquisti di asset se la disoccupazione dovesse migliorare e se, in concomitanza di ciò, dovessero venire pubblicati dei dati sui NFP migliori delle attese (se fossimo sopra 200k la reazione potrebbe essere all’unisono sul dollaro).

E le borse?
Le borse americane continuano a mantenere i guadagni messi a segno durante le ultime settimane e si trovano di fronte a tentativi di rottura dei supporti, puntualmente respinti dai compratori, che stanno difendendo il livello di 1,670.0 sullo S&P500. Come potrebbero reagire tra qui e venerdì? La domanda risulta essere particolarmente difficile in quanto la maggior parte della liquidità presente non è riversata sul mercato ma si trova, come detto, in attesa, il che rende difficile la creazione di correlazioni tra diversi strumenti, che potrebbe fornirci qualche suggerimento a livello sia interpretativo, sia operativo. Le uniche relazioni degne di nota si sono viste con delle prove di risk on e risk off avvenute però non a livello globale ma a livello, possiamo definirlo così se caliamo il termine nel giusto contesto (globale), regionale. Il dollaro è stato rispettivamente venduto quando le borse americane salivano e viceversa, mentre lo yen ha visto un buon rafforzamento di fronte alla discesa costante del Nikkei, che questa notte ha corretto pesantemente a rialzo, rompendo la media a 21 oraria e portandosi vicino ai massimi relativi precedenti passanti intorno a 14.000. Crediamo che possa avvenire uno shift di attenzione dal medio al breve periodo parlando di reazione dei prezzi delle piazze americane. Sebbene infatti dei dati buoni sul fronte del mercato del lavoro potrebbero far avvicinare il momento di uscita dal QE, crediamo che i prezzi non siano ancora arrivati a livelli da considerare ottimi per vendite concertate, quindi potremmo assistere a reazioni di breve positive, in grado di far raggiungere nuovamente i massimi. Questo a meno che, tra oggi e domani, dovessimo assistere alla creazione di correlazioni in grado di farci cambiare idea. Seguiamo la situazione, non è mai stata così interessante.

QUADRO TECNICO

EUR/USD
la divergenza ribassista analizzata ieri mattina ha portato al tentativo di rottura dei minimi, non riuscito. I livelli sull’EurUsd rimangono uguali a quelli visti ieri. Continua infatti la congestione tra 1.3250 e 1.3300 e crediamo che si possa assistere a rotture da una parte o dall’altra del range, che potrebbero spingersi verso 1.3230, livello da valutare per eventuali rotture ribassiste più consistenti. Per quanto riguarda eventuali rialzi, continuiamo a seguire con attenzione l’area compresa tra 1.3310 e 1.3330, all’interno della quale potremmo arrivare in fretta in caso di rottura di area 1.3300, ma che fino a quando non superata, non dovrebbe farci considerare la rottura come definitiva (attenzione a possibili frenate in qualsiasi parte del range individuato).

USD/JPY
la divergenza rialzista ha funzionato bene accompagnando i prezzi verso il 98.35 ipotizzato, dopo essersi fermati nei pressi della media a 21, prima resistenza dinamica. Siamo ora sotto 98.50, area che insieme alla media a 100 potrebbe fungere da resistenza. Buone dunque le possibilità di vendita di dollari, tenendo conto che un superamento di 98.75 potrebbe essere propedeutico al raggiungimento di 98.90, area che se rotta può portare ad accelerazioni verso 99.30. Se dovessimo tornare verso i minimi, crediamo che una rottura di 97.60 diventi necessaria per assistere ad approfondimenti.

EUR/JPY
buona la divergenza rialzista vista ieri che come su UsdJpy ha portato al raggiungimento di area 130.50, livello posto sopra all’area di resistenza individuata ieri in 130.30. Siamo ora sotto la media a 100 oraria ed in prossimità dei punti precedenti, il che potrebbe fornire idee di discesa considerando il fatto che una risalita sopra 130.85 potrebbe colpire degli ordini di acquisto in grado di far accelerare le quotazioni oltre 131.00 (30/40 un possibile target). Sotto 129.35 potenziali tentativi di raggiungimento di 128.90.

GBP/USD
buono il quadro tecnico visto sul cable, anche se dobbiamo ammetterlo, ieri, era di difficile interpretazione. La tenuta di 1.5350 durante la mattinata ha spinto i prezzi fino ad area 1.5415, dove ci siamo fermati senza raggiungere quell’1.5430 dove si potevano cominciare a curare delle rotture rialziste. Dopo questo movimento, i prezzi hanno girato a ribasso e con il superamento di 1.5330 abbiamo assistito ad estensioni verso la figura, che però non è stata raggiunta. Ci troviamo ora di fronte ad una divergenza rialzista oraria che potrebbe incontrare delle resistenze all’interno dell’area posta tra 1.5350 e 1.5365, livelli che se dovessero tenere potrebbero suggerire nuove discese, da valutare al superamento di 1.5330 (con l’attenzione a 1.5300 dove ci potremmo nuovamente fermare). In caso di non tenuta invece è possibile seguire lo stocastico fino all’esaurimento della divergenza.

AUD/USD
forte discesa del dollaro australiano dopo la pubblicazione di dati preoccupanti sul mercato immobiliare. Le autorizzazioni edilizie riguardanti il mese di giugno hanno infatti fatto registrare un -13.00, contro attese pari a una variazione nulla ed un precedente rivisto a rialzo a -2.2%. La congestione che seguivamo ieri (dove era possibile attendersi delle rotture rialziste o ribassiste) e la lieve divergenza ribassista analizzata, che ci ha fatto concentrare sui livelli di 0.9215, che se rotto poteva portare a 0.9185, che se rotto avrebbe potuto far estendere il movimento, ha funzionato bene. Preferiamo, ora come ora, lasciare sfogare i prezzi prima di ragionare su qualsiasi posizionamento, Ci limitiamo a notare che un superamento dei minimi, da considerare sotto 0.9050, potrebbe portare verso la figura, mentre una correzione potrebbe essere contenuta dai minimi precedenti che potrebbero fungere da resistenza (visibili su un 4 ore), insieme con la media mobile a 21 oraria.


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