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Nervosi per i mercati volatili? 2 ETF per abbassare il profilo di rischio

Pubblicato 20.12.2021, 15:03
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

La Federal Reserve, che accelererà le sue politiche di inasprimento nel 2022, punta a tre aumenti dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Intanto la variante Omicron ha comportato un considerevole aumento del numero di casi di COVID-19 in molti paesi in tutto il mondo.

Di conseguenza, i Paesi Bassi sono in lockdown e il Regno Unito dovrebbe seguirli a ruota, almeno con un lockdown parziale. I governi stanno annunciando inoltre delle limitazioni ai viaggi.

Il mese di dicembre è stato dunque un periodo di tensione per gli investitori. Wall Street sta seguendo da vicino l’indice CBOE sulla volatilità (VIX), il riferimento per la volatilità dei mercati azionari USA. All’inizio del mese, il VIX ha superato il livello di 30, un livello che non si vedeva da febbraio.

I partecipanti dei mercati stanno cercando di capire cosa fare per difendersi dall’andamento altalenante dei titoli azionari. Ad esempio, i trader a breve termine potrebbero considerare l’iPath® Series B S&P 500® VIX Short-Term Futures™ ETN (NYSE:VXX), un ETN che punta a generare ritorni giornalieri in linea con le variazioni quotidiane dei contratti dei future a breve termine che seguono il VIX.

Nell’articolo di oggi parleremo di due ETF per gli investitori che desiderano comprare azioni con meno volatilità.

1. Fidelity Low Volatility Factor ETF

  • Prezzo attuale: 50,83 dollari
  • Range su 52 settimane: 41,22 – 51,91 dollari
  • Rendimento dividendo: 1,14%
  • Percentuale di spesa: 0,29% all’anno

Il Fidelity® Low Volatility Factor ETF (NYSE:FDLO) investe su aziende USA ad alta e media capitalizzazione con una volatilità inferiore rispetto al mercato. Il fondo ha cominciato gli scambi nel settembre 2016.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

FDLO Weekly

FDLO, che possiede le azioni di 130 aziende, replica l’indice Fidelity US Low Volatility Factor TR USD Index. I primi 10 nomi rappresentano circa un quarto degli asset netti di 480,4 milioni di dollari.

L’IT è il settore col peso maggiore in FDLO, con il 27,63%. Seguono sanità (13,07%), beni di consumo voluttuari (12,12%) e finanziari (11,97%).

Tra i nomi di spicco troviamo i colossi del tech Microsoft (NASDAQ:MSFT), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG), Amazon (NASDAQ:AMZN); il gruppo di consulenza e servizi professionali Accenture (NYSE:ACN); il membro delDow 30 UnitedHealth Group (NYSE:UNH); e il colosso della distribuzione Home Depot (NYSE:HD).

Il fondo ha registrato ritorni del 19,4% nelle ultime 52 settimane ed ha toccato un massimo storico negli ultimi giorni. I rapporti P/E e P/B si attestano a 27,22x e 5,22x. I lettori interessati potrebbero considerare un potenziale calo verso 47,5 dollari un miglior punto di entrata.

Altri ETF a bassa volatilità sono:

I fondi a bassa volatilità, come FDLO e altri, potrebbero aiutare gli investitori a lungo termine ad essere pronti ad un eventuale balzo della volatilità a nuovi massimi. Quindi meritano un’ulteriore due diligence.

2. iShares MSCI Emerging Markets Min Vol Factor ETF

  • Prezzo attuale: 61,75 dollari
  • Range su 52 settimane: 59,35 – 65,74 dollari
  • Rendimento dividendo: 2,18%
  • Percentuale di spesa: 0,25% all’anno

Il nostro secondo fondo ci porta fuori dagli Stati Uniti. L’iShares MSCI Emerging Markets Min Vol Factor ETF (NYSE:EEMV) investe su titoli dei mercati emergenti con meno volatilità rispetto ai mercati di riferimento. Ha cominciato gli scambi nell’ottobre 2011.

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EEMV Weekly

EEMV, che possiede le azioni di 322 aziende, replica l’indice MSCI Emerging Markets Minimum Volatility Index. I primi 10 nomi rappresentano circa il 15% degli asset netti di 3,7 miliardi di dollari.

In termini di settori, troviamo i finanziari (21,52%) seguiti da IT (16,61%), comunicazione (16,42%) e beni di consumo (10,66%). Oltre 285 nomi appartengono alla Cina. Seguono società di Taiwan (17,19%), India (15,37%), Arabia Saudita (8,84%) e Corea del Sud (7,73%).

In cima alla lista ci sono Emirates Telecom (MI:TLIT) (AD:ETISALAT), Taiwan Cooperative Financial Holding (TW:5880), Chunghwa Telecom (NYSE:CHT), Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM) e First Financial Holding (TW:2892).

Il fondo ha visto ritorni del 2,5% sullo scorso anno ed ha segnato un massimo storico a giugno. I rapporti P/E e P/B sono pari a 19,61x e 2,26x. Un potenziale calo sotto i 60 dollari migliorerebbe il margine di sicurezza per i compratori a lungo termine.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

 

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