I mercati finanziari monitoreranno con attenzione i dati in uscita domani mattina nel Regno Unito.
Crediamo che l’inflazione sarà più elevata rispetto all’1,6% registrato a dicembre.
Stanno aumentando le pressioni rialziste sui prezzi al consumo e crediamo che la sterlina sia ampiamente sottovalutata.
Poi, secondo noi domani l’IPP, pari attualmente al 2,7% a/a, salirà sopra il 3%.
Stando ai dati, è necessario fare un commento stridente: sembra che la Brexit sia stata la cosa migliore che sia capitata all’economia britannica, da un bel po’di tempo a questa parte.
La sterlina debole sta inoltre aiutando la Banca d’Inghilterra, che ha guadagnato un po’ di tempo nella guerra delle valute, perché i timori di una Brexit favoriscono le esportazioni del Regno Unito.
Dopo aver toccato quota 1,20 a metà gennaio, il cable è rimbalzato, apprezzandosi ampiamente.
Manteniamo quindi la nostra impostazione rialzista sulla sterlina, perché crediamo che i mercati finanziari prevedano ancora una Brexit dura.
Stiamo ricaricando le nostre posizioni rialziste sull’onda della costante ripresa del Regno Unito.
Non dovrebbe esserci una Brexit dura e crediamo che ci saranno dei negoziati con l’UE.
EUR/USD
Le pressioni all'acquisto dell'EUR/USD continuano. La coppia ha violato il supporto a 1,0620 (minimo 30/01/207), prima di un rimbalzo all'indietro. Una violazione di tale livello spianerebbe la strada a un'ulteriore supporto orario a 1,0581 (minimo 16/01/2016) e a 1,0454 (minimo 11/01/2017). Si prevede una diminuzione continua. A lungo termine, la croce della morte di fine ottobre rivela un ulteriore orientamento ribassista. La coppia ha violato il supporto chiave a 1,0458 (minimo 16/03/2015). La resistenza chiave giace a 1,1714 (massimo 24/08/2015). Si prevede che viaggerà verso la parità.
GBP/USD
La coppia GBP/USD è negoziata ancora al di sotto della resistenza a 1,2771 (massimo 05/10/2016). La struttura tecnica lascia presagire che la coppia dovrebbe continuare a rimbalzare al ribasso verso il supporto a 1,2254 (minimo 19/01/2016). La struttura tecnica di lungo termine è ancor più negativa perché il voto sulla Brexit ha spianato la strada a un ulteriore declino. Il supporto di lungo termine a 1,0520 (01/03/85) costituisce un buon obiettivo. Una resistenza di lungo termine è costituita da 1,5018 (24/06/2015) e indicherebbe un capovolgimento a lungo termine nel trend negativo. Tuttavia, al momento ciò appare molto improbabile.
USD/JPY
L'USD/JPY continua il rimbalzo da quando ha raggiunto il supporto a 111,36 (minimo 28/11/2016). La resistenza oraria è data a 115,62 (massimo 19/01/2016). La violazione del supporto orario a 112,57 (minimo 17/01/2017) ha confermato ulteriori pressioni ribassiste. Siamo a favore di un’impostazione ribassista a lungo termine. Un supporto giace attualmente a 96,57 (minimo 10/08/2013). Appare assolutamente improbabile un graduale rialzo verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si prevede un’ulteriore flessione verso il supporto a 93,79 (minimo 13/06/2013).
USD/CHF
Il momentum a medio termine dell'USD/CHF permane ribassista malgrado l'attuale rialzo. La resistenza oraria è data a una distanza di 1,0344 (massimo 15/12/2016). Riteniamo che la strada sia chiaramente spianata per un ulteriore declino qualora la coppia non riesca a violare la parità. Nel lungo periodo, la coppia scambia ancora nella fascia dal 2011, nonostante alcune turbolenze generate dalla rimozione dell’ancoraggio del CHF da parte della BNS. Il supporto chiave giace a 0,8986 (minimo 30/01/2015). Dalla rimozione dell’ancoraggio di gennaio 2015, la struttura tecnica favorisce tuttavia un’impostazione rialzista di lungo termine.