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Nel video di oggi parliamo del Natural Gas.
La partenza senza intoppi della vaccinazione di massa in Gran Bretagna ha ridato energia al rialzo delle borse, stamattina l’indice MSCI World tocca nuovi massimi storici ed i future sp di Wall Street segnalano l’arrivo di nuovi record.
Ieri sera l’indice S&P500 ha guadagnato lo 0,3%, il Nasdaq lo 0,5%. Pare si stia sbloccando la trattativa sul nuovo round di aiuti all’economia degli Stati Uniti: la Casa Bianca, attraverso la segreteria al Tesoro, ha presentato un suo piano di sostegno da 916 miliardi di dollari che potrebbe accontentare sia i Democratici che i Repubblicani, in quanto ci sono soldi per le contee e gli stati, come richiesto dai primi, protezione per le aziende che rischiano di essere denunciate dai propri dipendenti.
Stanotte si sono ridotti ulteriormente gli spazi legali di manovra per Donald Trump, la Corte Suprema ha negato all’unanimità la richiesta di annullamento del risultato elettorale della Pennsylvania.
Il decollo della propensione al rischio ha permesso nelle ultime ore a DoodDash, uno dei leader degli Stati Uniti nella consegna di cibo a domicilio, di alzare il prezzo delle azioni offerte in vista del debutto sul listino azionario di New York.
L’ex start up arrivata in ottobre a processare la metà del valore degli ordini di consegna, viene valutata 32,4 miliardi di dollari. L’esordio, con prezzo di riferimento a 102 dollari, dovrebbe essere oggi.
In Asia, il Nikkei di Tokyo sale dell’1,2%. In Giappone, gli ordini di macchinari sono rimbalzati del 17% a ottobre, l’incremento più forte dal 2005.
Il consensus stimava +3%. Il conglomerato Softbank, detentore di una miriade di attività in tutto il pianeta, guadagna il 7%, per effetto delle indiscrezioni sulla volontà del primo socio, Masayoshi Son di incrementare la quota, ora al 27%.
L’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dello 0,9%, il Kospi di Seul dell’1,4%, l’S&P ASX 200 di Sidney dello 0,7% ed il BSE Sensex di Mumbai dello 0,7%. In lieve calo il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen.
A sorpresa, il mese scorso c’è stato il primo calo anno su dell’inflazione in Cina dal 2009. Ma il sorprendente -0,5% di novembre, dovrebbe essere in parte giustificato dalla caduta del prezzo dei maiali vivi causato dalla scomparsa della peste suina africana che aveva afflitto gli allevamenti negli anni precedenti.
L’economia cinese tira, come dimostra il calo inferiore alle aspettative dei prezzi alla produzione.